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Alibaba, panico per il Ma sbagliato. Investitori con i nervi scoperti

Pubblicato 03.05.2022, 14:24
Aggiornato 05.03.2021, 16:55
Il titolo crolla del 10% e poi recupera alla notizia di un provvedimento restrittivo delle autorità cinesi nei confronti di un omonimo del fondatore del gruppo. Il vice-premier Liu He aveva annunciato un mese fa lo stop al giro di vite verso il settore tech: evidentemente il mercato deve essere ancora rassicurato.

Un signor Ma accusato di tramare contro la sicurezza nazionale.

Gli azionisti di Alibaba hanno vissuto attimi di panico la mattina di martedì 3 maggio quando si è diffusa la notizia che un certo signor Ma, residente a Hangzhou, la città dove ha sede il colosso cinese dell’e-commerce, era stato oggetto di provvedimenti restrittivi da parte delle autorità perché sospettato di avere realizzato tramite internet attività pericolose per la sicurezza nazionale. Nel giro di pochi minuti le azioni Alibaba sono cadute in ribasso di quasi il 10% arrivando a segnare una quotazione di 92 Hkd (dollari di Hong Kong), dai 102,4 Hkd della chiusura di venerdì 29 aprile (lunedì la Borsa di Hong Kong era rimasta chiusa per festività).
La notizia era stata diffusa dalla Tv di Stato CCTV e aveva fatto immediatamente pensare che la persona indicata potesse essere Jack Ma, il fondatore di Alibaba. Le quotazioni si sono poi riprese e il titolo ha terminato la seduta a 100,3 Hkd, in calo soltanto dell’1,7%, dopo che la stessa CCTV e un altro giornale di Stato, il Global Times, hanno aggiunto altre informazioni che hanno portato a escludere che i guai giudiziario riguardassero il miliardario Jack Ma.

L’importanza del nome: uno o due caratteri?


Innanzitutto il nome. La polizia di Hangzhou non ha diffuso il nome proprio della persona accusata, ma ha specificato che è composto da due caratteri cinesi, mentre Jack è composto da un solo carattere.
CCTV e Global Times hanno poi specificato che il Ma in questione è un signore che lavora come direttore della ricerca sui sistemi hardware di una società del settore Information & Technology e che le misure restrittive nei suoi confronti (quali non è stato specificato) erano scattate lo scorso 25 aprile.

L’analista: “Il mercato ha una sensibilità esasperata su questi temi”.


Come ha detto in un commento citato da Bloomberg Willer Chen, analista di Forsyth Barr Asia, “quello che è successo mostra che persiste un sentiment di cautela verso il mondo tech, credo che il mercato sia un po’ troppo sensibile su questi temi”.
Dopo avere guidato negli ultimi 18 mesi il pesante ridimensionamento delle società tech, le autorità di Pechino un mese fa avevano cercato di rassicurare gli investitori che il giro di vite verso i colossi dell’e-commerce e del gaming era finito. Se ne era fatto garante il vicepremier Liu He. Ma evidentemente il nervo degli investitori è scoperto. Negli ultimi 12 mesi le quotazioni di Alibaba sono scese del 55%, Pinduoduo ha perso il 66%, JD.com è scesa del 18%, Tencent ha lasciato sul terreno poco meno del 40%.

Jack Ma non è nel board e non ha incarichi operativi dal 2020.


Quanto a Jack Ma, di lui ormai si sa pochissimo. Nel 2021 Alibaba aveva diffuso un comunicato dicendo che il fondatore aveva lasciato il board e non aveva più nessun incarico operativo nella società. Nel settembre 2020 un suo discorso in cui aveva criticato le autorità di controllo del mercato finanziario cinese aveva fatto scattare pesanti provvedimenti “punitivi” verso il gigante dell’e-commerce, con il blocco dell’Ipo da 37 miliardi di dollari della sua controllata fintech Ant Group solo due giorni prima del debutto in Borsa, previsto per il 5 novembre 2020. Successivamente le autorità hanno ordinato la ristrutturazione di Ant e hanno lanciato indagini antitrust sui diversi business di Ma, indagini che si sono concluse con la condanna di Alibaba a pagare una multa record di 2,8 miliardi di dollari nell'aprile 2021.

Mizuho alza il target price a 180 dollari.

Oggi alla fine della seduta a Hong Kong la banca giapponese Mizuho ha diffuso un report in cui conferma la raccomandazione Buy su Alibaba e alza il target price da 160 a 180 dollari Usa.
Lo scorso 24 febbraio Alibaba ha diffuso risultati del quarto trimestre 2021 sostanzialmente in linea con le attese del mercato. I ricavi sono ammontati a 38,1 miliardi di dollari con un Eps (utile per azione) di 2,65 dollari, superiore ai 2,52 dollari indicati dal consensus degli analisti.
Certo, la crescita è decisamente rallentata, con un tasso di incremento del 10% sullo stesso periodo dell’anno precedente rispetto al +29% dei trimestri precedenti. Il trimestre attualmente in corso sarà sicuramente impattato dai lockdown che da circa un mese bloccano a casa centinaia di milioni di cinesi per arginare la diffusione della nuova ondata di Covid. Ma gli analisti restano decisamente ottimisti sulle prospettive del titolo, soprattutto perché prestano fede alle parole dei vicepremier Liu He sulla fine del giro di vite nei confronti del settore tech.
Su 44 esperti che coprono il titolo, ben 37 consigliano di comprare azioni Alibaba e la media dei target price è 157 dollari Usa (+56% sull’ultimo prezzo di chiusura).

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