Nelle ultime ore il vicepresidente esecutivo di Brembo (MI:BRBI), Matteo Tiraboschi, ha chiarito alcuni concetti in merito al futuro della società e ai prossimi obiettivi. Riportiamo le sue parole:
"Stiamo valutando una crescita inorganica che possa sia creare valore che arricchire il prodotto finale. Acquisizioni in verticale e orizzontale devono avere con noi una identità comune su ricerca e innovazione. Di qui in avanti dobbiamo integrare imprese avanzate in tema di elettrificazione, software, analisi dei dati. Di questo dovremo occuparci per allungare la catena del valore e continuare a distinguerci come solido punto di riferimento nel settore. La famiglia è innamorata della sua azienda, ma senza perdere controllo e gestione può discutere serenamente di non avere la maggioranza assoluta. Del resto, non sarebbe la prima volta".
Tiraboschi ha inoltre ribadito di essere "fiducioso e ottimista" anche per "il traino formidabile" della crescita organica, indotta dagli investimenti in ricerca e sviluppo. "La discontinuità in atto ci porterà performance di ricavi e profitti anche migliori del passato. Nel settore automotive viviamo una distuption radicale. Per aziende come noi che hanno messo la ricerca tra gli asset fondamentali, si aprono enormi opportunità. I grandi carmaker sono da sempre motori di innovazione per i produttori di componentistica. Oggi dovranno esserlo ancora di più perché sanno che chi non praticherà innovazione corre il rischio di essere superato magari anche da competitor appena comparsi in scena".
Come possiamo valutare quindi Brembo sia dal punto di vista fondamentale che tecnico?