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Appuntamenti della settimana e sguardo alle crisi politiche italiane

Pubblicato 18.07.2022, 09:29
Aggiornato 12.03.2024, 12:10

Si chiude la seconda settimana di luglio, contrassegnata da importanti aggiornamenti. 
 
Sulle principali Piazze finanziarie solamente Tokyo e Parigi riescono a chiudere la settimana in positivo, rispettivamente del 1,02% e dello 0,05%, mentre Hong Kong maglia nera -6,57%. Ad oggi, tuttavia, nessuno tra gli indici elencati riesce a posizionarsi in territorio positivo nelle performance di inizio anno: dal -3,05% di Londra fino al -26,8% del Nasdaq 100.

Performance indici

Negli Stati Uniti l’andamento dell’inflazione ha continuato al rialzo, attestandosi a luglio al 9,1%. Evoluzione del carovita che anche alla produzione continua a segnare aumenti al +1,1% m/m (con le attese che erano pari allo 0,8%). Condizione che pone pertanto la Fed prossima a manovre volte a limitarne l’evoluzione, con i mercati che hanno aumentato le probabilità perfino di un rialzo di un punto percentuale.  Note positive provengono invece dal consumo, con le vendite al dettaglio, aumentate a giugno dell’1%, così come il sentiment dei consumatori del Michigan ritornato a quota 51,1.

In Europa a tenere banco è soprattutto l’incertezza politica e l’evoluzione dei prezzi energetici. Dopo aver iniziato la settimana con l’indice tedesco Zew che a luglio è crollato a -53,8, sui valori minimi da dicembre 2011, il Vecchio Continente ha subito dapprima le pressioni di fornitura russa, con il gasdotto Nord Stream in manutenzione (programmata) e le minacce di un non ritorno alla normalità, così come il venir meno della fornitura norvegese, dopo l’incidente al campo Sleipner. Situazione che ha portato i prezzi del TTF a toccare i 185 € per megawattora, per poi assestarsi sui €160. Ad aggiungere benzina sul fuoco, in un Continente in balia dei venti e delle tensioni sociali (conseguenze dirette di un’inflazione fuori controllo), la (purtroppo) consueta instabilità politica italiana. Le dimissioni di Draghi riportano infatti alla luce una decisa instabilità governativa con, escluso il periodo del governo Renzi, una media di governo dal 2011 ad oggi di circa 479 giorni – attualmente Draghi ne conta 520 giorni - classificandosi alla 20ma posizione su 67 nella classifica dei governi con maggiori giorni in carica.

Giorni in carica ultimi governi

Situazione che soprattutto porta alla ribalta un tempo medio dei governi “indipendenti” assai breve, pari a poco più di un anno: 478 giorni. Condizioni a rimarcare come scelte drastiche per il bene del paese difficilmente possono contare sul supporto politico per lungo tempo.

Giorni in carica ultimi governi

Proprio restando in tema Italia osserviamo insieme l’evoluzione degli Spread e dei rendimenti BTP dal 2008 ad oggi.

Il governo Berlusconi (8 Maggio 2008 – 16 Novembre 2011) cadde proprio in relazione alle pressioni economiche che lo spread creò sulla stabilità economica del paese, dove furono toccati i 557 punti. Rialzi che portarono il rendimento del BTP a 10 anni dal 4,51% di inizio mandato al 7,005%. Ricordiamo inoltre come tale periodo era anche quello della crisi dei debiti sovrani (PIGS).

Evoluzione governo Berlusconi

Situazione a cui seguì il Governo tecnico Monti che, con le notevoli vicissitudini, portò lo spread a quote inferiori attestandosi a fine mandato a 267 punti e con il rendimento del BTP che ritornò a quota 3,914%.
Evoluzione governo Monti

Evoluzione dello spread durante il governo Letta caratterizzato dal ribasso dello Spread e del rendimento del BTP nonché di una performance di Piazza Affari in linea con quello delle principali Borse mondiali (dopo anni di sottoperformance).

Evoluzione governo Letta

Nel periodo Renzi, l’ultimo governo a durare oltre i 100 giorni, osserviamo un’evoluzione altalenante dello spread, con le preoccupazioni politiche in aumento, così come una notevole evoluzione negativa del FTSE MIB rispetto al resto del mondo (ETF ACWI).

Evoluzione governo Renzi

Il periodo Gentiloni, caratterizzato da un ciclo economico positivo, non riuscì, soprattutto a calmierare l’evoluzione dello Spread, salito da 151 punti di inizio mandato ai 237 punti di fine mandato.

