Il Presidente Joseph Biden ha detto chiaramente che le infrastrutture, soprattutto per un’economia sostenibile, sono in cima all’agenda del suo governo. Le sue politiche probabilmente incentiveranno lo sviluppo delle infrastrutture e le tecnologie per l’energia pulita.
Quindi oggi parleremo di due ETF che potrebbero essere adatti per quei lettori interessati alle società che potrebbero trarre vantaggio dagli sviluppi di progetti per le infrastrutture, compreso uno con un focus “verde”.
Le azioni delle società di trasporti, come ferrovie, reti di comunicazione e servizi pubblici, nonché i costruttori, fanno parte del segmento azionario delle infrastrutture. La Michigan Economic Development Corporation suggerisce che:
“Investire sulle infrastrutture della nazione può offrire una spinta economica immediata e creare posti di lavoro, ma il valore maggiore risiede nel supportare la competitività economica sul lungo termine”.
Secondo il Global Infrastructure Index 2020, un recente sondaggio pubblicato dalla Global Infrastructure Investor Association (GIIA):
“Il 79% [degli intervistati] concorda nel dire che gli investimenti nelle infrastrutture creeranno nuovi posti di lavoro e spingeranno l’economia”.
Dopo la fine della pandemia, molte organizzazioni e centri di studi globali stanno chiedendo stimoli e pacchetti di aiuti “verdi” ai governi di tutto il mondo. Come spiega PWC:
“Circa il 70% delle emissioni di gas serra arriva dalle infrastrutture … Per costruire un domani migliore, qualunque stimolo per le infrastrutture dovrebbe quindi focalizzarsi sull’energia pulita (decarbonizzando energia elettrica, riscaldamento e trasporti) e aziende e governi dovranno lavorare insieme per raggiungere questi obiettivi”.
Detto questo, ecco i due ETF che proponiamo oggi:
1. iShares US Infrastructure ETF
- Prezzo attuale: 31,82 dollari
- Range su 52 settimane: 16,69 - 32,18 dollari
- Rendimento: 1,96%
- Percentuale di spesa: 0,40%
L’iShares US Infrastructure ETF (NYSE:IFRA) offre accesso ad aziende statunitensi che probabilmente trarranno vantaggio dall’aumento delle attività legate alle infrastrutture. Dal suo lancio nell’aprile 2018, gli asset gestiti sono arrivati a quasi 212 milioni di dollari.
Grafico settimanale IFRA
IFRA, che replica l’indice NYSE FactSet US Infrastructure Index, ha 133 possedimenti. Circa il 10% del fondo è investito nei primi dieci nomi. Quindi, i movimenti di un singolo titolo non possono influenzare significativamente il prezzo dell’ETF.
In cima alla lista troviamo i fornitori di materiali per l’edilizia Builders FirstSource (NASDAQ:BLDR) e Gibraltar Industries (NASDAQ:ROCK), il produttore di prodotti di pavimentazione alternativi al legno Trex (NYSE:TREX), il gruppo di costruzioni di infrastrutture MasTec (NYSE:MTZ) e Great Lakes Dredge & Dock (NASDAQ:GLDD).
Negli ultimi 12 mesi, IFRA segna un balzo di circa il 10%. In effetti, oltre il 6% dei ritorni si è avuto nel 2021. L’attuale rendimento del dividendo del fondo è pari all’1,97%. I rapporti P/E e P/B sono pari rispettivamente a 21,08 e 2,17, portando la valutazione nel lato “schiumoso” da un punto di vista storico. Gli investitori che credono che le società di infrastrutture possano trarre vantaggio da ulteriori spese governative negli USA troverebbero un valore migliore intorno ai 29 dollari.
2. First Trust NASDAQ Clean Edge Smart Grid Infrastructure Index Fund
- Prezzo attuale: 87,24 dollari
- Range su 52 settimane: 35,96 - 87,96 dollari
- Rendimento dividendo: 0,63%
- Percentuale di spesa: 0,70%
Il fondo First Trust NASDAQ® Clean Edge® Smart Grid Infrastructure Index Fund (NASDAQ:GRID) investe su titoli azionari nel settore delle infrastrutture di rete ed energia elettrica. Queste società solitamente si focalizzano su immagazzinamento e gestione di energia, reti, contatori elettrici o software per il settore delle infrastrutture di rete.
Grafico settimanale GRID
GRID, che ha 64 possedimenti, replica l’indice NASDAQ OMX Clean Edge Smart Grid Infrastructure Index. Il fondo ha cominciato gli scambi nel maggio 2017 ed ha asset netti pari a circa 215 milioni di dollari.
In termini di sotto-settori, il settore degli impianti elettronici rappresenta la percentuale maggiore, con il 15,77%, seguito da componenti ed attrezzature elettroniche e settore industriale diversificato, rispettivamente con il 14,48% e l’11,64%. I primi 10 nomi del fondo ne rappresentano il 60%.
In cima alla lista troviamo il fornitore di ricambi ed accessori per veicoli a motore Aptiv (NYSE:APTV), con sede in Irlanda, il produttore di prodotti per riscaldamento, ventilazione ed aria condizionata Johnson Controls International (NYSE:JCI), la francese Schneider Electric (OTC:SBGSY), che fornisce soluzioni energetiche, il gruppo di attrezzature elettriche e prodotti per l’automazione ABB (NYSE:ABB), con sede in Svizzera, ed il gruppo di gestione energetica Eaton Corporation (NYSE:ETN).
Sull’ultimo anno, il fondo segna un’impennata del 49%, traendo vantaggio dall’interesse degli investitori per le fonti di energia pulita. Ha segnato un massimo storico a gennaio. Un potenziale calo a breve termine verso 82,5 dollari offrirebbe un miglior punto di entrata agli investitori buy-and-hold. Ci aspettiamo inoltre che i nomi del fondo vedano un aumento degli utili nei prossimi trimestri.
Nota dell’editore: Non tutti gli asset descritti sono necessariamente disponibili su tutti i mercati regionali. Consultate un broker accreditato o un consulente finanziario per trovare strumenti simili che possano essere adeguati alle vostre esigenze. Questo articolo è a solo scopo informativo. È opportuno condurre una due diligence prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.