Siamo ormai in calo da inizio gennaio 2022, quindi parliamo di quasi 6 mesi, con i mercati mediamente sotto di oltre il 20%.
L’investitore medio retail, guardando la parte americana, perde da inizio anno circa il 35%, segno di come molti avessero seguito le mode esponendosi eccessivamente ai titoli tech “alla moda”, ed ora ne pagano le conseguenze.
Ora, sapere esattamente quando il mercato ribassista raggiungerà il minimo è impossibile, ma anche qui possiamo fare alcuni ragionamenti utili a gestire meglio questa difficile situazione. Fermo restando l’importanza della strategia e della gestione emotiva di cui spesso abbiamo parlato, ecco alcuni numeri utili per affrontare il momento attuale.
Guardando la tabella sopra, mediamente il mercato impiega (in un Bear Market) 236 giorni per calare del 20% (dal 3 gennaio al 10 giugno sono circa 5 mesi, quindi largo circa 150 giorni, è stato più veloce della media a scendere).
La cosa interessante tuttavia, è che dal calo del 20% al minimo, impiega statisticamente meno tempo (131 giorni di media, quindi 4 mesi e rotti).
Ecco perché tecnicamente, mettersi in una logica di cali di mercato che durino ancora tutta l’estate, magari per avere un miglioramento del contesto nell’ultimo trimestre, potrebbe non essere una follia.
Se infatti è vero che nessuno può sapere esattamente come andranno le cose, la storia recente (vedi calo Covid) ci insegna che per come agiscono le banche centrali, per la tecnologia e per il contesto economico, è aumentata la velocità di reazione in entrambi i sensi (salite e discese sono più rapide).
Quindi se calcoliamo un totale di 367 giorni (236+131) per un ciclo completo di bear market, con Drawdown medio al 32.7% (vedi sopra), allora metterci in una strategia che preveda l’ingresso con utilizzo di tutta la liquidità entro ottobre, ipotizzando delle entrate ad ogni X% di cali, per arrivare (nell’eventualità) totalmente investiti con i mercati a -35% circa, questo potrebbe coprire diverse ipotesi negative.
Certo, potrebbe capitare l’evento “inatteso” e statisticamente fuori scala (magari un -50%) ma un anno del genere, nell’intera storia del mercato americano S&P 500, non è mai successo, nemmeno nelle guerre mondiali, nella bolla dotcom e nella crisi subprime.
E’ giusto essere cauti e prudenti, ma non spaventati in quanto i cali fanno parte della natura stessa dei mercati. Senza Drawdown, non avremmo i rendimenti che le azioni hanno offerto nei vari decenni, ricordiamocelo sempre.
Alla prossima!
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