Evoluzione governo Gentiloni

Ne seguirono i due governi Conte, dove dopo le paure iniziali di un governo con visioni antieuropeiste, lo spread tornò ad assestarsi al ribasso.

Evoluzione governo Conte I

Il secondo mandato fu caratterizzato anche dalla crisi COVID-19 che portò anche al rialzo lo spread.

Evoluzione governo Conte II

Governo Draghi che negli ultimi mesi ha faticato a tenere al ribasso lo spread, passato da 151.7 punti iniziali agli attuali 226. Situazione che, vista la stima dei mercati verso la figura di Draghi, avrebbe potuto crescere maggiormente. Un eventuale dimissioni potrebbe pertanto rischiare di aumentarne la velocità di crescita.
Evoluzione governo DraghiII

Stabilità del governo che, come da evoluzione storica, rappresenterà la vera sfida necessaria per calmierare le pressioni rialziste sullo spread post cadute di governo.


Tabella dati ultimi governi

Evoluzione Spread, Rendimento FTSE MIB e rapporto Debito pubblico/PIL


Appuntamenti della settimana: il calendario macroeconomico vedrà soprattutto il Vecchio Continente protagonista, con il primo rialzo dei tassi in Europa atteso per giovedì.
·         Cina: decisione della PBoC sui tassi (mercoledì)
·         Europa: Draghi in Parlamento (mercoledì), Piano di emergenza europea in caso di mancata ripartenza del Nord Stream (mercoledì), decisione di politica monetaria BCE (giovedì) e i PMI (venerdì).
·         Giappone: Decisione di politica monetaria (giovedì) e livello di inflazione (venerdì) Regno Unito: livello di disoccupazione (martedì) e inflazione (mercoledì)


Appuntamenti settimanali

TRIMESTRALI: Negli Stati Uniti l’attenzione sarà invece rivolta alla continuazione delle trimestrali, con 73 società dello S&P 500 attese (incluse 7 del Dow Jones). Tra i principali nominativi troviamo Bank of America (NYSE:BAC), Goldman Sachs (NYSE:GS), IBM, Johnson & Johnson (NYSE:JNJ), Novartis (SIX:NOVN), Netflix (NASDAQ:NFLX), ASML, Abbot, Tesla (NASDAQ:TSLA), Alcoa, AT&T, American Airlines, Philip Morris, Snap (NYSE:SNAP), Mattel, Verizon, American Express e Twitter.

Trimestrali USA

Delle 35 società dell'S&P 500 che hanno riportato utili fino ad oggi l'80,0% ha restituito utili superiori alle stime degli analisti. Ciò si confronta con una media a lungo termine del 66,1% e una media dei quattro trimestri precedenti dell'80,6%. Il tasso di crescita degli utili stimato per l'S&P 500 per il trimestre è del 5,6%. Se si esclude il settore energetico, il tasso di crescita scende al -3,4%. Sei degli 11 settori dell'indice prevedono un miglioramento degli utili rispetto al trimestre precedente. I settori dell'energia e dell'industria hanno i tassi di crescita degli utili più elevati, mentre il settore finanziario ha la crescita prevista più debole.


Criptovalute: Sentiment in miglioramento quello che si evidenzia sul mercato delle criptovalute con la capitalizzazione complessiva ormai prossima a ritornare a quota un trilione di dollari (attualmente a $995 mld, +9% negli ultimi 7 giorni).
A guidare i rialzi Polygon (MATIC) +61% negli ultimi 7 giorni e +126% negli ultimi 30. Sprint che ha trovato nel crack di Terra e in Disney i suoi catalizzatori. Oltre 48 distinti progetti di criptovaluta basati sulla Terra Network sono ora passati a Polygon mentre Disney ha selezionato MATIC al suo programma Accelerator 2022. Da un punto di vista tecnico osserviamo la rottura dell’area di congestione a cui MATIC scambia da inizio maggio. Una rottura dell’area dei 0.875 potrebbe generare nuove pressioni rialziste verso l’area dei $1 ed in estensione a $1.24.

Evoluzione MATIC

Situazione tecnica riscontrabile, tuttavia, all’interno delle principali criptovalute da Ethereum (che beneficia della notizia del merge programmato a Settembre)...

Evoluzione Ethereum

...alla quasi rottura per Bitcoin

Evoluzione Bitcoin


Gabriel Debach
eToro Italian Market Analyst
 
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