Quando il membro del Consiglio di amministrazione della Banca Centrale Europea [BCE], Fabio Panetta ha dichiarato la scorsa settimana che le sue politiche di stimolo avevano bisogno di essere “più difficili, migliori, più veloci, più forti”, le sue osservazioni hanno alimentato le aspettative degli investitori e degli economisti che i responsabili delle politiche aumenteranno il ritmo degli acquisti di Bond.
Ma non tutti i suoi colleghi sono d’accordo con le parole del gruppo musicale elettronico francese daft Punk, e la volontà della BCE di affrontare il recente sell-off di mercato obbligazionario sarà testato alla riunione del suo Consiglio direttivo.
La Sell-Off, alimentata dalle aspettative che una forte ripresa economica USA restituirà l’inflazione. Ed ha spinto i membri del Consiglio, incluso Panetta a avvertire che un rigonfiamento delle curve di rendimento dell’eurozona è ingiustificato. Si preoccupano che spingerà i costi di prestito mentre l’economia del blocco della singola valuta è ancora appesantita dalle restrizioni per contenere la diffusione di Covid-19.
Tuttavia, altri membri del Consiglio sono più sanguigni. Il presidente Bundesbank Jens Weidmann ha detto di recente che “non ogni aumento dei costi di finanziamento sarà fonte di preoccupazione”, aggiungendo che le condizioni complessive del mercato rimangono favorevoli.
Sebbene la BCE non si prevede di effettuare importanti cambiamenti politici giovedì, il suo presidente Christine Lagarde deve raggiungere un attento equilibrio tra queste prospettive concorrenti.
Dal comunicato odierno:
"In primo luogo, il Consiglio direttivo continuerà a effettuare acquisti di attività nette nell'ambito del programma di acquisto di emergenza pandemica (PEPP) con una dotazione totale di 1.850 miliardi di euro almeno fino alla fine di marzo 2022 e, in ogni caso, fino a quando non giudicherà la crisi del coronavirus la fase è finita. In secondo luogo, gli acquisti netti nell'ambito del programma di acquisto di attività (APP) continueranno a un ritmo mensile di 20 miliardi di euro. In terzo luogo, il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali ei tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente allo 0,00%, 0,25% e -0,50%.
Infine, il Consiglio direttivo continuerà a fornire ampia liquidità attraverso le sue operazioni di rifinanziamento. In particolare, la terza serie di operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (OMRLT III) rimane una fonte interessante di finanziamento per le banche, sostenendo i prestiti bancari alle imprese e alle famiglie".