Il consueto sondaggio fra i fund manager americani mostra che il Bull and Bear Indicator ha raggiunto il livello più rialzista dal novembre 2021. I capitali in uscita dai fondi monetari vengono indirizzati per il 32% verso azioni Usa e per il 19% verso azioni globali
Nei portafogli dei fondi la liquidità è scesa in media a solo il 4%
A Wall Street dominano i rialzisti. Non lo dicono solo le performance degli indici S&P500 e Nasdaq, saliti rispettivamente del 15% e del 21% dall’inizio dell’anno, ma lo conferma il periodico sondaggio di Bank of America (NYSE:BAC) sull’umore dei gestori dei fondi, che si rivela orientato da un sentiment fortemente “bullish” (rialzista), il più bullish da due anni e mezzo.
La prima evidenza di quanto gli operatori sono fiduciosi che il mercato azionario continuerà a salire, rilevata dal Global Fund Manager Survey di BofA per il mese di giugno, è il livello molto basso della liquidità nell’allocazione dei capitali da parte dei gestori. La liquidità oggi è pari a solo il 4% del valore dei portafogli dei fondi americani, il livello più basso dal giugno 2021. Segno evidente che i fund manager preferiscono investire in attività più rischiose come le azioni. I capitali usciti da strumenti conservativi come i fondi monetari sono stati indirizzati per il 32% verso l’acquisto di azioni statunitensi e per il 19% verso azioni del mercato globale.
Ottimismo legato al miglioramento dell’economia globale
A giugno il cosiddetto Bull and Bear Indicator, lo strumento con cui il sondaggio riassume il sentiment dei gestori, ha raggiunto il livello più rialzista dal novembre 2021. Tuttavia, BofA osserva che "il sentimento di rischio globale non è ancora estremo", dato che l'indicatore è rimasto a un livello di sei su una scala che arriva al massimo a 10. Il Bull and Bear Indicator viene compilato indagando i livelli di liquidità dei gestori di fondi, le allocazioni azionarie e le aspettative di crescita economica
Un probabile fattore alla base del maggiore ottimismo dei gestori di fondi è il miglioramento delle prospettive dell'economia globale. Gli investitori si aspettano in gran parte che la crescita economica globale rimanga stabile, con un 6% netto di intervistati che prevede un'economia debole, rispetto al 9% del mese precedente. Nel complesso, il 73% ha dichiarato di non aspettarsi una recessione globale.
Il rischio più grande resta l’aumento dell’inflazione
Tuttavia, alcuni rischi sono ancora evidenti, il più grande dei quali è l'aumento dell'inflazione (il 33% degli interpellati l’ha indicata come la sua maggiore preoccupazione). Altri rischi indicati dai gestori di fondi sono la geopolitica (22%) e le elezioni americane (16%).
Per quanto riguarda l'economia statunitense, i gestori di fondi globali continuano a scommettere che la Federal Reserve abbasserà i tassi di interesse. Secondo il sondaggio, otto investitori su 10 si aspettano due, tre o più tagli dei tassi da parte della Fed nei prossimi 12 mesi. Il 39% prevede che il primo taglio dei tassi avverrà in occasione della riunione politica della Fed del 18 settembre.