Quando la cosiddetta onda blu dei Democratici non si è materializzata dopo le elezioni USA della scorsa settimana, gli investitori delle big tech hanno tirato un sospiro di sollievo. Se i Democratici non hanno il controllo del Senato, hanno pensato, è difficile che vengano introdotte delle norme più rigide che distruggerebbero alcuni dei monopoli FAANG, limitandone di conseguenza i ricchi profitti.
E quindi, come titolano alcuni giornali, “Non c’è mai stato un momento migliore per comprare il titolo di Amazon”. E inoltre: secondo il Dipartimento per il Commercio USA, solo il 16% delle vendite al dettaglio statunitensi nel secondo trimestre è stato effettuato online. Questo durante la pandemia. E quindi Amazon (NASDAQ:AMZN), il più grande distributore online al mondo, avrebbe ancora via libera per aumentare il suo predominio, facendo accelerare il prezzo del suo titolo che, alla chiusura di ieri, si attestava a 3137,39 dollari.
Il presentatore di Mad Money Jim Cramer, invece, è meno entusiasta per Amazon al momento. Secondo lui, le attuali accuse dell’Unione Europea contro il colosso dell’e-commerce, che userebbe “la sua dimensione, il potere ed i dati per avere un vantaggio ingiusto”, costituiscono un motivo per vendere il titolo.
Anche se ritenete che sia un buon momento per comprare Amazon, dopo l’impennata del 70% di quest’anno, è lecito pensare che le azioni siano sopravvalutate, il che le rende meno allettanti, almeno sul breve termine, rispetto ai titoli ciclici che sono stati affondati dalla pandemia.
Ad essere sinceri, il prezzo del titolo si muove lateralmente da inizio luglio, consentendo a chiunque di incassare se volesse, prima di preparare la strada ad un’altra mossa al rialzo. Tuttavia, se le azioni dovessero scendere a 2.800 dollari, ciò probabilmente innescherà un calo più brusco, spingendo il prezzo persino più giù.
Grafico giornaliero AMZN
AMZN è scambiato all’interno di un complesso apice testa e spalle dal massimo del 13 luglio. Questo pattern dimostra ripetuti tentativi rialzisti di segnare nuovi massimi. Ma il fallimento dimostra debolezza.
Tuttavia, il pattern non sarà completo fino a quando non ci saranno prove che la domanda si è prosciugata e che i venditori sono intenzionati ad arrivare ad un compromesso sui prezzi richiesti, il che aprirebbe la strada ad un breakout al ribasso. E questo innescherebbe delle short fermando i long, fornendo energia ad un altro ribasso.
Sebbene il prezzo abbia infranto la DMA su 50 in entrambe le direzioni, è sceso sotto la DMA su 100 il 2 ottobre, per la prima volta dal bottom di marzo. Dopo aver cercato di spingersi al di sopra il 4 novembre, il prezzo ha raggiunto il massimo con due Doji, dimostrando ancora una volta mancanza di convinzione. E questo ha innescato un altro selloff di due giorni che ha riportato i prezzi sotto la DMA su 100.
Il rimbalzo di ieri è finito esattamente sotto la DMA su 100, dimostrando resistenza, almeno per il momento. Anche se ciò non significa che i tori si stanno preparando per un’altra avanzata sopra la DMA su 100, ora che la DMA su 50 si trova al di sopra di essa per la prima volta da marzo, ci vorrà una maggiore dimostrazione di forza per superare quello che sta diventando sempre più un punto di pressione per i tori.
Gli indicatori MACD e RSI hanno fornito divergenze negative, scendendo mentre il prezzo saliva tra il massimo del 13 luglio, o spalla sinistra e massimo storico del 2 settembre, o la testa sinistra, a dimostrazione del fatto che i due indicatori di slancio chiave non stanno più offrendo supporto al rally.
Il fatto che gli indicatori RSI e MACD siano entrambi scesi mentre il prezzo accelerava è un segnale ribassista che suggerisce che non c’è potenza dietro alla mossa, destinandola ad un calo.
Se il prezzo dovesse scendere sotto il minimo del 21 settembre, è probabile che l’ultima roccaforte della domanda sarà stata assorbita, ammesso che non ci siano dei cambiamenti drastici ed ignoti. E questo farebbe andare nel panico i venditori, spingendoli a dare via le azioni a qualsiasi prezzo.
Notiamo che la DMA su 200 sale verso la neckline per dare supporto, accentuando l’importanza di questo livello di prezzo nell’equilibrio offerta-domanda.
Strategie di trading
I trader conservatori dovrebbero aspettare che il prezzo completi il pattern, con un breakout al ribasso, con almeno una penetrazione del 3% a 2.783 dollari per un periodo di tre giorni, che preferibilmente comprenda un fine settimana, per evitare un whipsaw. Poi, dovrebbero aspettare una mossa di ritorno che dimostri che il trend si è di fatto invertito, con enormi vendite ai livelli del pattern.
I trader moderati probabilmente si accontenterebbero di una penetrazione di solo il 2% e di un filtro di almeno due giorni per evitare una trappola degli orsi.
I trader aggressivi potrebbero andare short quando vogliono, ammesso che abbiano un piano che includa un rapporto rischio/ricompensa favorevole, in relazione alla loro scelta di supporto e resistenza. Ecco un esempio:
Esempio di trading
- Entrata: 3.143 dollari
- Stop-Loss: 3.183 dollari
- Rischio: 40 dollari
- Obiettivo: 2.743 dollari
- Ricompensa: 400 dollari
- Rapporto di rischio-ricompensa: 1:10
Nota dell’autore: Questo è solo un esempio di trading. Significa che ci sono diversi modi per gestirlo, in base a tempistica, budget e stile. Si può cambiare l’entrata aspettando un breakout al ribasso o un rally che ritesti il massimo della spalla destra di 3.365,52 dollari del 5 novembre. Si possono cambiare stop-loss ed obiettivo per uno scambio più rapido e meno ambizioso. Si possono persino cambiare tutti i parametri.
Potrebbe essere tutto giusto o tutto sbagliato. Ciò che importa è avere un piano. Poi, si può sperimentare e capire qual è la cosa che va meglio per ognuno di noi. Effettuate scambi piccoli fino a quando non ci avrete preso la mano e non avrete capito che, come per ogni altra professione, se si vogliono fare soldi bisogna avere formazione ed esperienza alle spalle. Non esistono scorciatoie. Buon trading!