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Bper Banca tra mille contraddizioni sembra destinata a nuovi rialzi, ma...

Pubblicato 30.06.2023, 12:20
Aggiornato 17.07.2023, 15:31

Un saluto a tutti e ben tornati in questa rubrica dedicata alle mie analisi di mercato. In questo ultimo appuntamento settimanale, ed epilogo del mese di giugno volevo analizzare un titolo italiano che mi è subito sembrato interessante dal punto di vista della struttura grafica. La protagonista è quindi presto rivelata: Bper Banca (BIT:EMII) SpA. Prima di entrare nel vivo dell’analisi come al solito vi ricordo che qualora aveste delle domande o semplicemente un’opinione da esprimere potete usare la sezione sottostante dei commenti, in cui possiamo interagire più attivamente. Potete anche sfruttare quello spazio per richiedere un’analisi su un titolo di vostro interesse qualora vi apprezziate il mio approccio all’analisi dei titoli (per non perdervi le mie analisi cliccando il pulsante “segui” riceverete una notifica nel momento di pubblicazione di un mio nuovo articolo).

Conosciuta in passato come Banca Popolare dell’Emilia- Romagna (il ticker di riferimento infatti è rimasto EMII), Bper Banca si piazza tra le principali banche italiane, con un terzo posto per numero di filiali e quarta invece per attivo. La banca fa parte del principale indice italiano, a riprova della sua rilevanza e presenta una capitalizzazione di mercato di quasi 4 miliardi di euro e conta in tutta la penisola oltre 20.000 dipendenti.

Prima di passare ai precedentemente citati grafici, per questa analisi invertiamo l’ordine degli eventi e iniziamo con uno sguardo ad alcuni dati fondamentali per poi ragionare in termini di analisi tecnica e stagionalità.
Un dato che mi piace controllare e che spesso cito è il parametro beta: questo numero esprime come reagisce il titolo in termini di volatilità paragonato al mercato di riferimento, e in questo specifico caso e ben al di sopra di 1 (che sarebbe il valore neutro) indicando che il titolo si muove in modo più volatile rispetto alle oscillazioni di mercato, amplificandole sia al rialzo che al ribasso quindi.

Parlando invece propriamente di dati di bilancio aziendale a primo acchito potrebbe sorprendere un rapporto debito/capitale del 427% tuttavia questo valore viene (solo in parte) spiegato dalla tipologia di attività che svolge una banca, anche se un indebitamento simile è ben al di sopra della media delle altre principali banche italiane, quindi merita attenzione. Se poi approfondiamo un po’ notiamo che nel corso degli ultimi 12 mesi si è registrato un generale calo di attivo corrente e immobilizzato, con una riduzione meno che proporzionale rispettivamente di passivo corrente e passivo consolidato, dando quindi una spiegazione (non certo totale) all’aumento del tasso di indebitamento. Per quanto riguarda l’utile al netto delle imposte abbiamo un valore che da giugno 2022 si mostra in netto calo, ma escludendo il risultato molto positivo del secondo trimestre 2022 i dati mostrano una ripresa dopo un passaggio in negativo nell’ultimo trimestre dello scorso anno. Per quanto riguarda gli indici abbiamo dei valori positivi ma al di sotto della media del settore, e questo si riflette anche sulle prestazioni del titolo che rispetto al benchmark negli ultimi 3 anni così come in più ampio arco temporale di 5 anni ha sottoperformato.

Passiamo ora invece al grafico, perché le informazioni che esso ci restituisce sono interessanti e in conflitto con quanto appena detto.

Grafico su base settimanale di Bper Banca, con evidenziata divergenza ribassista, compressione rialzista e potenziali target di prezzo. Fonte: Investing.com

 
Guardando un grafico su base settimanale si vede in modo chiaro una figura di compressione di stampo rialzista che si è formata nel corso di quest’anno. L’eventuale completamento della figura si potrebbe tradurre in un rialzo potenziale tra il 25% e il 30% con target rispettivamente in area 3,50 e 3,70 euro per azione. Tuttavia come detto ci sono anche dei conflitti con la situazione fondamentale che mettono in dubbio la potenziale forza del titolo, così come accade osservando l’oscillatore Rsi che indica una riduzione della forza relativa, e quindi una divergenza ribassista. Tuttavia come sempre ricordo, da sola una divergenza non offre un segnale operativo, e infatti molto spesso i titoli continuano nella direzione dell’eccesso nonostante le divergenze (rialziste o ribassiste che siano); questo rappresenta un campanello d’allarme che però può essere ignorato qualora i prezzi continuino nel disegnare quello che stanno disegnando. La forza del settore bancario sembra essere tornata in modo prorompente dopo le difficoltà dei mesi passati, e questo titolo potrebbe seguire i rialzi che si stanno registrando nel comparto. Inoltre dal punto di vista statistico il mese di luglio si prospetta essere positivo per il FTSE MIB (7 volte negli ultimi 10 anni si è dimostrato un mese rialzista con performance media del +2%). Parando poi di statistica guardiamo alla stagionalità del titolo per trarre eventuali ulteriori informazioni.
Per questo titolo ho introdotto una novità nella lettura della stagionalità, uno strumento supplementare per leggere l’affidabilità del dato stagionale, in quanto non tutti i sottostanti finanziari hanno un pattern stagionale definito, e quindi esaminare questa attendibilità ci dimostra se il pattern c’è o meno, rendendo più efficace la lettura dei dati.

