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Alibaba: la corsa al rialzo è solo iniziata

Pubblicato 11.01.2023, 14:14
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Il colosso tech ha ancora molta strada al rialzo da fare perché ha subito un drammatico ribasso negli ultimi due anni (-49% nel 2021 e -25% nel 2022) e perché ha interessanti prospettive di business dice Goldman Sachs (NYSE:GS). 

Dall’inizio dell’anno il titolo è salito del 24%

Quanto potrà correre ancora in Borsa Alibaba che dall’inizio del 2023 ha già guadagnato il 24% e che dalla fine di ottobre a oggi è salita dell’82%? Al momento il titolo è spinto da una corrente di acquisti molto forte e negli ultimi giorni si è scatenata una specie di gara fra i broker principali per rimarcare il loro schieramento a favore del colosso cinese dell’e-commerce, che martedì 10 gennaio ha chiuso la sesta seduta consecutiva al rialzo a 114,88 dollari (+3,6%).
Non c’è solo Goldman Sachs, che ha inserito Alibaba nella sua “Conviction Buy List” del 2023, l’elenco dei titoli da comprare senza esitazioni, alzando il target price a 138 dollari. Nelle ultime ore si registra la discesa in campo di Morgan Stanley (NYSE:MS) e di Citigroup (NYSE:C) con un target price alzato a 160 dollari. 
Il tema principale, ricorrente in tutti i report degli analisti, riguarda la riapertura della Cina dopo il lungo e sofferto periodo dei lockdown per contrastare la diffusione del Covid. Ronald Keung, l’analista di Goldman Sachs, scrive che Alibaba è la migliore carta da giocare per chi vuole puntare sul rilancio del settore internet in Cina.

Rialzi più contenuti per Pinduoduo e JD.com.


E’ noto a tutti quanto le quotazioni di Alibaba abbiano sofferto negli ultimi due anni a causa del giro di vite del governo di Pechino sull’intero settore dell’economia digitale. Più severe norme per garantire la concorrenza, una maggiore tutela dei diritti dei cittadini per quanto riguarda la gestione dei dati, obbligo di fornire ai lavoratori migliori trattamenti di welfare, sono una parte delle riforme che la Cina di Xi Jinping ha varato negli ultimi due anni e che si sono tradotte in maggiori costi per tutti gli operatori dell’e-commerce, compresi i due principali concorrenti di Alibaba, JD.com e Pinduoduo. 
Ma Alibaba ha sofferto per un motivo in più, specificamente legato alla sua natura: l’avere come fondatore e  dominus Jack Ma, l’imprenditore che nel settembre 2020 osò criticare pubblicamente le autorità di controllo bancario della Cina.  Per quanto già due anni fa Ma non avesse più cariche ufficiali nell’azienda, Pechino ha messo sotto torchio per due anni Alibaba. 
La svolta è arrivata lo scorso 19 dicembre quando il governo cinese ha annunciato che avrebbe introdotto politiche favorevoli alle imprese per rilanciare l'economia in difficoltà nel 2023. Le chiusure per il Covid, i problemi della catena di approvvigionamento, l'inflazione e la recessione economica hanno fatto rallentare drammaticamente l’economia cinese che nel 2022 dovrebbe essere cresciuta solo del 2,7% (previsione World Bank), il ritmo più lento da 40 anni.
Pochi giorni dopo Guo Shuqing, membro della segreteria del Partito comunista cinese, ha annunciato che l'indagine biennale sull'industria tecnologica si sarebbe "normalizzata" e che il governo si sarebbe concentrato sull'aiutare le aziende del settore tecnologico a guidare la crescita economica per creare più posti di lavoro. Questa notizia, unita all’uscita di Jack Ma da Ant, il braccio finanziario di Alibaba, ha acceso la corrente di acquisti su Alibaba.
E gli altri protagonisti dell’e-commerce? Anche le loro azioni sono salite, ma a ritmi meno forsennati: dall’inizio dell’anno Pinduoduo e JD.com guadagnano circa il 10%.
Alibaba ha ancora molta strada al rialzo da fare perché ha subito un drammatico ribasso negli ultimi due anni (-49% nel 2021 e -25% nel 2022) e perché ha interessanti prospettive di business. 

In crescita i ricavi da pubblicità e da cloud.


Goldman Sach sottolinea che la ripresa dell’economia cinese porterà a una crescita non solo dell’e-commerce, ma anche della pubblicità, dell’industria del fintech e del cloud, tutte attività in cui  Alibaba è fortemente impegnata. L’analista Ronald Keung si aspetta da qui al 2025 una forte ripresa della crescita dei ricavi e un incremento degli utili intorno al 15%.
Goldman Sachs si aspetta una crescita superiore al 10% nei ricavi da pubblicità e un forte incremento degli investimenti delle aziende cinesi nel cloud. Questi fattori, insieme alla fine delle restrizioni per il Covid e a un’auspicata ripresa macroeconomica della Cina “fanno di Alibaba un’azione da comprare nel 2023”, dice la banca d’affari americana.
Il consensus degli analisti si aspetta che i ricavi di Alibaba crescano nell’esercizio 2023-2024 a 145 miliardi di dollari dai 130 miliardi dell’esercizio precedente (+11,5%), con l’utile che andrà quasi a raddoppiare a 16 miliardi di dollari. Il target price medio del consensus è 143 dollari, un obiettivo di prezzo che indica un potenziale di rialzo del 25%.

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