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Anteprima FOMC: Powell perderà la calma?

Pubblicato 17.03.2021, 07:03
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Rassegna giornaliera sul mercato forex, 16 marzo 2021

Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.

In una settimana piena di dati, l’annuncio di politica monetaria della Federal Reserve sarà l’evento di rischio più importante. La Fed aggiornerà inoltre le proiezioni economiche e le previsioni sul tasso di interesse. Il Presidente Jerome Powell terrà la sua consueta conferenza stampa durante la quale sarà sicuramente tartassato di domande sui rendimenti.

Il dollaro USA ha ignorato i dati sulle vendite al dettaglio ed ha consolidato i guadagni in vista della decisione del tasso di interesse. Il biglietto verde ha evitato le perdite contro la maggior parte delle principali controparti. Il cambio USD/JPY e USD/CHF hanno ceduto alle prese di profitto. Le vendite al dettaglio sono scese del 3% nel mese di febbraio, un dato decisamente più debole rispetto alla previsione di un calo dello 0,5%. Escludendo le auto, la spesa è crollata del 2,7%, una lettura anche questa peggiore del previsto. Tuttavia questi dati non hanno pesato sul dollaro USA in quanto i dati sulle vendite al dettaglio sono stati rivisti al rialzo e, su base stagionalizzata, la spesa è stata forte nonostante le tempeste invernali. Inoltre, con l’arrivo degli assegni di stimolo, molti investitori si aspettano dati sulle vendite al dettaglio più forti nella seconda metà di marzo e ad aprile.

Le domande di domani sulla Fed saranno tre:

1. Come cambieranno le previsioni sul PIL e sull’inflazione?

2. Il “dot plot” delle proiezioni dei tassi di interesse indicherà un aumento nel 2022?

3. Powell considera ancora l’aumento dell’inflazione temporaneo e il balzo dei rendimenti non rilevante?

Ciò che rende il vertice del FOMC di questo mese così importante è che ci potranno essere dei grandi movimenti di valute, Titoli del Tesoro ed equities indipendentemente da ciò che dirà Powell. Powell ha chiarito di recente di non essere preoccupato. Ma per quanto tempo i policy maker riusciranno a mantenere le calma se i rendimenti continueranno a schizzare? Nell’ultimo mese Powell ha minimizzato l’aumento dell’inflazione e dei rendimenti. Continuando a fare così, in pratica sta dando l’ok ad ulteriori rialzi, e questo sarebbe positivo per il dollaro USA. Tuttavia, se  dovesse iniziare a condividere alcuni dei timori della Banca Centrale Europea o decidere di passare all’acquisto di bond a più lungo termine, che condizionano i tassi dei mutui, i rendimenti e il dollaro USA potrebbero crollare velocemente.

Il dollaro canadese è salito al massimo di tre anni contro il biglietto verde nonostante il calo dei prezzi del petrolio. I dati più deboli sulle vendite al dettaglio hanno contributo ad alimentare le aspettative verso dati canadesi più forti. Per questa settimana sono attesi i dati sull’inflazione e sulle vendite al dettaglio. Febbraio è stato un mese migliore per il Canada e, sebbene l’indice IVEY PMI abbia mostrato una pressione minore dei prezzi, l’aumento dei prezzi delle materie prime dovrebbe far aumentare l’IPC. Gli economisti si aspettano un modesto aumento dello 0,7% il mese scorso contro lo 0,6% di gennaio. Su base annua, l’IPC sarà ben sotto il 2%, dunque, l’aumento dei prezzi non rappresenta un problema per la Banca del Canada.

All’inizio della seduta statunitense, l’euro è salito sulla scia di dati positive sullo ZEW. Tuttavia, a fine giornata aveva ceduto tutti i guadagni. Sull’area pesano la lentezza della campagna vaccinale e la banca centrale più cauta che ha accelerato gli acquisti di asset per tenere sotto controllo i rendimenti dei bond. Il dollaro australiano è rimasto sotto pressione dopo i verbali della RBA che hanno mostrato una banca centrale pronta a mantenere ancora delle “condizioni di stimolo monetario molto importanti”. La banca non ha intenzione di inasprire la politica monetaria finché l’inflazione non sarà sostenibilmente nel range tra il 2 e il 3%.

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