Sebbene il report sui risultati finanziari di Coinbase (NASDAQ:COIN) sia riuscito a battere le aspettative, rappresenta comunque bene il danno che “l’inverno delle cripto” ha inferto al settore.
Dopo un giorno di ribasso per una prevista perdita di 600 milioni di dollari, Coinbase ha pubblicato il suo report del Q4. In base al documento, la piazza è riuscita a battere le aspettative, malgrado abbia registrato una performance decisamente peggiore rispetto al terzo trimestre.
Coinbase batte le stime sul fatturato ma vede il volume di scambi scendere del 12%
Le azioni di Coinbase sono schizzate di oltre il 7% subito dopo la pubblicazione dei risultati del Q4, per poi crollare altrettanto bruscamente qualche minuto dopo. Gli scambi after-hours successivi hanno mostrato l’indecisione degli investitori, con il prezzo salito varie volte prima di scendere nuovamente e cancellare i guadagni. In base al report, la piazza di criptovalute avrebbe ottenuto un fatturato di 629 milioni di dollari, più dei 590 milioni attesi.
Anche la perdita per azione è stata meno peggio dei 2,55 dollari stimati, ammontando a 2,46 dollari. Un dato preoccupante è quello sul volume di transazioni, pari a 322 milioni di dollari alla fine del 2022, con -12% rispetto al terzo trimestre.
Il report sugli utili di Coinbase relativo all’ultimo trimestre del 2022, inoltre, serve a dimostrare quanto sia dannoso per il settore “l’inverno delle cripto”. Sebbene il suo fatturato da 629 milioni abbia battuto le stime, è importante ricordare che, per il Q4 2021, la piazza aveva riportato 2,5 miliardi di dollari. E aveva battuto le stime sugli utili per azione negli ultimi tre mesi del 2021: 3,32 dollari rispetto agli 1,85 dollari previsti.
Le aziende cripto si stanno ancora riprendendo dalla fine del 2022
La maggior parte delle compagnie legate alle cripto hanno riportato un significativo calo del fatturato nel quarto trimestre del 2022. Sebbene l’intero anno sia stato definito “l’inverno delle cripto” e sia stato caratterizzato da significativi ribassi in tutto il settore, gli ultimi mesi sono stati particolarmente duri per gli asset digitali.
Il trimestre è iniziato immediatamente male: ottobre è stato un mese da record per quanto riguarda furti di asset digitali, violazioni e attacchi hacker, con attacchi contro BNB Chain e Mango Markets, tra gli altri. A novembre, la situazione è passata di male in peggio quando l’ex-seconda piazza di criptovalute più grande del mondo, FTX, è colata a picco.
Aziende strettamente legate agli asset digitali sono state per la maggior parte colpite nel Q4. Ad esempio, MicroStrategy, nota per essere uno dei maggiori possessori di Bitcoin, ha riportato una perdita netta di quasi 250 milioni di dollari, e una svalutazione da 197,6 milioni di dollari sulle criptovalute in suo possesso. La compagnia, tuttavia, ha segnalato che resta bullish sul BTC e che intende continuare a comprare.
Quest’anno finora ha offerto sia motivi di ottimismo che di pessimismo. Da una parte, gennaio ha visto un rally significativo, con la maggior parte dei principali asset digitali e di compagnie cripto nettamente in verde; è stato anche il secondo gennaio migliore in un decennio per il Bitcoin.
Dall’altra parte, febbraio ha visto una nuova offensiva dei regolatori, che ha spinto molti a preoccuparsi per come potrebbe essere il futuro dello staking (a causa dell’accordo da 30 milioni di dollari raggiunto da Kraken con la SEC) e delle stablecoin (per le azioni intraprese contro Paxos, che hanno portato alla fine della sua collaborazione con Binance) negli Stati Uniti.
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Nota: Articolo originale pubblicato su The Tokenist. Consulta la newsletter gratuita di The Tokenist, Five Minute Finance, per un’analisi settimanale dei principali trend nel campo della finanza e della tecnologia.