Messo da parte l’alibi della sentenza della corte di giustizia di Karlsruhe, gli investitori forse cercheranno nuovi spettri che possano alimentare le loro ansie; o forse cominceranno ad esaminare il mercato qual è: un incontro di domanda ed offerta, con la prevalenza dell’una o dell’altra che sancisce in ultima analisi le tendenze di fondo.
Tutto il resto essendo rumore (spesso, assordante e disturbante). L’esame oggettivo della situazione suggeriva a luglio una opportunità di ingresso sul nostro mercato come raramente si sono viste negli ultimi lustri: il RAY (Risk-adjusted Yield), indicatore di momentum di lungo periodo, raggiungeva il medesimo livello di marzo 2009 e marzo 2003, e al contempo si registrava un segnale di inversione sul modello basato sull’ampiezza di mercato, e noto come Landry TRIN Reversal: una combinazione bullish che interveniva in un contesto depresso.
Più che scontata la reazione fulminea verso l’alto. Al punto tale che piazza Affari ora guida i listini azionari globali. Il confronto con Wall Street è risultato perdente dal 2007 in poi. Ma ora il rapporto MIB/SPX risale, e punta alla parete superiore del canale di regressione discendente: vedremo se quello descritto è un fenomeno di breve periodo, o l’avvisaglia di una definitiva inversione di tendenza sul rapporto di forza relativa.