Non c’è dubbio: marzo è stato doloroso, molto doloroso, per i titoli azionari. E mentre entriamo nel mese di aprile, il mercato continua a restare vulnerabile e volatile.
Basta guardare gli ultimi tre giorni: l’indice S&P 500 è crollato del 3,4% venerdì, è schizzato del 3,4% lunedì ed è crollato dell’1,8% ieri; e questo dopo un rally di tre giorni che l’aveva spinto su del 17,6%.
Il peggior primo trimestre per i titoli azionari dal 2008
Considerato tutto questo, il primo trimestre è stato il peggiore per i titoli azionari in generale dal quarto trimestre del 2008.
Grafico settimanale DJIA sui 12 mesi precedenti (TTM)
Il crollo trimestrale del 23,2% dell’indice Dow Jones Industrial è stato poco più di quello del 22,7% visto nel trimestre del 2008 nonché il risultato peggiore mai registrato per il primo trimestre.
Nel complesso, l’indice S&P 500 è crollato del 12,5% a marzo e del 20% sul primo trimestre. Il Dow ha registrato un tonfo del 13,7% sul mese unendosi alla tremenda perdita trimestrale. Il crollo dell’indice NASDAQ Composite è stato del 10,1% su marzo e del 14,3% sul trimestre.
Se non fosse stato per la forte ripresa cominciata a metà mattina il 23 marzo, la performance del mercato azionario sarebbe potuta essere molto peggiore.
Grafico settimanale SPX sui 12 mesi precedenti (TTM)
Ai minimi, l’indice S&P 500 è crollato di oltre il 32% dal massimo di metà febbraio. Il Dow ha visto un crollo del 38,5% ed il NASDAQ Composite del 32,6%. Una settimana dopo, le perdite dai massimi di mercato sono state ridotte al 23,8%, con quella del Dow scesa al 25,9% e quella del NASDAQ a SOLO il 21,7%.
Praticamente tutto è crollato a marzo. Ristoranti, compagnie aeree, prenotazioni di hotel e vendite al dettaglio non essenziali sono collassati.
Il greggio West Texas Intermediate crude (WTI) ha visto un tonfo del 54,2% (e del 66,5% sul trimestre). Il rame, un indicatore dell’attività economica futura molto seguito, è crollato di oltre il 12,2 a marzo e del 20% sul trimestre.
Grafico su base settimanale rendimento a 10 anni UST 2017-2020
Il rendimento dei Buoni del Tesoro a 10 anni è colato a picco del 42,6% arrivando allo 0,668% a marzo, con un ribasso trimestrale del 65,2%. Per fare un paragone, nel giorno dell’insediamento di Donald Trump, il 20 gennaio 2017, il rendimento era del 2,498%.
E per quanto riguarda il mercato statunitense delle offerte pubbliche iniziali, si è semplicemente fermato.
Ripresa? Poco chiara; e non aspettatevi un percorso al rialzo semplice
Quello che ci aspetta non è ancora chiaro. Sì, la Federal Reserve e le banche centrali in tutto il mondo hanno promesso di fare il possibile per continuare a far andare avanti le economie. Sì, il Congresso ha approvato, ed il Presidente Trump l’ha firmato, un pacchetto di aiuti da 2 mila miliardi di dollari per l’economia USA. (E potrebbero esserci altri aiuti federali in arrivo).
Può anche essere vero che, una volta passato il peggio della pandemia di COVID-19, le carte di credito e di debito saranno strisciate selvaggiamente. Ma non c’è alcuna garanzia.
Inoltre, affinché avvenga quanto sopra, investitori e mercati dovranno essersi lasciati alle spalle tre grosse incognite:
Quando passerà il peggio della pandemia?
Quando succederà, i consumatori (dai governi ai normali clienti) cominceranno a spendere con fiducia? Le riprese economiche spesso cominciano a tentoni e guadagnano slancio nel corso del tempo.
Quanto danno, non ancora visibile, del panico sui mercati del marzo 2020 è stato fatto alle compagnie, ai mercati ed alle economie?
