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2 ETF di materie prime per approfittare del rialzo dei prezzi dell’energia

Pubblicato 21.04.2022, 12:49
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

I prezzi di petrolio e gas sono in un mercato rialzista dall’inizio del 2021. Tuttavia, le materie prime hanno segnato massimi record solo quest’anno, tra le tensioni geopolitiche e l’aumento dell’incertezza sui mercati energetici.

Al momento della scrittura, il greggio Brent è scambiato sopra i 108 dollari al barile, mentre il West Texas Intermediate, WTI, supera i 103 dollari. Inoltre, i prezzi del gas naturale oscillano intorno ai 6,8 dollari.

Da gennaio, il Dow Jones Oil & Gas Index è schizzato del 43,7%.

Ciononostante, le prospettive attuali sull’industria energetica per il 2022 restano miste. Malgrado i venti in poppa, il settore deve affrontare anche qualche incertezza, come la decelerazione della crescita economica cinese, l’aumento dei rischi geopolitici e i disaccordi tra i membri OPEC.

Un recente studio di Deloitte suggerisce che i prezzi alti del petrolio consentiranno a alle società di greggio e gas (O&G) di incrementare i piani di transizione a fonti di energia alternative. Secondo la ricerca:

“Il 76% dei dirigenti O&G intervistati afferma che i prezzi del petrolio sopra i 60 dollari al barile molto probabilmente spingeranno o permetteranno di completare la loro transizione energetica sul breve termine”.

Nell’articolo di oggi parleremo di due exchange-traded fund (ETF) che potrebbero interessare ai lettori che vogliono approfittare di un continuo rialzo dei prezzi degli energetici.

1. First Trust Energy AlphaDEX Fund

  • Prezzo attuale: 16,50 dollari
  • Range su 52 settimane: 9,44 - 16,63 dollari
  • Rendimento dividendo: 0,92%
  • Percentuale di spesa: 0,64% annuo

Il First Trust Energy AlphaDEX® Fund (NYSE:FXN) investe su titoli energetici in base a numerosi criteri value e growth. Il fondo è stato lanciato nel maggio 2007.

FXN Weekly Chart

FXN, che replica l’indice StrataQuant® Energy Index, al momento possiede le azioni di 37 aziende. Per quanto riguarda i sotto-settori, troviamo petrolio, gas e carbone (91,92%) ed energia alternativa (8,08%).

I primi 10 titoli nel portafoglio rappresentano oltre il 45% degli 1,72 miliardi di dollari netti di asset. Tra questi, Hess (NYSE:HES); Continental Resources (NYSE:CLR), Occidental Petroleum (NYSE:OXY); EOG Resources (NYSE:EOG); e Diamondback Energy (NASDAQ:FANG).

L’ETF è schizzato del 38,4% quest’anno e del 67,4% negli ultimi 12 mesi. Ha toccato un massimo pluriennale il 19 aprile. I rapporti P/E e P/B si attestano rispettivamente a 19,66x e 2,45x. I tori degli energetici potrebbero pensare di approfondire i nomi in portafoglio.

2. Invesco Optimum Yield Diversified Commodity Strategy No K-1 ETF

  • Prezzo attuale: 18,77 dollari
  • Range su 52 settimane: 13,22 - 22,73 dollari
  • Percentuale di spesa: 0,68% annuo

I prezzi delle materie prime sono alle stelle. Una recente ricerca di Capital Economics evidenzia:

“Sia Russia che Ucraina sono grandi esportatori di materie prime. Qualunque sia l’esito della guerra, sospettiamo che i prezzi resteranno alti per un po’”.

Tuttavia, l’analisi suggerisce anche che un potenziale “ribasso della domanda di materie prime della Cina” probabilmente peserà sui prezzi delle materie prime nei prossimi mesi.

Il nostro secondo fondo, Invesco Optimum Yield Diversified Commodity Strategy No K-1 ETF (NASDAQ:PDBC) offre esposizione non solo alle materie prime energetiche ma anche a metalli e materie prime agricole. Questo ETF investe soprattutto su future legati alle materie prime. Di conseguenza, i tori delle materie prime che vogliono diversificare potrebbero effettuare ulteriori ricerche su PDBC.

PDBC Weekly Chart

Il fondo ha cominciato gli scambi nel novembre 2014 e gli asset gestiti sono pari a 8,7 miliardi di dollari. L’indice di riferimento per PDBC è il DBIQ Optimum Yield Diversified Commodity Index Excess Return, che comprende varie materie prime.

Tra queste, (in ordine di peso), alluminio, zinco, rame, NY Harbor ULSD, greggio Brent, benzina, greggio WTI, gas naturale, oro, frumento, granturco, soia, zucchero, e argento.

Finora, nel 2022, PDBC ha registrato ritorni di oltre il 33,5%. Da oltre un anno, i prezzi delle materie prime sono volatili, ma nel complesso forti. Crediamo che le preoccupazioni per l’inflazione e le realtà geopolitiche probabilmente terranno intatto lo slancio positivo della maggior parte delle materie prime.

Quindi, questo fondo potrebbe interessare ai lettori rialzisti non solo su petrolio e gas ma anche su altre materie prime. Tuttavia, come classe di asset, le materie prime sono volatili. Dunque, potrebbero presto arrivare prese di profitto, con un migliore punto di entrata per gli investitori buy-and-hold.

Nota dell’editore: Non tutti gli asset descritti sono necessariamente disponibili su tutti i mercati regionali. Consultate un broker accreditato o un consulente finanziario per trovare strumenti simili che possano essere adeguati alle vostre esigenze. Questo articolo è a solo scopo informativo. È opportuno condurre una due diligence prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

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