A tre settimane dalle elezioni presidenziali di novembre, gli analisti di Goldman Sachs, UBS Asset Management ed Invesco prevedono un dollaro in calo. Il motivo? L’aumento dei consensi per il candidato presidente democratico, l’ex Vice Presidente Joe Biden contro l’incombente Donald Trump.
Ovviamente, è bene ricordare che prima delle elezioni del 2016, i sondaggi davano Hilary Clinton come favorita e sappiamo tutti come è andata a finire. Con grande stupore per molti, ha vinto Trump. Inoltre, prima delle elezioni di 4 anni fa, si credeva che se Trump si fosse insediato alla Casa Bianca ci sarebbe stato un collasso dei mercati di proporzioni mai viste.
Anche questo si è rivelato falso. Invece, abbiamo visto un mercato a volte incomparabile, con guadagni storici.
Sebbene non possiamo sapere cosa abbia in serbo in futuro, né per i titoli, né per il dollaro USA, sappiamo cosa dice la bilancia dell’offerta e della domanda e ciò che indica il grafico dell’indice del dollaro. La traiettoria sta rallentando, indicando che il dollaro si indebolirà.
L’indice del dollaro ha fatto saltare un pattern discendente. La base avrebbe dovuto invertire l’uptrend del dollaro, ma il fatto che il pattern abbia fallito venerdì è importante.
Il motivo? I trader a questi livelli di prezzo si sono rifiutati di farsi bloccare nelle posizioni durante il weekend. Questo mostra una mancanza di fiducia nell’asset, o nei Buoni del Tesoro in dollari da parte degli stranieri che hanno bisogno di valuta locale per acquistare bond sovrani. Inoltre, il selloff di venerdì ha sviluppato una candela solida, la più lunga da fine agosto.
Un pattern rialzista fallito innesca dei meccanismi di mercato e diventa un pattern ribassista in quanto i trader si affrettano a ritirare le posizioni e mettersi dalla parte giusta del trade. In più, il biglietto verde ora dovrebbe riprendere il downtrend sottostante nel medio termine dai massimi di marzo.
Sia l’indice RSI, un indicatore basato sullo slancio del momento, che l’indice MACD, in indicatore basato sul prezzo, hanno fornito segnali ribassisti.
Se il minimo del 1° settembre di 91,75 non dovesse riuscire a supportare il prezzo, gli orsi avranno la strada spianata verso i minimo del 2018 a 88,00. Di conseguenza, questo diventerà il target price di Goldman Sachs se ci sarà un’ “onda blu” alle elezioni e se ci saranno dei progressi sullo sviluppo del vaccino.
Strategie di trading
I trader conservatori dovrebbero attendere con pazienza che una ulteriore penetrazione nella base cancelli la domanda, per evitare una trappola per orsi. Una chiusura sotto il minimo di settembre di 93, su un periodo di te giorni e che preferibilmente ricopra un weekend lo dimostrerebbe. Poi dovrebbero attendere un potenziale rimbalzo prima di andare short.
I trader moderati dovrebbero attendere anch’essi una chiusura sotto il minimo di settembre di 93 per escludere la restante domanda per un periodo di due giorni. Anche loro dovrebbero attendere un rally di correzione, per un’entrata migliore se non per una conferma del trend.
I trader aggressivi andare short, a patto che comprendano che una penetrazione nella linea del collo inferiore allo 0,5% potrebbe diventare una trappola per orsi. Una pianificazione attenta limiterebbe i rischi. Ecco un esempio:
Esempio di trade
- Entrata: 93,50
- Stop-Loss: 94
- Rischio: 50 pip
- Target: 92
- Ricompensa: 150 pip
- Rapporto rischio-ricompensa: 1:3
Nota dell’autore: Un esempio di trading è solo un esempio dei molti possibili modi di gestire uno stesso scambio. Le circostanze personali (tempistiche, budget e temperamento) avranno un impatto considerevole sui risultati. Se non avete un piano coerente, non avrete risultati statistici. In pratica stareste solo giocando d’azzardo. Il successo o il fallimento nel trading non si misura da qualche scambio ma dall’ottenere degli esempi statisticamente validi.