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Coca Cola, obbligata a sorprendere con i numeri

Pubblicato 13.02.2023, 09:58
KO
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Martedì escono i risultati del quarto trimestre 2022. Momento delicato per le quotazioni di Borsa: dopo un ottimo 2022 gli investitori preferiscono adesso il settore tech. Ma Forbes dice che il titolo Coca Cola (NYSE:KO) può crescere

Dall’inizio dell’anno quotazioni in calo del 5%

Martedì 14 febbraio a Wall Street saranno di scena i risultati del quarto trimestre 2022 di Coca Cola, uno dei titoli più diffusi nei portafogli degli americani. I dati saranno comunicati prima dell’apertura delle contrattazioni. Negli ultimi due anni e mezzo il colosso delle bevande gassate ha continuamente stupito analisti e investitori con risultati trimestrali superiori alle attese. Oggi che il titolo è considerato piuttosto caro a 23 volte gli utili attesi per il 2023, un’ulteriore sorpresa positiva sugli utili è considerata necessaria per evitare il rischio di una discesa delle quotazioni, dopo un avvio non entusiasmante del 2023.
Dall’inizio dell’anno l’azione Coca Cola è in calo del 5,2%. Il titolo, che si è rivelato un ottimo investimento difensivo nel 2022,  nelle ultime settimane non   attira più l’interesse negli investitori che in questa fase disdegnano i titoli difensivi come le società dei beni di largo consumo, e sono tornati a puntare sul settore tech.

Il pericolo inflazione per ora è sotto controllo


I dati del terzo trimestre diffusi lo scorso ottobre hanno mostrato un’ottima capacità di reazione da parte di Coca Cola a fronte dei rischi posti dall’inflazione. La società ha alzato i prezzi e grazie al suo notevole pricing power (capacità di modificare i prezzi senza perdere quote di mercato) ha registrato un aumento dei ricavi del 10% sullo stesso periodo dell’anno precedente e una crescita dell’Eps (utile per azione) del 7%. In quell’occasione il management  ha detto di aspettarsi per l’intero 2022 una crescita organica dei ricavi del 14%. Oggi gli analisti stimano che il fatturato dell’anno scorso dovrebbe raggiungere quota 47,7 miliardi di dollari con un utile di 10,2 miliardi. 
Per il quarto trimestre 2022 il consensus indica ricavi a 9,9 miliardi, in crescita del 6% sullo stesso periodo del 2021, e un Eps (utile per azione) di 0,45 dollari. 

Warren Buffett ha stoppato la bevanda alla cannabis


Coca Cola ha fama di essere un’azienda molto ben gestita, ma anche molto prudente. E’ leader mondiale delle bevande gassate cosiddette soft-drink, ma la crescita bilancio dopo bilancio si misura con percentuali modeste. Alcuni anni fa per aumentare la velocità della crescita il management aveva studiato il lancio di una nuova linea di bevande a base di cannabis. Si trattava di prendere posizione in un mercato nuovo e promettente creato dalla decisione di 21 Stati degli Usa di legalizzare l’uso di marijuana a scopo ricreativo. Sembra però che il progetto sia stato stoppato da Warren Buffett, che attraverso la sua Berkshire Hathaway è il primo azionista di Coca Cola con il 9,2% del capitale.  
Anche un secondo progetto di cui si è sentito parlare, avviare la produzione di bevande alcoliche, sembra finito in stand-by. 

Il confronto con i risultati di PepsiCo


Martedì il primo confronto che faranno gli analisti sarà fra i risultati di Coca Cola e quelli della rivale PepsiCo, che ha diffuso i dati lo scorso 9 febbraio. Pepsi ha sorpreso gli analisti annunciando una crescita dei ricavi a parità di perimetro del 15% sullo stesso periodo del 2022, una dato che ha superato le stime del consensus.
I buoni dati di Pepsi confermano la forte tenuta della domanda  globale di bevande gassate che non si contrae come reazione all’aumento dei prezzi.
PepsiCo è scambiata allo stesso multiplo P/E di Coca Cola, ovvero 23 volte gli utili previsti per il 2023. Secondo Forbes, Coca Cola ha spazio per crescere, semplicemente perché due mesi fa il suo multiplo P/E era 26 volte. 
Su 26 analisti che coprono Coca Cola, 19 consigliano di comprare le azioni e i restanti sette hanno  un giudizio neutrale. La media dei target price è 68 dollari, ovvero il 14% in più del prezzo di chiusura di venerdì 10 febbraio (59,62 dollari).

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