Pubblicazione report sugli utili del terzo trimestre 2019 domani, giovedì 12 settembre, dopo la chiusura dei mercati
Previsioni sulle entrate: 5,55 miliardi di dollari
Previsioni utili per azione: 5,14 dollari
Quando parla l’amministratore delegato di Broadcom (NASDAQ:AVGO) Hock Tan, gli investitori non si possono permettere di ignorarlo. Questo perché la compagnia di cui è al timone viene considerata la cartina di tornasole dell’industria dei semiconduttori, per via della sua ampia base clienti e della linea di prodotti differenziata.
Per lo stesso motivo, il report sugli utili del terzo trimestre e la conference call della compagnia con sede a San Jose, California, saranno seguiti da vicino dagli investitori, impazienti di sapere se la debolezza diffusa che stanno affrontando i produttori di chip finirà presto.
Un altro motivo per cui gli utili di Broadcom sono sotto i riflettori: la compagnia ottiene quasi la metà dei suoi ricavi dalla Cina, perciò la crescita delle sue vendite darà indizi su come lo scontro commerciale tra Stati Uniti e Cina stia pesando sui suoi affari. Huawei Technologies Co., che il governo degli Stati Uniti ha inserito in lista nera, acquista switch Broadcom che sono un componente chiave degli impianti di rete della compagnia cinese.
Broadcom è anche un importante fornitore di chip per Apple, il che rende le sue dichiarazioni sulle prospettive della domanda per il mercato wireless troppo importanti da ignorare. Anche la domanda debole da parte dei centri dati, un’altra importante fonte di clienti per Broadcom, potrebbe pesare sugli utili della compagnia domani e farà capire se le previsioni di Tan per l’ultima parte del 2019 restano invariate.
Le prospettive future mantengono coinvolti gli investitori
Gli analisti, in media, si aspettano che le vendite di Broadcom segnino 5,55 miliardi di dollari sul trimestre, in salita dai 5,07 miliardi di un anno fa. I profitti dovrebbero salire a 5,14 dollari ad azione da 4,98 dollari. Il produttore confermerà le previsioni sulle vendite dell’anno fiscale 2019 di 22,5 miliardi di dollari. Circa 17,5 miliardi di dollari di queste entrate arriverà dai chip e 5 miliardi dal software per infrastrutture, ha reso noto la compagnia il mese scorso.
Malgrado i grossi problemi sul fronte della domanda, Broadcom è riuscita a mantenere gli investitori entusiasti riguardo alle prospettive future. Il titolo, scambiato a 294,44 dollari alla chiusura di ieri, ha superato la performance dell’indice di riferimento, salendo del 22% negli ultimi 12 mesi rispetto all’espansione del 17% dell’indice Philadelphia Semiconductor Index.
L’ultimo accordo della compagnia per l’acquisto della divisione di sicurezza aziendale di Symantec - i cui prodotti aiutano le aziende a proteggere le proprie reti dagli hacker - è una mossa che probabilmente rafforzerà l’offerta aziendale della compagnia e la aiuterà a diversificare ancora la sua base di entrate.
Morale della favola
Il titolo di Broadcom ha dato prova di resilienza durante il recente periodo di debolezza per i produttori di chip. Secondo noi, gli effetti del divieto su Huawei e dei rischi macroeconomici sono ben rispecchiati nell’attuale prezzo del titolo. Un eventuale miglioramento dei rapporti commerciali USA-Cina, o un possibile accordo che coinvolga anche Huawei, sarebbe un grosso punto a favore per Broadcom.
Allo stesso tempo, gli investitori che seguiranno l’annuncio sugli utili di domani non dovrebbero perdere di vista le aspettative della compagnia sulla ripresa del secondo semestre, sulle spese in conto capitale per il cloud e sui trend della divisione smartphone.