Grafico su base mensile della stagionalità a 10 anni di Bper Banca.


Grafico su base mensile della precisione della stagionalità a 10 anni di Bper Banca.


Come vedete dai due grafici riportati, a primo impatto giugno sembrava un mese molto negativo, ma questo non si rivela attendibile se controlliamo la precisione. Questo cosa significa? Significa che ci sono stati dei mesi di giugno in passato molto negativi che hanno influenzato la media a 10 anni, ma che di fatto in media non è un mese negativo. Al contrario maggio appare più in linea con le attese, così come luglio nonostante un livello di precisione appena sopra il 50%. In generale quello che si può concludere è che per questo titolo l’affidabilità non è alta, e il pattern stagionale non è definito in modo chiaro se non per pochi mesi dell’anno. Quindi possiamo chiudere valutando le prospettive del titolo rispetto all’indice di cui fa parte, e quindi possiamo concludere che luglio potrebbe essere come detto un mese rialzista per poi proseguire l’estate più vicino alla parità e ritrovando uno spunto positivo solo a metà autunno, in ottobre. Tuttavia ci sono molti eventi macro che possono anche interferire sul mercato quindi si tratta di proiezioni da considerare ma anche da contestualizzare.

Questa intensa analisi si chiude qui, sperando che possa esservi risultata utile per valutare meglio Bper Banca (io personalmente l’ho trovata molto interessante da scrivere, e ricca di spunti). Il titolo sembra in un modo o nell’altro voler salire, tuttavia nel medio-lungo periodo abbiamo dei fattori fondamentali non banali da tenere a memoria.

Vi ringrazio per l’attenzione e vi auguro buon trading ed un buon fine di settimana.



Disclaimer: il presente articolo non ha alcuna finalità di consulenza finanziaria e non rappresenta un consiglio su come investire o disinvestire i propri soldi. La consapevole valutazione dell'investitore non può essere in alcun modo sostituita, alla luce del personale profilo di rischio e della possibilità di perdere il proprio denaro

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Ultimi commenti

Tp 3,5 4
E’ un titolo molto speculativo. A certi livelli, bisogna avere il coraggio di mollare. Gradirei, per cortesia, una analisi del titolo I.g.d.
concordo con Adolf2. Q123 proventi operativi netti: +49,2% vs Q1 e costi: +21%. hanno un controllo spettacolare dei costi . NPE ratio netto: -14,3% dimostra che la qualità del credito è alta. Analisi di Matteo non corretta a parer mio
Analisi parecchio superficiale. L'unica cosa vera è la volatilità che in effetti è più alta della media e il target di breve a 3,5. Il resto sono indicatori irrilevanti a cominciare dalla stagionalità . L'analisi fondamentale poi è completamente sbagliata (bisogna prima informarsi e poi analizzare i numeri). Il bilancio 2022 è stato influenzato dall'incorporazione di Carige con gli utili derivanti contabilizzati nel secondo trimestre e le spese nel quarto. L'utile totale si è dimostrato in buona crescita e ancora migliore sarà quello del 2023. Sono proprio i fondamentali la forza del titolo. Attualmente il patrimonio tangibile per azione è di 5,61 e il titolo quota a 0,50 x, valore molto basso. Il P/E 2023 e a quota 4,96 e il valore medio dei bancari ora è 7,5 e storicamente tra 8 e 9. Quindi, salvo eventi esterni, può solo salire verso il target di medio a 4,50 e di lungo a 5,60.
Una banca pessima con dei servizi pessimi, gli movimentavo 300 mila euro l'anno e non hanno nemmeno risposto alle mie mail di richiesta spiegazioni, ne a Milano ne alla sede reclami di Modena. Son venuto via con estrema soddisfazione ora possono pure fallire.
Ai grandi investitori non iteressa questo ma i dati finanziari e le prospettive di crescita
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