I mercati cominceranno ad avere un’idea della portata del danno economico negli Stati Uniti venerdì, quando il Dipartimento per il Lavoro pubblicherà i report di marzo sull'occupazione non agricola e sulla disoccupazione. Un quadro più accurato, tuttavia, non si avrà prima del report sull'occupazione di aprile, previsto il 1° maggio, perché i sondaggi utilizzati per compilare i report sono realizzati a metà mese.
Ciononostante, gli stati con una forte esposizione al settore energetico saranno già in difficoltà perché molti produttori di greggio e gas affrontano pressioni significative. Il numero di impianti di trivellazione di greggio e gas USA è sceso di circa il 28% rispetto ad un anno fa e del 64% dal picco dell’ottobre 2011, secondo i dati di Baker Hughes.
Il tonfo della materia prima è stato molto di più di una semplice reazione al virus COVID-19. Importanti fattori che hanno contribuito sono stati il collasso del prezzo del greggio, con Arabia Saudita e Russia che si battono per il predominio della partecipazione di mercato e per questioni di prezzo, ed un mercato azionario che era in overbought all’inizio dell’anno.
Infine, i mercati dei bond in particolare sono stati sconvolti quando agli investitori sono arrivate le margin call dai broker. È stato questo che ha costretto la Federal Reserve ad adottare misure straordinarie per aiutare questi mercati a funzionare.
Altrettanto significativamente, il crollo è arrivato ad una velocità spaventosa. Il tonfo del 37 che ha sconvolto l'indice S&P 500 è iniziato dopo che l’indice ha toccato il massimo storico il 19 febbraio ed ha trovato un bottom il 23 marzo. Il calo di cinque settimane è stato poco più veloce di quello che aveva colpito i mercati nell’autunno del 1987. E ci erano voluti circa 17 mesi prima che l’indice segnasse un bottom dopo il picco dell’ottobre 2007.
Inoltre, quando la ripresa del mercato arriverà, non aspettatevi una salita semplice. I titoli probabilmente dovranno prima testare i minimi raggiunti il 23 marzo prima che possa verificarsi una vera ripresa. Che si parli di titoli, bond o indici, un chiaro segnale di un bottom che tiene è importante.
Tanti perdenti, pochi vincitori
Allo stesso tempo, ci sono tantissime perdite da considerare, con compagnie di viaggio (compagnie aeree, crociere, hotel e compagnie di prenotazione), compagnie energetiche e distributori che segnano le perdite maggiori sul mese e sul trimestre.
Grafico settimanale BA (TTM)
Boeing (NYSE:BA), è crollato del 66,3% dal picco del marzo 2019. Ha perso il 45% a marzo e il 54% sul trimestre, tra i problemi del 737 MAX e la pandemia.
United Airlines Holdings (NASDAQ:UAL) ha perso il 49% sul mese ed il 54% sul trimestre.
Exxon Mobil (NYSE:XOM) è in calo del 55% dal massimo di 52 settimane. Apache (NYSE:APA) è crollato dell’83% in un mese.
Macy's (NYSE:M), è crollato dell’81% dal massimo di 52 settimane, del 63% per il mese di marzo e del 71% per l’anno.
A marzo i vincenti non sono stati molti, solo tre titoli Dow sono saliti a marzo: Wal-Mart (NYSE:WMT), Walgreens Boots Alliance (NASDAQ:WBA) e Merck (NYSE:MRK). Microsoft (NASDAQ:MSFT) è stato l’unico titolo Dow a salire sul trimestre di appena lo 0,01%.
Tra le azioni dell’indice S&P 500, solo 27 sono in salita questo mese, 28 sul trimestre; sull’indice NASDAQ 100, 13 sono in salita, 15 sul trimestre.
Citrix Systems (NASDAQ:CTXS), che realizza software per la collaborazione, Regeneron Pharmaceuticals (NASDAQ:REGN) e Netflix (NASDAQ:NFLX) sono tra i migliori performer dell’indice S&P 500 performers. Le aziende sono anche tra i sono migliori performer sul NASDAQ 100.