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5 utili da seguire questa settimana: Uber, CVS, Qualcomm, Roku, Disney

Pubblicato 04.11.2019, 15:58
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

Sebbene la stagione degli utili stia volgendo al termine, alcuni grossi nomi devono ancora pubblicare i risultati, sia questa settimana che la prossima. Nel poscast Bell Ringers di ieri ci siamo focalizzati su cinque pubblicazioni degne di nota: Uber Technologies (NYSE:UBER), CVS Health (NYSE:CVS), Qualcomm (NASDAQ:QCOM), Roku (NASDAQ:ROKU) e Disney (NYSE:DIS).

Ecco cosa seguiremo in ogni report:

Lunedì 4 novembre:

1. UBER: pubblicazione dopo la chiusura dei mercati

UBER YTD

La compagnia di ride-sharing Uber (NYSE:UBER) ha registrato una perdita di ben 5,24 miliardi di dollari lo scorso trimestre, 3,9 miliardi dei quali legati alle retribuzioni dei dipendenti. Si tratta di cifre enormi che hanno davvero messo alla prova la pazienza dei mercati riguardo alle perdite.

E non sorprende il fatto che questo trimestre sarà probabilmente più o meno simile. Stavolta Uber (NYSE:UBER) dovrebbe riportare una perdita trimestrale di 0,85 dollari ad azione, su 3,74 miliardi di dollari di entrate. Il dato che seguiremo più da vicino sono i flussi di cassa. Sebbene la compagnia di San Francisco non sia ancora in territorio di bancarotta (ha 11 miliardi di dollari di liquidità e ne ha usati circa 2 nel primo semestre del 2019), qualsiasi segnale del fatto che si stia avvicinando ad una positività dei flussi di cassa sarebbe un sollievo per gli investitori.

Importante anche la crescita dei ricavi. Gli utili di Uber (NYSE:UBER) hanno perso il loro slancio esplosivo, che nel 2017 e nel 2018 è stato rispettivamente del 106% e del 42%. Negli ultimi tre trimestri, il servizio ha visto una crescita dei ricavi di solo circa il 25% sull’intero periodo fiscale.

Tesi rialzista sul titolo: il servizio di ride-sharing necessita di una redditività dimostrata, un aspetto che non è ancora stato stabilito; Uber (NYSE:UBER) Eats dovrebbe mostrare una certa crescita (ha perso l’1,7% della partecipazione di mercato lo scorso trimestre) e fondamentalmente Uber ha bisogno di andare a tutto gas. E probabilmente non sarà così. Perciò, sul lungo termine, resteremo nelle retrovie.

Mercoledì 6 novembre:

2. CVS Health: pubblicazione prima dell’apertura dei mercati

CVS YTD

È stato un anno strano per CVS, la catena di prodotti sanitari e farmaceutici. Il titolo è schizzato di solo il 2,5% sull’anno in corso ma vede un’impennata del 28% dall’inizio di marzo. Le aspettative sono che riporti ricavi di 63 miliardi di dollari ed utili per azione di 1,77 dollari.

Se dovesse succedere, sarebbe il terzo trimestre consecutivo di una crescita dei ricavi superiore al 30% per CVS e spiegherebbe lo slancio del titolo dal report sugli utili di marzo.

CVS va a gonfie vele anche per quanto riguarda le vendite su base comparabile, forse il dato più importante per le catene di distribuzione. Lo scorso trimestre ha riportato una crescita del 4,2% delle vendite su base comparabile, spinta dalla crescita del 7,2% dei volumi delle prescrizioni.

Tesi rialzista sul titolo: di norma, i titoli legati alla sanità dipendono da una popolazione USA in invecchiamento che viene fortemente curata per stare meglio. Non si tratta di una scommessa tanto azzardata. Inoltre, il suo dividendo del 3%, pagato ogni trimestre, la rende una compagnia degna di considerazione se si punta a diversificare nel settore sanitario.

