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Al via il meeting OPEC, mentre l'azionario perde quota

Pubblicato 22.06.2018, 10:16
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Buongiorno ai Lettori di Investing.com.

All'improvviso, dopo aver ripreso la parola, i tori del dollaro stanno un attimo riflettendo.

L’oscillazione potrebbe essere interpretata soltanto come una naturale pausa, oppure c’è qualcosa di più?

Un primo segnale di stanchezza del biglietto verde è arrivato nel momento in cui la Bank of England ha dato un'inclinazione da falco nel voto MPC, passano da 2 a 3 membri favorevoli a un rialzo dei tassi.

Ciò ha innescato un rally della Sterlina e un po’ tutte le valute hanno iniziato a recuperare sul Dollaro.

Poi è arrivato il brusco calo del Philly Fed Business Index che potrebbe essere un precursore di sorprese economiche a medio periodo.

A questo punto i rendimenti obbligazionari USA sono diminuiti e il dollaro ha drasticamente ripiegato. L'Indice del Dollaro ha completato un'inversione daily in chiave ribassista ma almeno per ora sembrerebbe trattarsi di prese di profitto. Tra l’altro nel pomeriggio di ieri la Corte Suprema USA ha deciso di dar modo ai singoli Stati USA di poter riscuotere le tasse sulle vendite on line anche su piccole società, il che ha avuto un impatto negativo su titoli importanti quali Amazon (NASDAQ:AMZN) e Ebay che fanno della vendita di prodotti terzi il business principale.

L’azionario è venuto giù e il Dollaro ha proseguito la discesa.

Al di là delle tensioni commerciali tra USA e Cina, l’attenzione verrà rivolta tutta al meeting dell'OPEC che prenderà piede a partire da oggi e che rappresenterà sicuramente uno snodo cruciale nella volatilità del Petrolio.

Al momento sembra esserci un accordo generale sul fatto che i limiti di produzione saranno rivisti, ma l’entità non è ancora chiara. I mercati hanno reagito all'inizio di questa settimana su indiscrezioni di un aumento verso 600.000 barili al giorno.

Un valore superiore sarebbe negativo per il petrolio e i sauditi stanno spingendo per almeno 1 milione di barili. L'Iran sembra essere il principale ostacolo a un aumento significativo dei limiti di produzione, il tutto potrebbe essere imprevedibile da prevedere.

Sul calendario economico, i PMI flash avranno un ruolo potenzialmente importante. Il PMI della zona Euro, relativo al manifatturiero, delle ore 10 dovrebbe scendere ulteriormente a 55,0 (da 55,5 il mese scorso), e si tratterebbe di sei mesi consecutivi di cali col raggiungimento del minimo da dicembre 2016, mentre il PMI dei servizi dovrebbe scendere a 53,7 ( dal 53,9 dello scorso mese) e sarebbe un quinto mese di performance in calo con raggiungimento del minimo da gennaio 2017.

Tutto ciò significa che l'indice PMI composito dell'Eurozona dovrebbe scendere a 53,9 (da 54,1) e sarebbe il più basso da novembre 2016.

Nel pomeriggio avremo il Flash Manufacturing PMI degli Stati Uniti che dovrebbe scendere leggermente a 56.5 (da 56.6) mentre il PMI dei servizi dovrebbe salire a 56,4 (da 55,7).

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