I due principali temi emersi in questa stagione degli utili del secondo trimestre quasi terminata sono le differenze tra alcuni dei più importanti titoli tech e la maggior parte del resto del mercato e l’eclatante ritorno alla ribalta dei più famosi distributori tradizionali della nazione.
All’interno del settore tech, i cosiddetti titoli FAANG (Facebook (NASDAQ:FB), Amazon (NASDAQ:AMZN), Apple (NASDAQ:AAPL), Netflix (NASDAQ:NFLX) ed Alphabet (NASDAQ:GOOGL)), cinque compagnie tecnologiche che hanno spinto l’indice S&P 500 a massimi storici e che hanno giocato un ruolo fondamentale nella storica impennata rialzista dell’indice di riferimento, potrebbero ora passare in secondo piano rispetto ad altri titoli.
Alcuni di questi favoriti di Wall Street della new economy hanno mostrato segni evidenti di aver raggiunto il picco, con il rallentamento della crescita ed un futuro che sembra un po’ incerto.
In effetti, esiste la possibilità che possano addirittura far deragliare questa lunghissima impennata per via della loro crescente importanza all’interno dell’economia.
Secondo un report di Bloomberg, il peso delle compagnie tech sull’economia statunitense è cresciuto in modo significativo dal 1999.
Oltre a rappresentare il 30% del valore dell’indice S&P 500, i titoli tech compongono anche il 23% degli utili previsti per il prossimo anno per l’S&P, in salita rispetto al 15% del 1999.
Facebook, il colosso dei social nonché una delle compagnie con più valore al mondo, è crollato di oltre il 20% a fine luglio quando ha deluso le previsioni degli analisti sulla crescita degli utili per la prima volta in tre anni mentre si ritrova in mezzo a scandali per la privacy e i contenuti.
Anche il numero medio di visitatori giornalieri, un indicatore importante per la crescita futura della compagnia, ha deluso le aspettative e il Direttore Finanziario David Wehner ha avvertito gli investitori che la crescita delle vendite continuerà a rallentare per il resto dell’anno.
Deludenti anche Netflix, Twitter (NYSE:TWTR) e Snapchat (NYSE:SNAP) relativamente a vari indicatori finanziari, alimentando i timori di un contagio tra i social che potrebbe far procedere a singhiozzi l’impennata del mercato. Malgrado le delusioni, tuttavia, non ci sono state solo brutte notizie per il settore tech.
Altri giganti tecnologici, come Microsoft (NASDAQ:MSFT), Apple ed Alphabet, hanno proseguito la loro traiettoria rialzista dopo aver riportato una forte crescita delle vendite e delle solide prospettive future, senza dare agli investitori alcun segnale che le vendite e la crescita dei profitti possano rallentare tanto presto.
Il ritorno dei distributori
Mentre numerose compagnie tecnologiche si sono ritrovate ad affrontare delle sfide tra l’inasprimento delle norme e gli scandali sulle violazioni dei dati, le prospettive per i principali distributori USA sono diventate più rosee grazie alla solida creazione di posti di lavoro ed al miglioramento della fiducia dei consumatori.
Incoraggiati da un tasso di disoccupazione vicino ai minimi storici, dalla fiducia dei consumatori al massimo di 17 anni e dagli sgravi fiscali del governo Trump, i clienti americani hanno messo mano ai portafogli, aiutando molti distributori ad alzare le previsioni sull’intero anno fiscale. Walmart (NYSE:WMT), Home Depot (NYSE:HD) e Target (NYSE:TGT) hanno battuto le aspettative sugli utili per azione e sui ricavi del secondo trimestre.
La sorpresa più grossa è stata che la maggior parte di questi nomi ha riportato vendite su base comparabile straordinarie per il secondo trimestre rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso, suggerendo che il modello di negozi tradizionale, malgrado molti analisti di recente abbiano affermato il contrario, continua ad avere un futuro in un’epoca in cui il colosso dell’e-commerce Amazon sta diventando il metodo di acquisto preferito da tanti consumatori.
Walmart Inc (NYSE:WMT), il distributore più grande del mondo, ha registrato l’aumento delle vendite trimestrali maggiore dell’ultimo decennio, mentre Target Corporation (NYSE:TGT) ha riportato i risultati migliori in 13 anni.
Sia gli utili ottimi che le previsioni positive dimostrano che i colossi della distribuzione tradizionale stanno riuscendo a far felici i loro clienti, migliorando l’esperienza di shopping all’interno dei negozi e aggiungendo allo stesso tempo maggiori opzioni di acquisto e consegna per quanto riguarda l’e-commerce.
La spinta nel settore arriva anche dal miglioramento dei servizi su tutti i canali di vendita grazie ad impiegati più qualificati e più pagati.
Morale della favola
Nonostante alcune delusioni all’interno del gruppo dei FAANG, il trend in salita del mercato sta continuando, superando nuovi record e dimostrando in generale la resilienza dell’economia statunitense.
Detto ciò, le evidenti incrinature dei prodi dei FAANG Facebook e Netflix che hanno perso in parte lo smalto dopo i risultati deludenti del secondo trimestre, hanno reso gli investitori nervosi riguardo alle prospettive di crescita futura.
È plausibile che si stia formando una potenziale rotazione del settore.
I titoli del settore della distribuzione e quelli finanziari stanno tornando alla ribalta, offrendo nuove opportunità agli investitori che magari non vedono che senso abbia continuare a scommettere sui colossi del tech quando le loro azioni sono così alte.