3. Qualcomm: pubblicazione dopo la chiusura dei mercati

Qualcomm YTD

Lo scorso trimestre, il produttore di chip Qualcomm ha pubblicato previsioni deludenti. Il titolo è crollato a 68 dollari dopo la pubblicazione degli utili. Wall Street si aspettava EPS del 3° trimestre pari a 1,08 dollari, mentre Qualcomm ne ha previsti meno: EPS compresi tra 0,65 e 0,75 dollari. Sorpresa: Wall Street ora si aspetta EPS di 0,71 dollari su 4,7 miliardi di dollari di ricavi.

Va notato, tuttavia, che, malgrado le aspettative molto inferiori, Qualcomm è ora scambiato a 83 dollari, il 10% in più rispetto al livello in cui si trovava prima che le previsioni venissero abbassate. Chiaramente i mercati spesso possono (e lo fanno) dare un prezzo sbagliato ad un titolo sul breve termine.

Tesi rialzista sul titolo: sul lungo termine, è difficile scommettere contro il leader di settore della tecnologia 5G. Qualcomm ha ottenuto un ordinativo per i suoi modem 5G per la prossima generazione dei dispositivi Apple ed i macro-trend sono tutti a suo favore.

4. Roku: pubblicazione dopo la chiusura dei mercati

Roku YTD

Se non riuscite a gestire la volatilità, non prendete neanche in considerazione Roku. Il titolo della compagnia, che opera una piattaforma TV streaming, è schizzato da 96 dollari ad agosto a 176 dollari i primi di settembre, per poi crollare a 98 dollari a fine settembre e rimbalzare a 150 dollari ad ottobre. E questo indica la mancanza di fiducia di Wall Street nel modello di valutazione di Roku.

Il dato sulla crescita dei ricavi annui della compagnia con sede a Los Gatos, CA, è quello più importante. E, al momento, il trend è positivo. Nello scorso trimestre, i ricavi di Roku sono cresciuti del 59%, il massimo in quattro trimestri. Dovrebbe riportare ricavi di 258 milioni di dollari con una perdita di 0,28 dollari ad azione. Ad essere onesti, le perdite sono trascurabili rispetto alla crescita dei ricavi.

Tesi rialzista sul titolo: Wall Street ama davvero tanto la crescita dei ricavi, perciò se Roku dovesse essere in linea con le attese o batterle, aspettatevi una forte oscillazione quando pubblicherà il report.

Giovedì 7 novembre:

5. Disney: pubblicazione dopo la chiusura dei mercati

Disney YTD

Quasi tutti i rialzi di quest’anno di Disney (+12% sull’anno in corso) possono essere ricondotti ad un solo giorno: l’11 aprile, quando la compagnia ha annunciato i dettagli del suo piano di streaming. Il report di questa settimana non comprenderà ancora nessuna entrata dallo streaming, in quanto il servizio non sarà lanciato prima del 12 novembre, ma le aspettative della gestione sui ricavi dello streaming probabilmente eclisseranno qualsiasi altro aspetto di questo report.

Le previsioni indicano che Disney riporterà 19 miliardi di dollari di ricavi su utili di 0,95 dollari ad azione. Se dovesse succedere, sarebbe il quarto trimestre consecutivo di redditività in calo, non che a qualcuno sembri importare: tutto è permesso quando si è un potenziale colosso dell’intrattenimento in streaming.

Le reti media sono il segmento da tenere d’occhio. Le sussidiarie di Disney ABC ed ESPN sono in difficoltà per la riduzione del via cavo da parte dei clienti e, sebbene Disney cercherà di compensare questo aspetto con la sua offerta in streaming, le reti media hanno continuato a rappresentare il 33% dei ricavi nello scorso trimestre.

Tesi rialzista sul titolo: durante la call sugli utili, la gestione di Disney probabilmente presenterà i dati preliminari sulle registrazioni a Disney+ e parlerà una forte crescita prevista degli abbonati.

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