La caduta del prezzo del petrolio sui minimi degli ultimi sette mesi, con il Brent 45,2$, si sta riflettendo negativamente sull'andamento del rublo russo.
Dai top di metà aprile il rublo ha perso il 13% contro dollaro Usa e euro, portando in negativo la performance da inizio anno (-4% circa).
Due mesi fa il rublo si era spinto sui massimi da due anni, accumulando un avanzamento di circa il 35% a partire dai minimi storici toccati a inizio 2016, quando il petrolio registrò il prezzo più basso degli ultimi 13 anni intorno ai 30 dollari il barile.
Alle preoccupazioni legate alla discesa del petrolio si aggiungono le tensioni geopolitiche: in Medio Oriente le frizioni tra Russia e potenze occidentali sono palpabili da tempo.
Sul Baltico negli ultimi giorni si sono pericolosamente incrociate le traiettorie di aerei russi e aerei Nato: un caccia Sukhoj-27, con a bordo il ministro russo della Difesa Serghej Shoigu, è stato intercettato da un F-16 della Nato mentre sorvolava il Baltico, diretto a Kaliningrad.
La correlazione inversa tra prezzo del petrolio (in giallo) e Rublo (in bianco) è piuttosto forte.
Ogni volta che il petrolio si indebolisce, altrettanto avviene per il rublo. Al contrario, ogni volta che il petrolio rimbalza, altrettanto avviene per il rublo.
Oggi, con un Brent a 45,3 dollari il barile, il cross EUR/RUB oscilla intorno a quota 66.
A inizio 2016, con un prezzo del Brent a 30 dollari, il cross era schizzato a quota 94...