La Germania apre al rafforzamento dei fondi salva stati per scongiurare un nuovo e devastante allargamento degli spread contro Bund. Da qualche seduta i money manager iniziavano ad essere sempre piu’ prudenti. Le nuove posizioni, aperte solo su dollari e Bund, indicavano l’inizio di un nuovo periodo di volatilita’. Non solo, chi e’ nella stanza dei bottoni probabilmente sa gia’ se gli Usa attaccheranno l’Iran. E’ probabile che oltre a prepararsi sul fronte scorte di petrolio, i paesi occidentali ed i loro alleati stiano alzando il “firewall” nel caso di un aumento scomposto della volatilita’. Operativamente l’apertura della Merkel e’ positiva, indica un forte consenso verso l’Europa. La Germania refrattaria del 2011 sembra solo un ricordo, nell’Ecofin del 6 dicembre 2011 c’e stata la svolta che e’ confermata dalle nuove misure anti contagio. Il “muro” portera’ a far lavorare in parallelo sia l’EFSF sia l’ESM per un totale di 940 miliardi di euro. A fronte di questo muro potrebbe entrare in campo l’FMI con 1000 miliardi di dollari. Il target e’ assorbire le vendite sulla Spagna e coprire le aste del 2012. In questo modo l’Europa s’inoltra in un nuovo capitolo della crisi acquisendo nuove munizioni. Per chi lavora sui mercati quanto accaduto oggi indica bel tempo a breve ma tempesta sul medio periodo. Cio’ che e’ cambiato rispetto allo scorso anno e’ che la Germania e’ in campo e sta caricando le munizioni per difendere quella che ormai e’ la sua Europa. Tatticamente non ci aspettiamo inversioni di tendenza, le mani deboli rimangono alla finestra, il vero mercato lo vedremo questa settimana durante le aste italiane. Chi acquistera’? La Bce o gli hedge? I retail, le banche o i fondi real money? Dalla qualita’ di queste informazioni si potra’ essere piu’ precisi sulla strategia da adottare. Per il momento si rimane prudenti e si rimane dell’idea d’aprire posizioni long sul dollaro euro fra 1.32 e 1.35. Sugli altri asset, soprattutto periferici e ad alto contenuto di rischio come l’equity non c’e’ fretta, lo scenario macro di riferimento e’ ancora incerto anche se qualche dato, come l’IFO tedesco si e’ rivelato leggermente migliore delle aspettative.
Operativamente potremmo avere:
Bund. Nel caso non superasse l’importante soglia compresa fra quota 122.80 e 123.10 si aprirebbe una fase negativa verso quota 121.50-122.
Equity. Generale e graduale ricopertura delle posizioni short. Aspettative di upside limitate.
Euro/ Dollaro. Direzionalita’ del trend ancora ribassista, ma anche in questo caso su tenuta di quota 1.35 o su eventuale nuova discesa la bias dei money manager potrebbe muoversi verso un riacquisto dell’euro contro le altre valute. A quota 1.38 rileviamo un’ importante resistenza, solo sul suo superamento il sistema dara’ dei segnali positivi di piu’ lungo periodo.