Il fondatore ha annunciato le dimissioni da Ceo, resta come presidente. Il secondo gruppo cinese dell’e-commerce si sta avvantaggiando della nuova normativa antitrust che frena il concorrente Alibaba. Prevista quest’anno una crescita dei ricavi del 20% e un aumento dei margini.
Reazione negativa di Wall Street: il titolo è sceso del 3%.
Liu Qiangdong, chiamato anche Richard Liu, Ceo di JD.com, ha annunciato mercoledì 6 aprile le sue dimissioni dalla guida operativa della società da lui fondata nel 2004 e diventata oggi il secondo maggiore operatore di e-commerce in Cina. Liu resterà nel board di JD.com con la carica di presidente e l’impegno a promuovere un avvicendamento del management, favorendo l’inserimento di risorse più giovani. Il ruolo di Chief executive officer è stato affidato a Xu Lei, un manager interno che da una decina di anni è uno dei più stretti collaboratori di Liu.
Wall Street non ha accolto bene la notizia e mercoledì 6 aprile il titolo è sceso del 3% a 59,07 dollari.
Si allunga la lista degli imprenditori che lasciano la guida dei colossi tech cinesi.
Con le dimissioni di Liu si allarga il numero degli imprenditori cinesi che negli ultimi due anni hanno abbandonato la guida dei colossi tech da loro creati. Gli analisti non mancano di collegare queste uscite al pesante giro di vite che il governo di Xi Jinping ha impresso su tutto il settore della web economy a partire dall’estate 2020, con l’intento di ridurre il potere di queste aziende e dei loro manager.
Il primo “desaparecido” è stato Jack Ma, il fondatore di Alibaba, sparito per lunghi mesi a cavallo fra il 2020 e il 2021, quando già aveva dato le dimissioni da presidente esecutivo del gruppo. Jack Ma aveva criticato pubblicamente il sistema finanziario cinese e gli organismi di controllo del mercato. La sua sparizione aveva creato molto allarme nell’ambiente finanziario, che temeva un arresto o un altro provvedimento restrittivo nei suoi confronti. L’imprenditore è poi riapparso in pubblico, ma non ha più fatto dichiarazioni né su Alibaba, né sull’economia cinese.
L’anno scorso Zhang Yiming, fondatore di ByteDance, la società che possiede TikTok, ha lasciato nel giro di pochi mesi prima la carica di Ceo e poi quella di presidente. Recentemente ha lasciato ogni incarico operativo anche Colin Huang, fondatore e Ceo di Pinduoduo, il terzo colosso cinese dell’e-commerce. Huang ha detto che voleva dedicarsi agli studi scientifici e diventare scienziato.
A 49 anni Richard Liu ha una fortuna personale di 14 miliardi di dollari.
Il fondatore di JD.com, Richard Liu, lascia la sua azienda a 49 anni con una ricchezza personale che nel 2020 Forbes aveva stimato a 9,8 miliardi di dollari, pari al 15,8% della società da lui fondata. All’inizio del 2020 l’azione JD.com valeva al Nasdaq 38 dollari. In due anni il titolo è salito del 55%. Quindi, se la quota del fondatore nel frattempo non è cambiata, oggi ha un valore di 14,2 miliardi di dollari.
Un anno fa JD.com era arrivata a segnare un massimo di 106 dollari (19 febbraio 2021), prima di imboccare una lunga china discendente, insieme a tutto il settore tech cinese. Dall’inizio del 2022 il titolo perde il 13%.
JD.COM, ALIBABA E PINDUODUO: 12 MESI DI SOFFERENZA
Prevista nel 2022 una crescita dei ricavi e del margine operativo.
Rispetto ad Alibaba, JD.com ha avuto negli ultimi 18 mesi un trattamento di favore da parte del governo di Pechino, che non ha intrapreso nessuna iniziativa specifica contro la società di Liu. Anzi, la nuova normativa sulla concorrenza ha favorito JD.com che ha potuto allargare la platea dei venditori che usano la sua piattaforma, dove oggi si trovano anche i prodotti di Starbucks e Estée Lauder, marchi che Alibaba aveva vincolato a sé con contratti di esclusiva bocciati dall’antitrust cinese.
Gli analisti si aspettano che quest’anno i ricavi di JD.com crescano del 20% a 1.145 miliardi di yuan (180 miliardi di dollari) con un ulteriore crescita del 18% nel 2023. Il margine operativo dovrebbe raddoppiare quest’anno arrivando allo 0,9%, dallo 0,4% del 2021, per poi crescere ulteriormente nel 2023 all’1,5%.
Multipli a confronto: JD.com è più conveniente.
Fra i colossi mondiali dell’e-commerce oggi JD.com è di gran lunga il titolo più conveniente: il valore di impresa (Enterprise value) è pari a solo 0,39 volte i ricavi previsti per il 2022, contro le 1,7 volte di Alibaba, le 2,6 volte di Pinduoduo e le 2,8 volte di Amazon (NASDAQ:AMZN).
Il giudizio degli analisti sul titolo JD.com è un coro di Buy (36 raccomandazioni di acquisto su 38 analisti) e la media dei target price è 87 dollari (upside del 52%).