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3 ETF tech da considerare se dovesse aumentare la rotazione verso i titoli value

Pubblicato 14.12.2020, 15:06
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Le azioni delle compagnie nel settore tech sono state al centro della scena nel 2020, in parte per via della loro resilienza e, di fatto, crescita, malgrado le varie conseguenze economiche e sanitarie della pandemia.

In effetti, per la maggior parte del 2020, i titoli tech, nonché gli ETF che seguono vari indici tech, hanno visto dei ritorni spettacolari. In questa categoria, i titoli quotati sul NASDAQ Composite sono solitamente quelli che attirano di più l’attenzione.

Anche se la rotazione non è ininterrotta, ma sembra procedere a singhiozzo. Ad esempio, il NASDAQ 100, che comprende 100 delle più grandi compagnie non finanziarie quotate sul NASDAQ, è schizzato di oltre il 41,7% sull’anno in corso. Allo stesso modo, l’Invesco QQQ Trust (NASDAQ:QQQ), un fondo che replica l’indice NASDAQ 100, ha visto ritorni di oltre il 41%.

La maggior parte dei membri del NASDAQ 100 non paga dividendi. Di conseguenza, il prezzo attuale del QQQ ha un rendimento del dividendo di solo lo 0,54%.

QQQ Weekly

Grafico settimanale QQQ

Gli investitori alla ricerca di compagnie che potrebbero essere le prossime ad essere incluse nel NASDAQ 100 potrebbero prendere in considerazione l’Invesco NASDAQ Next Gen 100 ETF (NASDAQ:QQQJ). Il fondo permette l’accesso a compagnie non finanziare (in posizione dalla 101 alla 200) sul NASDAQ Composite. È un nuovo ETF che ha cominciato gli scambi ad ottobre.

Per fare un paragone, l’indice S&P 500 e l’indice Dow Jones Industrial Average sono saliti rispettivamente del 13,4% e del 5,3% Gli investitori alla ricerca di ETF che seguano questi due indici potrebbero effettuare ulteriori ricerche sui fondi SPDR S&P 500 (NYSE:SPY) e SPDR® Dow Jones Industrial Average ETF Trust (NYSE:DIA). Sebbene non siano tanto concentrati sul tech quanto il QQQ, anche questi fondi comprendono molti nomi tech che si trovano nei tre seguitissimi indici. Dobbiamo notare che, oltre ad una potenziale crescita del capitale, SPY e DIA pagano anche i dividendi, che al momento sono pari rispettivamente all’1,55% ed al 2%.

Di recente, tuttavia, quando ha iniziato a circolare la notizia della disponibilità di vaccini per il coronavirus per combattere la pandemia, e hanno preso piede le speranze di un ritorno alla normalità per le popolazioni e l’economia globale, gli investitori sembrano aver cominciato ad allontanarsi dai titoli tecnologici, in sovrapprezzo, preferendo i titoli value che erano stati affondati dal downturn economico.

E questo potrebbe creare un’opportunità di acquisto per gli investitori che puntano ad aggiungere dei titoli tech ai loro portafogli con un punto di entrata migliore.

L’industria del tech cresce rapidamente

Una recente ricerca condotta da Charles S. Gascon della Federal Reserve Bank di St. Louis mostra come negli ultimi tre decenni

“L’economia statunitense abbia subìto una profonda rivoluzione tecnologica … Innovazioni nei sistemi computazionali digitali e nell’automazione hanno innescato dei cambiamenti incredibili nei comportamenti di consumatori ed aziende in tutta l’economia … Il settore tecnologico comprende industrie che si concentrano principalmente sullo sviluppo e sulla produzione di tecnologia avanzata per il resto dell’economia … Ha una storia dinamica di espansione e contrazione”.

I dati del settore sono in linea con le conclusioni della ricerca. Ad esempio, CompTIA, un’associazione tech globale, riporta:

“Nel 2020, l’industria IT globale ha fatto un piccolo passo indietro in termini di entrate complessive. Nell’agosto 2020, l’agenzia di ricerche IDC ha stimato ricavi globali di 4,8 mila miliardi di dollari per l’anno, contro la stima originale di 5,2 mila miliardi … Gli Stati Uniti sono il più grande mercato tech al mondo e rappresentano il 33% del totale, circa 1,6 miliardi di dollari per il 2021”.

Gli investitori esperti concorderanno nel dire che molti titoli tech sono inoltre noti per la loro volatilità a breve termine da brividi.

Se la tanto decantata rotazione ciclica dovesse prendere velocità nelle prossime settimane e i titoli tech dovessero continuare a scendere, si potrebbe considerare l’idea di comprare sul calo singoli titoli tech oppure un ETF che replica un indice tech, come QQQ o QQQJ.

Inoltre, ecco un altro fondo tech che potrebbe essere interessante per molti partecipanti dei mercati:

ARK Innovation ETF

  • Prezzo attuale: 123,84 dollari
  • Range su 52 settimane: 33,00 - 125,84 dollari
  • Rendimento dividendo: non disponibile
  • Percentuale di spesa: 0,75%

ARKK Weekly

Grafico settimanale ARKK



L’ARK Innovation ETF (NYSE:ARKK) offre accesso a compagnie globali in prima linea nell’avanzamento in campo tecnologico o nelle ricerche scientifiche.

Si tratta di compagnie focalizzate su genomica, automazione, robotica, Internet of Things (IoT), tecnologia finanziaria (fintech), e-commerce, apprendimento automatico ed energia alternativa. I gestori del fondo considerano queste compagnie degli “innovatori rivoluzionari”.

Essendo un fondo gestito attivamente, il numero di compagnie possedute da ARKK va da 35 a 55. Il fondo ha cominciato gli scambi nell’ottobre 2014 ed ha quasi 9 miliardi di dollari di asset.

In termini di settore, la sanità è in cima alla lista col 35,5%, seguita da IT (28,7%), servizi di comunicazione (16,5%), beni di consumo voluttuari (11,1%), finanza (3,8%) ed industria (3,8%). Quasi il 50% delle proprietà del fondo si trova tra i primi dieci titoli.

Il leader dei veicoli elettrici Tesla (NASDAQ:TSLA), la piattaforma di contenuti in streaming Roku (NASDAQ:ROKU), la compagnia di test genetici Invitae (NYSE:NVTA), Crispr Therapeutics (NASDAQ:CRSP), che sta lavorando su farmaci genetici per malattie gravi, ed il gruppo fintech Square (NYSE:SQ) sono tra i principali nomi di ARKK.

Dall’inizio dell’anno, il fondo è schizzato di oltre il 147% ed ha segnato un massimo storico l’11 dicembre. I ritorni da fine ottobre sono di circa il 30%.

Considerato il recente straordinario rialzo del prezzo, nonché la rotazione intermittente da alcuni titoli tech, probabilmente arriveranno presto delle prese di profitto sull’ETF.

Dobbiamo sottolineare che all’interno del fondo il peso di Tesla, che ha visto un’impennata di quasi il 630% sull’anno in corso, è di circa il 10%. Di conseguenza, potenziali mosse della casa automobilistica, che si unirà all’indice S&P 500 il 21 dicembre, avranno un effetto significativo sul fondo.

Crediamo che ARKK offrirebbe un miglior valore a lungo termine tra 100 e 110 dollari.

Nota dell’editore: Non tutti gli asset descritti sono necessariamente disponibili su tutti i mercati regionali. Consultate un broker accreditato o un consulente finanziario per trovare strumenti simili che possano essere adeguati alle vostre esigenze. Questo articolo è a solo scopo informativo. È opportuno condurre una due diligence prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

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