I titoli tech hanno perlopiù iniziato il 2022 al ribasso, con l’indice NASDAQ 100 crollato del 5% dall’inizio dell’anno. Gli investitori esperti sanno che gli occasionali ribassi di mercato, soprattutto verso le date di pubblicazione degli utili, possono offrire ragionevoli punti di entrata su azioni solide ed ETF che investono su di esse.
Nell’ultimo decennio, comprare titoli tech di qualità ha significato considerevoli ritorni nel portafoglio per gli investitori a lungo termine. Un recente report di JPMorgan Chase evidenzia che il settore rappresenta circa il 28% della market cap negli USA. La banca di investimento si aspetta che il settore tech e quello sanitario siano “oggetto della maggior parte delle notizie su trasformazione e crescita” nel 2022.
Nell’articolo di oggi parleremo di due ETF che potrebbero interessare ai lettori che vogliono includere azioni tech nei loro portafogli.
1. Invesco S&P 500 Equal Weight Technology ETF
- Prezzo attuale: 301,11 dollari
- Range su 52 settimane: 247,33 - 327,81 dollari
- Rendimento dividendo: 0,41%
- Percentuale di spesa: 0,40% all’anno
Di recente abbiamo spiegato perché investire su ETF equal-weight può contribuire a controbilanciare la volatilità durante una ricca stagione degli utili. Il nostro primo fondo, Invesco S&P 500® Equal Weight Technology ETF (NYSE:RYT), offre accesso al settore IT dell’indice S&P 500. Il fondo, equal-weight, ha cominciato gli scambi nel novembre 2006.
RYT, che possiede le azioni di 78 aziende, replica l’indice S&P 500 Equal Weight Information Technology Index. I primi 10 nomi rappresentano circa il 15% degli asset netti di 2,81 miliardi di dollari.
In termini di sotto-settori, troviamo semiconduttori & attrezzature per semiconduttori (26,16%), servizi IT (25,96%), software (20,80%), ed attrezzature, strumenti e componenti di elettronica (11,55%).
Tra i nomi più importanti ci sono Global Payments (NYSE:GPN), che offre servizi di tecnologia di pagamento, la società SaaS Citrix Systems (NASDAQ:CTXS), che offre soluzioni per il luogo di lavoro; la società tech aziendale Hewlett Packard Enterprises (NYSE:HPE); Western Digital (NASDAQ:WDC), che offre soluzioni di memoria ed archiviazione dati; ed il gruppo di chip Micron Technology (NASDAQ:MU).
Negli ultimi 12 mesi, l’ETF è balzato di circa il 16% ed ha toccato un massimo storico il 30 dicembre 2021. Ma da allora è crollato di oltre l’8%.
I rapporti P/E forward e P/B si attestano rispettivamente a 22,01x e 5,83x. I lettori interessati, con portafogli a lungo termine in grado di gestire la volatilità sul breve periodo, potrebbero pensare di investire intorno ai 290 dollari.
2. ROBO Global Robotics And Automation Index ETF
- Prezzo attuale: 64,32 dollari
- Range su 52 settimane: 59,58 - 72,41 dollari
- Rendimento dividendo: 0,19%
- Percentuale di spesa: 0,95% all’anno
I progressi tecnologici per quanto riguarda intelligenza artificiale (IA) e machine learning sono un fattore favorevole per il mondo della robotica in generale nelle varie industrie. Recenti dati suggeriscono:
“Il mercato globale della robotica era valutato 27,73 miliardi di dollari nel 2020 e dovrebbe raggiungere i 74,1 miliardi entro il 2026”.
Un simile aumento implica un CAGR di quasi il 17,50% tra il 2021 ed il 2026.
Il nostro prossimo fondo, il ROBO Global Robotics and Automation Index ETF (NYSE:ROBO), investe su nomi che si focalizzano su robotica, automazione ed intelligenza artificiale (RAAI).
ROBO, che possiede le azioni di 82 aziende, è stato quotato nell’ottobre 2013. I primi 10 nomi rappresentano quasi il 18% degli asset netti di 1,9 miliardi di dollari.
In cima alla lista troviamo la società sanitaria digitale iRhythm Technologies (NASDAQ:IRTC)), nota per i suoi cardiofrequenzimetri indossabili; il gruppo di comunicazioni Vocera Communications (NYSE:VCRA), che si focalizza sull’industria sanitaria; lo specialista del sequenziamento del genoma Illumina (NASDAQ:ILMN), la società di Taiwan Airtac International (TW:1590), che produce attrezzature pneumatiche; ed Intuitive Surgical (NASDAQ:ISRG), famosa per il sistema chirurgico robotico da Vinci.
Circa metà delle aziende di ROBO ha sede negli USA. Il resto si trova in Giappone (18,88%), Germania (6,95%), Taiwan (5,84%) e Svizzera (4,20%). Di conseguenza, i movimenti delle valute potrebbero avere un impatto sui ritorni del fondo.
Il fondo ha segnato un massimo storico ad inizio novembre 2021. Ma da allora è crollato di oltre il 10%.
I lettori dovrebbero sapere che gli investimenti tematici possono essere volatili, soprattutto sul breve periodo. Mentre Wall Street aspetta la prossima mossa della Fed, è in corso la rotazione del capitale. Gli investitori stanno schiacciando il pulsante “sell” sui nomi con valutazioni alte. Quindi sono possibili ulteriori ribassi per ROBO. Secondo noi il livello di 63 dollari sarebbe un punto di entrata migliore.
Nota dell’editore: Non tutti gli asset descritti sono necessariamente disponibili su tutti i mercati regionali. Consultate un broker accreditato o un consulente finanziario per trovare strumenti simili che possano essere adeguati alle vostre esigenze. Questo articolo è a solo scopo informativo. È opportuno condurre una due diligence prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.