La discesa in campo del Credit Agricole (EPA:CAGR) rende quasi certo un rilancio da parte di Piazza Gae Aulenti. Per Deutsche Bank (ETR:DBKGn), il Ceo Andrea Orcel dovrà mettere sul piatto altri 3 miliardi di euro, Intermonte dice 3,7 miliardi. Il governo italiano avrebbe dato il proprio benestare all’iniziativa dei francesi
Oggi Banco BPM capitalizza 11,6 miliardi, contro i 10 miliardi dell’offerta di Unicredit (BIT:CRDI)
La discesa in campo del Crédit Agricole rende quasi certo che Unicredit alzerà il prezzo dell’offerta per il Banco BPM e lunedì 9 dicembre il prezzo delle azioni si adegua. In una Piazza Affari debole (FtseMib -0,2%), le azioni del Banco BPM salgono dell’1,9% a 7,65 euro, ai massimi da quasi nove anni, mentre le azioni Unicredit scendono dello 0,9% a 38,86 euro. Ai valori di oggi Banco BPM capitalizza 11,6 miliardi di euro, ben sopra i 10 miliardi offerti da Unicredit.
L’offerta carta contro carta avanzata da Piazza Gae Aulenti, basata su un rapporto di concambio di 0,175 azioni Unicredit di nuova emissione per ogni azioni BPM, valuta oggi le azioni Banco BPM 6,80 euro, il 2% in più di quanto lo stesso concambio indicava il 22 novembre scorso, il giorno della pubblicazione dell’Ops (Offerta pubblica di scambio).
Ma il dato di fondo è che il prezzo di mercato di oggi è più alto del 12% rispetto al valore espresso dall’offerta di Unicredit.
Meloni e Salvini puntano su Parigi per stoppare Unicredit
A muovere le acque è stata la comunicazione, diffusa la sera di venerdì 6 dicembre, che la francese Credit Agricole, già primo azionista di Banco BPM, ha aumentato la sua partecipazione dal 9,2% al 15,1% e che si appresta a chiedere alla Bce l’autorizzazione a incrementare la propria partecipazione sino al 19,99%.
Il ruolo del Credit Agricole è fondamentale nei destini futuri del Banco BPM. Secondo Reuters, il governo di Giorgia Meloni avrebbe dato un via libera informale al rafforzamento della banca francese in chiave anti-Unicredit. All’intero del governo il vice-premier Matteo Salvini, capo della Lega, è stato molto esplicito nel criticare l’offerta a sorpresa di Unicredit, che se andasse in porto darebbe vita alla prima banca italiana, con il sorpasso di Unicredit nei confronti di Intesa San Paolo. E’ noto che il ministro leghista dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, sarebbe favorevole alla nascita di un terzo polo bancario italiano, frutto dell’aggregazione fra Banco BPM e MontePaschi di Siena, un progetto che la mossa di Unicredit blocca sul nascere.
In Italia il Credit Agricole fa affari con entrambi i contendenti
La partita del Credit Agricole ha come posta le relazioni d’affari incrociate che la banca francese ha da anni sia con Banco BPM che con Unicredit. Infatti, da una parte la banca francese è uno dei principali partner del Banco BPM nelle joint-venture per il credito al consumo Agos Ducato (BPM ha il 39%) e nell’assicurazione danni attraverso Banco Bpm (BIT:BAMI) Assicurazioni. Dall’altra, Amundi, la sua controllata nella gestione patrimoniale, si affida in Italia a Unicredit per gran parte delle sue vendite.
Secondo Delphine Lee, analista di JPMorgan, la quota in Banco BPM è “la principale merce di scambio che i francesi hanno da mettere sul tavolo con Unicredit per proteggere o addirittura rafforzare l'accordo di distribuzione di Amundi”. L’analista ritiene improbabile una controfferta francese per Banco BPM.
Secondo Bloomberg, il Ceo del Credit Agricole, Philipe Brassac, e il Ceo di Unicredit, Andrea Orcel, potrebbero incontrarsi nelle prossime settimane per parlare dell’offerta di Unicredit per Banco BPM ed è molto probabile che la discussione riguarderà anche una possibile estensione del contratto di Amundi che scade nel 2027, e l’eventuale vendita della quota che Banco BPM possiede in Agos Ducato.
Castagna (Ceo di BPM): molto contento dell’investimento di Credit Agricole
I rappresentanti di Credit Agricole non commentano la situazione. "L'aumento della partecipazione del Credit Agricole in Banco BPM non cambia nulla per Unicredit. Siamo sempre stati disposti a negoziare con il Credit Agricole, come sarebbe stato necessario a prescindere dall'entità della sua partecipazione. Il prezzo dell'offerta non avrà alcun impatto sui nostri parametri finanziari, che rimarranno invariati", ha scritto in un post su Linkedin un portavoce del gruppo di Piazza Gae Aulenti.
