Il titolo della principale compagnia di cannabis al mondo ha segnato il minimo del 2019 ieri.
Il prezzo di Canopy Growth Corp (NYSE:CGC), (TSX:WEED) ha chiuso a 26,72 dollari USA (35,66 dollari canadesi), con un tonfo del 4,94% sulla giornata e del 48,6% dalla fine di aprile, quando aveva raggiunto i 52,03 dollari USA (69,90 dollari canadesi).Il titolo ha registrato il massimo storico nell’ottobre 2018, quando la marijuana è stata legalizzata in Canada, attestandosi a 56,89 dollari USA (73,75 dollari canadesi). Negli ultimi 12 mesi, ha visto un crollo del 16,74%.
Nei primi mesi del 2019, da gennaio a fine aprile, il prezzo del titolo, come altri nel settore della cannabis, è stato spinto dal persistere dell’ottimismo. Ma questo slancio è stato difficile da mantenere alla luce di cifre incontrovertibili.
I risultati sugli utili peggiori del previsto non solo hanno pesato sul titolo di Canopy Growth, ma sono risultati anche in linea con quelli degli altri operatori del settore. Gli investitori, un tempo incoraggiati dalla prospettiva delle grandi cose in serbo, sono diventati impazienti, anche quelli aziendali, entrati in questo settore come investitori strategici dai portafogli rigonfi.
Quindi, dove arriverà Canopy?
La risposta non è ancora chiara, ma ci sono delle indicazioni.
Il report sugli utili della scorsa settimana è una di queste. Il coltivatore di cannabis con sede in Ontario ha riportato una perdita netta di 1,28 miliardi di dollari canadesi (0,96 miliardi di USD) nel primo trimestre dell’anno fiscale 2020. Più della perdita di 91 milioni di dollari canadesi (68,3 milioni di USD) dello stesso periodo del precedente anno fiscale. C’è stato un aumento dei ricavi, ma non ha potuto compensare l'impennata del 215% dei costi operativi.
I ricavi netti ammontano a 90,5 milioni di dollari canadesi (67,9 milioni di USD), rispetto ai 25,9 milioni di dollari canadesi (19,4 milioni di USD) dello stesso periodo dell’anno prima. Il salutare aumento dei ricavi è stato attribuito al raccolto più grande della compagnia mai registrato finora: 40.000 chilogrammi.
Malgrado alcuni indicatori positivi, il risultato è stato che sia le perdite riportate che i dati sui ricavi sono stati peggiori di quanto previsto dagli analisti. E questo ha portato il prezzo dai 31,93 dollari USA (42,46 dollari canadesi) della chiusura del 14 agosto prima della pubblicazione del report ai 27,34 dollari USA (36,38 dollari canadesi) della chiusura del giorno dopo, con un tonfo del 14,38%. Il titolo è schizzato nella seconda metà della scorsa settimana, ma ieri ha ripreso la sua traiettoria in discesa.
L’ex amministratore delegato compra azioni
A contrastare l’impatto negativo dei dati sugli utili ci pensano le notizie riguardo l’operato del famoso ex amministratore delegato della compagnia. Bruce Linton, licenziato a giugno quando il partner strategico di Canopy, Constellation Brands, ha valutato negativamente la performance della compagnia sulla scia del precedente report sugli utili, sta comprando azioni.
Linton, che ha fondato Canopy nel 2013 e l’ha resa il principale produttore di cannabis al mondo, è ancora interessato all’azienda. Dopo che il titolo è sceso sulla scia degli ultimi utili, ha rivelato in un’intervista di aver “controllato i cali” e comprato le azioni. Non ha svelato la quantità comprata, ma ha detto di aver approfittato di quelli che ha definito i “saldi di agosto”.
Ecco qualcosa su cui riflettere
Durante la presentazione degli utili la compagnia ha annunciato di aver fatto richiesta per 56 licenze per nuovi prodotti solo negli ultimi tre mesi. CEO Mark Zekulin said these high-margin, unique cannabis consumer products, including vapes, food products and drinks, have the greatest potential of expanding the Canadian market for recreational cannabis products for the company.L’amministratore delegato Mark Zekulin afferma che questi beni di consumo a base di cannabis, unici e ad alto margine, compresi sigarette elettroniche, prodotti alimentari e bevande, hanno il potenziale maggiore di espansione del mercato canadese per i prodotti di cannabis a scopo ricreativo della compagnia.
E in effetti, secondo un nuovo sondaggio, circa 3 milioni di clienti dovrebbero entrare sul mercato della cannabis canadese quando verranno legalizzati prodotti alimentari, estratti e ad uso topico quest’anno.
È quanto emerge da un sondaggio pubblicato la scorsa settimana da EY Canada e Lift & Co.
E dato che il Canada sta trainando la spinta per la legalizzazione, quanto succede nel paese è un riferimento seguito da vicino da altri potenziali mercati che pensano ad una legalizzazione.
“Le offerte di nuovi prodotti apriranno le porte alla sperimentazione tra gli attuali consumatori ed i non consumatori, dando alla cannabis l’opportunità di catturare una partecipazione di mercato maggiore”, afferma Monica Chadha di EY Canada Cannabis. “Ma le compagnie dovrebbero ricordare che questi segmenti di consumo avranno attitudini molto differenti nei confronti della cannabis e dei formati dei prodotti, il che alla fine alimenterà il bisogno di esperienze clienti differenziate”.
Solo il 17% degli adulti canadesi sono consumatori di cannabis al momento, secondo Statistic Canada.
I non consumatori attuali mettono più enfasi sulla ricerca clinica e sull’informazione per prendere decisioni di acquisto, secondo il sondaggio. In base al report, un terzo dei non consumatori intervistati ha affermato di non saperne abbastanza sulla cannabis per consumarla ma è interessato a sperimentare prodotti da forno a basso dosaggio, dolciumi ed additivi alimentari.
Questi prodotti saranno distribuiti in Canada entro metà dicembre.