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Come le elezioni europee potranno influire sull’euro

Pubblicato 23.05.2019, 09:16
Aggiornato 09.07.2023, 12:31

Rassegna giornaliera sul mercato forex, 22 maggio 2019

Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management

Le elezioni europee e il loro impatto potenziale

Tenete d’occhio l’euro perché ci potrebbero essere degli sviluppi interessanti sulla valuta nei prossimi giorni. Le elezioni europee prenderanno il via questo giovedì e il crescente potere di un movimento nazionalista euro-scettico fa temere un’ascesa dei partiti populisti agli investitori. Le elezioni si terranno in 28 paesi per eleggere i 751 membri del parlamento europeo. Questo parlamento prenderà delle decisioni importanti sull’Unione Europea nei prossimi 5 anni che includeranno controllo delle frontiere, autonomia nazionale e relazioni britanniche con l’UE. È il secondo voto democratico mondiale, dopo le elezioni generali indiane,e sebbene l’affluenza negli ultimi anni sia scesa, questa volta potremmo vedere una partecipazione maggiore del solito.

Entro domenica potremmo sapere se i partiti anti europeisti avranno guadagnato abbastanza supporto da bloccare, rallentare o ostacolare il lavoro dei legislatori. I risultati potrebbero avere un impatto significativo sulle prossime elezioni in Italia. Secondo Roma il deficit fiscale dovrebbe salire sopra il limite imposto dalla Commissione, e se i partiti anti UE avranno un supporto significativo, potrebbero sentirsi legittimati ad assumere un approccio più duro.

Sebbene ci sia la convinzione che il sentimento anti europeista sia negativo per l’euro, il populismo non è necessariamente un fattore negativo per le valute. Basta guardare agli Stati Uniti o all’Australia – le politiche protezioniste hanno sostenuto più che danneggiato il biglietto verde, mentre il dollaro australiano è salito dopo la vittoria a sorpresa dello scorso fine settimana del Primo Ministro Morrison. Il populismo sta crescendo e non ha danneggiato nessuna di queste valute.

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Questo significa che l’euro salirà se i gruppi politici euro-scettici o anti-europeisti riceveranno maggiori consensi? È difficile rispondere, ma è chiaro che non possiamo assumere che una loro vittoria possa essere negativa per la moneta unica. I risultati elettorali saranno pubblicati man mano, dunque potrebbero non esserci forti movimenti fino a domenica, quando potrebbe già essersi delineata una chiara maggioranza. I report PMI della zona euro sono importanti, ma gli investitori hanno considerato una crescita più debole della zona euro, dunque dati più deboli potrebbero non avere un grande impatto sulla valuta. Tuttavia, se i dati miglioreranno come previsto dagli analisti, la valuta decisamente sovra venduta potrebbe essere vulnerabile ad una breve impennata o rally. Tecnicamente il cambio EUR/USD è in downtrend e questo non cambierà finché il cambio non chiuderà sopra 1,1250.

Intanto, la pressione alla vendita resta forte per le altre valute. La sterlina è scesa al minimo di 6 mesi contro il dollaro dopo i dati sull’inflazione e la reazione negativa alla proposta della Primo Ministro May. Come riportato dal collega Boris Schlossberg:

Il piano della Premier May è già bocciato in partenza, Laburisti e Tories hanno già dichiarato che non supporteranno la sua proposta di approvare l’accordo sull’unione doganale e di considerare successivamente la possibilità di un secondo referendum. Sui mercati si susseguivano le notizie del tentativo dei Tories di spingere per le dimissioni della May entro mercoledì, senza concederle nemmeno il tempo di questo ultimo tentativo.

Il cambio USD/CAD è salito dopo i dati migliori del previsto sulle vendite al dettaglio, che hanno confermato che l’economia canadese sta andando meglio delle altre. Dopo la crescita occupazionale record dello scorso mese, la spesa dei consumatori (auto escluse) è salita al massimo dal gennaio 2017. Purtroppo il dollaro canadese ha risentito dell’avversione al rischio e del calo di quasi 3 punti percentuali del prezzo del petrolio, dovuto al secondo calo settimanale consecutivo delle scorte USA. Il dollaro australiano e quello neozelandese sono sotto pressione nonostante i dati sulle vendite al dettaglio neozelandesi migliori del previsto. La bilancia commerciale neozelandese in agenda nella nottata di mercoledì è prevista al ribasso, visto l’aumento inatteso del mese precedente.

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