Quello di Credit Agricole su Banco BPM "è un intervento che conferma il loro supporto. Sono molto contento del loro investimento", ha detto sabato l'AD di Banco BPM, Giuseppe Castagna.
La mossa più probabile per Unicredit è rivedere le condizioni dell’offerta, che fin da subito il mercato ha giudicato troppo bassa, dato che sulla base dei prezzi dello scorso 22 novembre offriva agli azionisti un premio soltanto dello 0,5%.
I conti degli analisti sul possibile rilancio
Come si legge su MF, un elevato valore atteso delle sinergie (che per Unicredit-Banco a regime si attesteranno a 1,2 miliardi, di cui 0,9 miliardi da taglio di costi) giustifica un sovrapprezzo più alto, poiché si suppone che la redditività dell'entità combinata possa crescere nel tempo. Per esempio, se una banca prevede significative efficienze operative e opportunità di cross-selling, può giustificare un premio più alto, sapendo che i benefici a lungo termine supereranno il costo pagato inizialmente.
Nelle ultime operazioni di acquisizioni di banche in Italia e in Europa si è sempre registrato un premio compreso tra il 20 e il 45%. Nel febbraio del 2020 Intesa Sanpaolo (BIT:ISP) ha offerto il 27,6% per Ubi Banca (BIT:UBI), percentuale poi salita al 44,7% con un rilancio in azioni e in contanti. Il Crédit Agricole per aggiudicarsi il Credito Valtellinese ha pagato un premio del 21,4%, poi balzato al 45,2% nella fase finale dell’offerta pubblica.
Deutsche Bank si aspetta che Unicredit alzi l’offerta aggiungendo tre miliardi di euro all’attuale proposta che valorizza Banco BPM 10 miliardi di euro.. Per Intermonte un rilancio potrebbe vedere Unicredit mettere sul piatto altri 3,7 miliardi, visto che l’offerta presentata a fine novembre “non incorpora alcun tipo di premio, né per le sinergie né per il controllo”. Lo stesso Orcel ha fatto aperture su un possibile rilancio. In una call con gli investitori organizzata da Bofa ha detto che Uncredit ha tempo fino a marzo per valutare miglioramenti dell’Ops.
Oggi Banco BPM capitalizza 11,6 miliardi, contro i 10 miliardi dell’offerta di Unicredit (BIT:CRDI)
La discesa in campo del Crédit Agricole rende quasi certo che Unicredit alzerà il prezzo dell’offerta per il Banco BPM e lunedì 9 dicembre il prezzo delle azioni si adegua. In una Piazza Affari debole (FtseMib -0,2%), le azioni del Banco BPM salgono dell’1,9% a 7,65 euro, ai massimi da quasi nove anni, mentre le azioni Unicredit scendono dello 0,9% a 38,86 euro. Ai valori di oggi Banco BPM capitalizza 11,6 miliardi di euro, ben sopra i 10 miliardi offerti da Unicredit.
L’offerta carta contro carta avanzata da Piazza Gae Aulenti, basata su un rapporto di concambio di 0,175 azioni Unicredit di nuova emissione per ogni azioni BPM, valuta oggi le azioni Banco BPM 6,80 euro, il 2% in più di quanto lo stesso concambio indicava il 22 novembre scorso, il giorno della pubblicazione dell’Ops (Offerta pubblica di scambio).
Ma il dato di fondo è che il prezzo di mercato di oggi è più alto del 12% rispetto al valore espresso dall’offerta di Unicredit.
Meloni e Salvini puntano su Parigi per stoppare Unicredit
A muovere le acque è stata la comunicazione, diffusa la sera di venerdì 6 dicembre, che la francese Credit Agricole, già primo azionista di Banco BPM, ha aumentato la sua partecipazione dal 9,2% al 15,1% e che si appresta a chiedere alla Bce l’autorizzazione a incrementare la propria partecipazione sino al 19,99%.
