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5 modi in cui la stagione degli uragani può spingere i prezzi di greggio e benzina

Pubblicato 06.09.2018, 11:30
Aggiornato 09.07.2023, 12:31
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La versione originale di questo articolo, in inglese, è stata pubblicata il 06.09.2018

Stiamo entrando nei mesi più attivi della stagione degli uragani nell’Oceano Atlantico. Anche se gli esperti di meteo prevedono che la stagione del 2018 non sarà nemmeno lontanamente tanto attiva come quelle del 2017 e del 2016, le condizioni per lo sviluppo degli uragani da ora e per tutto ottobre sono le più favorevoli.

Ecco i modi in cui possiamo aspettarci che gli uragani influiscano sulla produzione petrolifera, sul prezzo del greggio e su quello della benzina nei prossimi mesi.

1. La produzione petrolifera nel Golfo del Messico

Non tutti gli uragani entrano nel Golfo del Messico ma, quando lo fanno, molte compagnie petrolifere prendono delle precauzioni, chiudono la produzione offshore e fanno evacuare il personale prima che arrivi l’uragano. Gli osservatori del mercato del greggio dovrebbero essere consapevoli che un uragano o una tempesta tropicale potrebbe avere un impatto sulla produzione offshore anche se non dovesse raggiungere la terraferma o attirare l’attenzione dei media.

L’uragano Gordon, che ha attraversato il Golfo del Messico martedì e ieri, ha costretto i produttori a chiudere il 9,23% della produzione petrolifera nel Golfo e il 9,06% di quella di gas naturale nella parte settentrionale della zona. Tuttavia, si tratta solo di 156.907 barili al giorno ed ha spinto il WTI di appena 9 centesimi martedì. Invece, l’uragano Nate aveva portato alla chiusura di quasi il 92% della produzione petrolifera e del 78% di quella di gas naturale nel Golfo del Messico quando lo ha colpito all’inizio dell’ottobre 2017. Le chiusure dello scorso anno avevano fatto salire il prezzo del WTI di circa 35 centesimi.

2. Le raffinerie nel Golfo del Messico

Circa il 45% della capacità di raffinazione USA totale si trova nel Golfo. Uragani ed altre tempeste possono causare allagamenti, a volte gravi, che comportano la chiusura delle raffinerie. Nel 2017, la più grande raffineria degli Stati Uniti, la Motiva della saudita Aramco, ha chiuso per 2 settimane dopo che l’uragano Harvey aveva causato un forte allagamento a Port Arthur, in Texas. Altre raffinerie avevano chiuso per qualche giorno prima e dopo l’uragano. Complessivamente, più del 5% della capacità di raffinazione statunitense è stata colpita dall’uragano Harvey. Ma anche prima che l’uragano colpisse la terraferma alla fine dell’agosto 2017, il contratto della benzina RBOB con consegna ad ottobre era salito di 10 centesimi al gallone, in base alle previsioni.

3. Carenza di benzina

La preparazione per l’uragano può anche comportare temporanee carenze di benzina in alcune regioni degli Stati Uniti, che a loro volta tendono a causare temporanei rimbalzi del prezzo. Nel periodo di preparazione per l’uragano Irma nel 2017, il governatore della Florida aveva invitato i residenti a fare il pieno di benzina una settimana prima dell’uragano. E questo aveva causato delle carenze di benzina nello stato giorni prima che arrivasse la tempesta. La maggior parte della benzina della Florida arriva da raffinerie in Texas e Louisiana tramite chiatte attraverso il Golfo del Messico e viene poi inviata verso est nello stato con un unico oleodotto. La Florida, il quarto stato più grande del paese, è particolarmente suscettibile alle carenze di benzina.

Quando la tempesta Sandy ha colpito il New Jersey e New York nel 2012, le carenze di benzina sono state evidenti nella regione e i prezzi al distributore per i consumatori sono schizzati prima che i governi implementassero dei piani di razionamento. Tuttavia, la tempesta in realtà fece scendere i prezzi dei future della benzina RBOB piuttosto che farli salire, per via del divieto di viaggiare, della chiusura di scuole e aziende e della generale riduzione del traffico mentre venivano raccolti i detriti.

4. Chiusure di porti ed oleodotti

I porti lungo la costa orientale e nel Golfo del Messico spesso chiudono se si prevede che si troveranno nella traiettoria di un uragano. Le alluvioni possono anche comportare dei ritardi nella riapertura dei porti una volta passato l’uragano. E questo è particolarmente importante per i prezzi di greggio e benzina quando vengono colpiti i porti nel Golfo del Messico. I porti nel Golfo del Messico gestiscono infatti la maggior parte delle importazioni e delle esportazioni di greggio degli Stati Uniti. Un ritardo delle esportazioni petrolifere dovuto alla chiusura dei porti per via di un uragano può causare accumuli nelle infrastrutture di trasporto in Texas ed Oklahoma con ripercussioni significative sul mercato del greggio. I ritardi delle esportazioni possono comportare un imprevisto aumento delle scorte presso le strutture di Cushing che le previsioni dell’EIA non avevano messo in conto. Se gli oleodotti vengono chiusi per problemi meteorologici, le compagnie che producono in altre aree potrebbero dover bloccare le trivellazioni.

5. Traiettorie non tradizionali degli uragani

È possibile che gli uragani percorrano traiettorie non tradizionali, dirigendosi ad esempio a nord verso l’Inghilterra o a sud verso i Caraibi vicino al Venezuela. L’anno scorso, una tempesta tropicale chiamata Ophelia ha colpito l’Irlanda. In una simile eventualità, la produzione petrolifera offshore nel Mare del Nord potrebbe essere sospesa. Nel 2007, Curaçao, dove si trova un’importante raffineria del greggio venezuelano, è stata colpita dall’uragano Felix ma la raffineria non è stata danneggiata.

A meno che un uragano non sia insolitamente distruttivo o un’alluvione non sia particolarmente grave, la maggior parte dei problemi viene risolta entro una settimana dall’evento. Alcune questioni, come la carenza di benzina o l’eccesso di greggio nelle strutture di immagazzinamento, possono però persistere.

Il punto fondamentale da tenere a mente per gli osservatori dei mercati e i trader è che quando si tratta di uragani le conseguenze non sono uniformi. Il prezzo del WTI potrebbe salire se gli impianti di trivellazione vengono chiusi o potrebbe scendere se i report dell’EIA prevedono un inatteso aumento delle scorte di greggio. (Ovviamente, il prezzo del Brent di solito non viene scalfito dagli uragani nel Golfo del Messico o lungo la costa degli Stati Uniti).

Inoltre, il prezzo della benzina potrebbe schizzare per i consumatori mentre i contratti dei future potrebbero scendere, a seconda di quali aree vengono maggiormente colpite dall’uragano. Ogni uragano influisce sul mercato in modo diverso, quindi è essenziale tenersi informati sui dettagli.

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