Spesso parlo di analisi azionarie, e di come valutare un titolo, in questo caso grazie anche al supporto di InvestingPro. Come sempre non ho la verità in tasca e vi esprimo semplicemente il mio punto di vista con i miei metodi di valutazione.
In particolare, quello che cerco sempre sono titoli di qualità, a buon prezzo. Si è parlato negli ultimi giorni di Danone SA (EPA:DANO), che ha rilasciato delle ottime trimestrali. Dopo questi dati, gli investitori si sono fiondati sul titolo così come molti analisti che hanno rivisto i loro giudizi in favore dell’azione.
Ma ne vale davvero la pena? Andiamo a vedere…
Il fatturato di Danone SA (EPA:DANO) nell’ultima trimestrale è aumentato del 12%, grazie all’aumento dei prezzi che l’azienda è riuscita a trasferire ai propri consumatori. Questo, se da un lato è indubbiamente un vantaggio competitivo, non è sufficiente a consentire l’acquisto di un’azione.
Nell’esempio di Danone SA (EPA:DANO), vediamo come a fronte di un fatturato in crescita abbastanza regolare (foto 1 sopra), gli utili non sono cresciuti allo stesso modo, anzi fino al 2021 sono rimasti abbastanza piatti, salvo un picco nel 2022 dovuto appunto al contesto inflattivo.
Allo stesso modo, la marginalità assume un andamento simile, in leggero calo fino al 2021, con un picco nel 2022. Perciò questa mancanza di crescita costante, già di per sé dovrebbe far riflettere.
Anche l’utile netto, presenta un trend decisamente poco costruttivo, ed anche per questo tendo a scartarlo dalla mia watchlist.
Altro tema importante, le valutazioni basate sui multipli…In un’analisi precedente, ho spiegato che uno degli effetti del Bear Market 2022 stato un paradossale riposizionamento delle valutazioni, con i Tech (non tutti ovviamente) che presentano oggi situazioni molto più normali rispetto ad altri settori.
Nel caso di Danone, con un rapporto P/E superiore a 36, direi che siamo decisamente fuori scala, così come il PEG ratio negativo.
Ancora, a livello patrimoniale, la situazione presenta un valore di Patrimonio Netto pari a 17 Milardi ed un totale passività pari a 28 Miliardi, quindi un rapporto che solitamente è fuori dalle mie valutazioni (cerco sempre titoli che presentano un rapporto dove il totale Passivo è inferiore al Patrimonio netto, possibilmente sotto lo 0.6).
Anche il FCF Yield presenta un rendimento inferiore al 7%, dove solitamente un buon livello dovrebbe essere dal 10% a salire. Per tutti questi motivi, Danone, per quanto stia vivendo un buon momento a seguito di diverse situazioni favorevoli, non rappresenta a mio giudizio un investimento di medio e lungo termine da cassettista.
Alla prossima!
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