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Apple: i rialzi arriveranno, ma non questo mese

Pubblicato 09.06.2023, 12:26
Aggiornato 17.07.2023, 15:31

Un saluto a tutti e ben tornati in questa rubrica dedicata alle mie analisi dei titoli azionari. Oggi prima di introdurre il titolo oggetto di analisi volevo ringraziare voi lettori per l’apprezzamento e il supporto, che sono stati fondamentali per farmi raggiungere la quota delle 100mila letture complessive. Grazie.

Tornando all’analisi, oggi ci spostiamo oltreoceano, in quel di Cupertino, infatti la protagonista dell’analisi è Apple Inc (NASDAQ:AAPL). Prima di entrare nel vivo dell’analisi come al solito vi ricordo che qualora aveste delle domande o semplicemente un’opinione da esprimere potete usare la sezione sottostante dei commenti, in cui possiamo interagire più attivamente. Potete anche sfruttare quello spazio per richiedere un’analisi su un titolo di vostro interesse qualora vi apprezziate il mio approccio all’analisi dei titoli (per non perdervi le mie analisi cliccando il pulsante “segui” riceverete una notifica nel momento di pubblicazione di un mio nuovo articolo).

Apple non è un’azienda che necessita spiegazioni o introduzioni storiche particolari: dal 1976 (anno della fondazione) il suo operato ha raccolto consensi sempre crescenti, anche grazie alla lungimiranza e genialità di Steve Jobs, da molti definito un pioniere della tecnologia. Dalla produzione dei primi computer, passando per i personal computer negli anni ottanta (epoca segnata dal Macintosh come prodotto cardine di Apple), fino ad arrivare in epoca moderna con la serie IPod, IPhone e Mac. Nel corso del tempo non sono mancate poi innovazioni in termini di marketing e commercializzazione dei prodotti, come iTunes (che rappresenta una assoluta novità nell’industria musicale per l’epoca) e gli Apple store (ideati per mantenere intatta la quota di mercato e concorrere meglio con i prodotti di terze parti in materia di accessori per prodotti Apple). Inoltre la società nel corso del tempo è riuscita ad internalizzare ulteriori processi, come l’innesto di un proprio processore per i Pc, anziché ricorrere a terzi (come accaduto prima nel caso dei processori PowerPC di Apple-IBM-Motorola e poi il periodo 2005-2007 dei processori Intel (NASDAQ:INTC)). Attualmente la società è tra le più importanti al mondo, nonché la più grande società per capitalizzazione al mondo (con 2,6 mila miliardi di dollari).

In borsa invece il titolo come sta andando? Le performance sono esattamente in linea con il profilo societario e nelle ultime sono stati registrati anche nuovi massimi storici, oltre la soglia dei 180$ per azione. Di fronte a simili andamenti viene da chiedersi se il titolo sia sopravvalutato o giunto a destinazione, per iniziare quindi un periodo di correzione dai prezzi attuali. Da un punto di vista fondamentale tutti i principali documenti di bilancio non lasciano intendere andamenti negativi o prospettive di calo, e le innovazioni che l’azienda sta portando sul mercato (come il recente visore, o la collaborazione con Goldman Sachs (NYSE:GS) per Apple savings, il conto deposito) contribuiscono a farla diventare sempre più eterogenea nel business.


Grafico su base settimanale di Apple. Fonte: Investing.com



Guardando un grafico su base settimanale il trend è rialzista, nonostante nell’ultimo anno e mezzo ci sia stata una discreta lateralità, contenendo i prezzi tra i 130$ e i 180$; lateralità che potrebbe essere rotta dalla recente rottura dei massimi storici, anche se l’area dei 180$ sarà molto dura da superare, e tuttora non è ancora stata superata in maniera stabile. Per cercare uno spunto operativo quindi darei uno sguardo all’analisi stagionale del titolo, su diversi time-frame, anche per evidenziare come la lunghezza del periodo preso in considerazioni influenzi i risultati ottenuti. 


Grafico su base mensile della stagionalità di Apple in 20 anni di storia.



Grafico su base mensile della stagionalità di Apple in 10 anni di storia.


Partendo da una stagionalità ventennale, molto ampia, la quale copre molte fasi diverse vissute dall’azienda, quindi molto dettagliata ma anche in parte “fuorviante” in quanto la Apple del 2003 non è paragonabile né come business né come dimensione alla sua versione odierna. Questo time-frame ci fornisce dei dati molto positivi, con pochi mesi caratterizzati da cali di performance. Giugno è uno di questi. Prendendo invece in considerazione un arco temporale più contenuto, come 10 anni, le prestazioni del titolo diventano più varie, e si riferiscono ad una Apple più contemporanea. Ci sono però delle analogie tra i due grafici, in primis il mese di giugno identificato da un calo delle quotazioni (in media). Guardando ai numeri dietro queste misurazioni, negli ultimi 10 anni, 6 volte su 10, il mese di giugno è stato un mese negativo per il titolo. Questo si traduce in una probabilità del 60% (non elevata, ma pur sempre indicativa di una tendenza) di vedere il titolo ritracciare nelle prossime settimane, per partire poi al rialzo già da luglio per attaccare la soglia dei 180$ (salvo sconvolgimenti lato macroeconomico).
Concludendo l’analisi, questa volta di connotazione ottimistica, il mio parare è quello di attendere dei ribassi nelle sedute delle prossime settimane, per provare a posizionarsi al rialzo alla luce delle performance buone del titolo (ma anche del comparto tecnologico in generale) a luglio. Con un’ottica di medio-lungo periodo, l’azienda resta buy, anche qui però attendendo qualche storno per entrare a sconto, magari approfittando dei ribassi più marcati, come quelli che tendenzialmente si verificano a settembre: altro dato interessante, negli ultimi 10 anni le performance negative a settembre si sono registrate in 8 anni su 10, 80% dei casi, una tendenza piuttosto marcata, meritevole dunque di attenzione per valutare degli ingressi sul titolo.
Vi ringrazio per l’attenzione e vi auguro un buon fine di settimana. Buon trading!
 

Disclaimer: il presente articolo non ha alcuna finalità di consulenza finanziaria e non rappresenta un consiglio su come investire o disinvestire i propri soldi. La consapevole valutazione dell'investitore non può essere in alcun modo sostituita, alla luce del personale profilo di rischio e della possibilità di perdere il proprio denaro.

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Ultimi commenti

Concordo,sui 160$ sarà un buon ingresso.. è in watchlist già da un po'..anche se credo non avrà una spinta vigorosa come altre aziende tech
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