Questo articolo è stato scritto in esclusiva per Investing.com
Negli ultimi giorni, il dollaro USA è sceso contro lo yen giapponese. Gli investitori si sono alleggeriti in vista della pubblicazione del report sull’occupazione di dicembre.
Interessante però che il cambio USD/JPY non abbia reagito molto a dei verbali del vertice FOMC piuttosto interventisti. Ciò potrebbe essere stato dovuto al sell-off dei titoli tech, che ha dato supporto allo yen, ritenuto da molti una valuta rifugio.
Per quanto il settore tech possa trovarsi in una posizione precaria, e potremmo assistere ad un po’ più di debolezza per il cambio USD/JPY sul breve termine, ci sono pochi dubbi che la coppia non sia diretta verso l’alto sul lungo termine, e probabilmente rimarrà supportata a prescindere dall’esito del report sull’occupazione di oggi.
Per quel che vale, se i dati USA su occupazione e compensi dovessero battere le attese, ciò rafforzerebbe ulteriormente le aspettative di un aumento dei tassi quest’anno, facendo aumentare ancora di più la disparità tra i rendimenti dei bond USA e nipponici. E questo a sua volta farebbe aumentare l’appeal del dollaro per chi punta al rendimento.
Invece, se i dati dovessero deludere non troppo, probabilmente la Fed resterà determinata ad alzare i tassi nei prossimi mesi, supportando i titoli andati sotto pressione per l’aumento dei rendimenti. Quindi, lo yen, valuta rifugio, si indebolirebbe per via della reazione potenzialmente positiva del mercato azionario, supportando il cambio USD/JPY. L’unico motivo fondamentale per cui la coppia USD/JPY potrebbe andare in sell-off sarebbe se dovessimo assistere ad una brusca correzione del mercato azionario (non solo dei nomi tech).
Per quanto riguarda gli scambi del cambio USD/JPY, ha poco senso cercare di individuare l’apice. In effetti, guardando il grafico del cambio USD/JPY, il trend è chiaramente rialzista. I tassi hanno appena infranto il massimo del 2021 e restano sopra la media mobile esponenziale su 21 giorni. La coppia USD/JPY si trova anche al di sopra della media su 200 giorni, il che significa che, anche se dovesse esserci una correzione, non cambierebbe materialmente le prospettive tecniche sul lungo termine.
I trader aggressivi potrebbero voler cercare opportunità long su eventuali cali intorno all’area dei 115,50, in precedenza resistenza. I trader conservatori potrebbero voler attendere le prove di rinnovati acquisti in quella zona, o a poco meno, prima di salire a bordo. Gli orsi, intanto, hanno pochi motivi tecnici per andare short su questo rally.
Anche se i prezzi possono sembrare un po’ overbought, il rally potrebbe andare ben oltre. Ammetto che 120,00 non è da escludere. A prescindere che arriviamo a 120,00 o meno, quello che è importante da un punto di vista ribassista è che avranno bisogno di vedere un segnale di inversione confermato prima di entrare. A meno che non succeda, il cambio USD/JPY resta un forte trade BTFD (acronimo per “Buy The ‘Fabulous’ Dip”, comprare sul favoloso calo).