Data l'inversione della curva dei rendimenti, di cui s’è tanto scritto negli ultimi giorni, il dollaro ha ripreso vigore. Ma attenzione, il biglietto verde è considerato ormai un asset rifugio pertanto ritenere gli acquisti propensione al rischio può trarre in inganno. Il PIL finale del quarto trimestre degli Stati Uniti è stato rivisto a +2,2%, inferiore alle attese, e con le richieste di disoccupazione in crescita i rendimenti obbligazionari hanno messo a segno un rimbalzo dopo le discese dell’ultimo periodo. Giungono anche segnali dai colloqui commerciali USA/Cina, segnali positive che hanno sostenuto le azioni americane.
Data la forza del dollaro e il rimbalzo sui titoli azionari statunitensi, cresce la pressione attorno all'Oro, con il metallo giallo che ha perso decisamente smalto. Venendo all’Europa, la questione Brexit è sempre là a tenere banco con il primo ministro britannico May pronto a far votare l’accordo per la terza volta in Parlamento alle 15:30. C’è chi si aspetta la terza sconfitta, ma ma potrebbe risultare meno forte delle precedenti due votazioni. Senza il supporto del DUP e di alcuni dei suoi stessi backbenchers, il governo farà affidamento su circa 20-30 deputati dell'opposizione. Il modo in cui la sterlina è stata venduta ieri lascia trasparire ovviamente tutta l’incertezza del momento.
Wall Street ha chiuso la sessione di ieri in rialzo con l’S&P 500 + 0,3% a 2815 punti, I futures dopo un avvio stentato hanno messo a segno un’impennata importante in quest’ultima ora così come gli indici europei. I mercati asiatici sono sembrati molto forti con il Nikkei + 0,8% e lo Shanghai Composite + 3,1%.
Venendo al calendario macro economico, per quanto riguarda il Regno Unito è stato rilasciato il dato sulla crescita che ha sostanzialmente rispettato le attese, mentre per quanto riguarda gli USA attenzione oggi al dato preferito dalla Federal Reserve per la misura dell’inflazione ovvero l’indice della spesa per il consumo che dovrebbe aumentare di + 0,2% a gennaio, mantenendo la proiezione annuale a + 1,9% (+ 1,9% a dicembre). La lettura finale del Michigan Sentiment delle ore 15 dovrebbe confermare 97,8 (97,8 preliminare, 93,8 a febbraio). Infine le vendite di nuove abitazioni dovrebbero salire a 625.000 a febbraio (da 607.000 a gennaio).