Il ruolo del Credit Agricole è fondamentale nei destini futuri del Banco BPM. Secondo Reuters, il governo di Giorgia Meloni avrebbe dato un via libera informale al rafforzamento della banca francese in chiave anti-Unicredit. All’intero del governo il vice-premier Matteo Salvini, capo della Lega, è stato molto esplicito nel criticare l’offerta a sorpresa di Unicredit, che se andasse in porto darebbe vita alla prima banca italiana, con il sorpasso di Unicredit nei confronti di Intesa San Paolo. E’ noto che il ministro leghista dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, sarebbe favorevole alla nascita di un terzo polo bancario italiano, frutto dell’aggregazione fra Banco BPM e MontePaschi di Siena, un progetto che la mossa di Unicredit blocca sul nascere.
In Italia il Credit Agricole fa affari con entrambi i contendenti
La partita del Credit Agricole ha come posta le relazioni d’affari incrociate che la banca francese ha da anni sia con Banco BPM che con Unicredit. Infatti, da una parte la banca francese è uno dei principali partner del Banco BPM nelle joint-venture per il credito al consumo Agos Ducato (BPM ha il 39%) e nell’assicurazione danni attraverso Banco Bpm (BIT:BAMI) Assicurazioni. Dall’altra, Amundi, la sua controllata nella gestione patrimoniale, si affida in Italia a Unicredit per gran parte delle sue vendite.
Secondo Delphine Lee, analista di JPMorgan, la quota in Banco BPM è “la principale merce di scambio che i francesi hanno da mettere sul tavolo con Unicredit per proteggere o addirittura rafforzare l'accordo di distribuzione di Amundi”. L’analista ritiene improbabile una controfferta francese per Banco BPM.
Secondo Bloomberg, il Ceo del Credit Agricole, Philipe Brassac, e il Ceo di Unicredit, Andrea Orcel, potrebbero incontrarsi nelle prossime settimane per parlare dell’offerta di Unicredit per Banco BPM ed è molto probabile che la discussione riguarderà anche una possibile estensione del contratto di Amundi che scade nel 2027, e l’eventuale vendita della quota che Banco BPM possiede in Agos Ducato.
Castagna (Ceo di BPM): molto contento dell’investimento di Credit Agricole
I rappresentanti di Credit Agricole non commentano la situazione. "L'aumento della partecipazione del Credit Agricole in Banco BPM non cambia nulla per Unicredit. Siamo sempre stati disposti a negoziare con il Credit Agricole, come sarebbe stato necessario a prescindere dall'entità della sua partecipazione. Il prezzo dell'offerta non avrà alcun impatto sui nostri parametri finanziari, che rimarranno invariati", ha scritto in un post su Linkedin un portavoce del gruppo di Piazza Gae Aulenti.
Quello di Credit Agricole su Banco BPM "è un intervento che conferma il loro supporto. Sono molto contento del loro investimento", ha detto sabato l'AD di Banco BPM, Giuseppe Castagna.
La mossa più probabile per Unicredit è rivedere le condizioni dell’offerta, che fin da subito il mercato ha giudicato troppo bassa, dato che sulla base dei prezzi dello scorso 22 novembre offriva agli azionisti un premio soltanto dello 0,5%.
I conti degli analisti sul possibile rilancio
Come si legge su MF, un elevato valore atteso delle sinergie (che per Unicredit-Banco a regime si attesteranno a 1,2 miliardi, di cui 0,9 miliardi da taglio di costi) giustifica un sovrapprezzo più alto, poiché si suppone che la redditività dell'entità combinata possa crescere nel tempo. Per esempio, se una banca prevede significative efficienze operative e opportunità di cross-selling, può giustificare un premio più alto, sapendo che i benefici a lungo termine supereranno il costo pagato inizialmente.
Nelle ultime operazioni di acquisizioni di banche in Italia e in Europa si è sempre registrato un premio compreso tra il 20 e il 45%. Nel febbraio del 2020 Intesa Sanpaolo (BIT:ISP) ha offerto il 27,6% per Ubi Banca (BIT:UBI), percentuale poi salita al 44,7% con un rilancio in azioni e in contanti. Il Crédit Agricole per aggiudicarsi il Credito Valtellinese ha pagato un premio del 21,4%, poi balzato al 45,2% nella fase finale dell’offerta pubblica.
Deutsche Bank si aspetta che Unicredit alzi l’offerta aggiungendo tre miliardi di euro all’attuale proposta che valorizza Banco BPM 10 miliardi di euro.. Per Intermonte un rilancio potrebbe vedere Unicredit mettere sul piatto altri 3,7 miliardi, visto che l’offerta presentata a fine novembre “non incorpora alcun tipo di premio, né per le sinergie né per il controllo”. Lo stesso Orcel ha fatto aperture su un possibile rilancio. In una call con gli investitori organizzata da Bofa ha detto che Uncredit ha tempo fino a marzo per valutare miglioramenti dell’Ops.