Oggi è uno di quei giorni che difficilmente gli investitori dimenticano.
Dieci anni fa Wall Street faceva segnare il minimo di un tormentato bear market partito dai massimi stellari di marzo 2000; cinque anni fa, lo S&P toccava un massimo che mai come in questo momento sembra a portata di mano.
Abbiamo al tempo stesso l’anniversario di un massimo e di un minimo di una certa portata. Celebreremo questo appuntamento con un altro massimo o con un minimo?
In linea di principio, resta ferma la previsione contenuta nell’Outlook di metà anno, che fino ad ora ha anticipato in modo magistrale l'evoluzione del mercato.
Una data, per quanto simbolica, non può mutare una fitta serie di considerazioni di varia natura. Però può risultare interessante compiere alcune valutazioni storiche sul sentiment.
Secondo gli ultimi dati disponibili, il 34% degli investitori è bullish sul mercato azionario. Questo dato si confronta con il 60% registrato cinque anni fa, e con il 31% di ottobre 2002. Si direbbe che lo stato d’animo di oggi è più simile a quello di dieci anni fa.
Questo mentre i CTA – una tipologia di investitore storicamente lungimirante – sono positivi sullo S&P500 in misura pari al 67% del totale interpellato da Market Vane: e come annotavamo l’altro giorno, questa prevalenza ha implicazioni di una certa importanza nel medio periodo.
Questo, mentre nel frattempo il PIIGS Index continua a recuperare posizioni, e insidia seriamente il suo downtrend di forza relativa...