Tori dell’oro, aspettate a stappare lo champagne. Il rally da record potrebbe non rallentare fino a quando il prezzo non toccherà il livello di 2.000 dollari l’oncia.
In apertura di questa nuova settimana, i future dell’oro sul COMEX con consegna ad agosto sono scambiati a circa 1.930 dollari, con un balzo di quasi il 2% sulla giornata e ben oltre il massimo storico di 1.911,60 dollari del settembre 2011.
Nel frattempo, l’oro spot, il prezzo del metallo con consegna immediata, è schizzato a 1.944,57 dollari, battendo il massimo storico di 1.920,85 dollari del settembre 2011.
Grafico giornaliero future dell’oro
Oro overbought ma ancora diretto in alto
Con l’obiettivo dei 2.000 dollari che sembra sempre più raggiungibile di giorno in giorno, alcuni analisti avvertono che l’oro appare enormemente overbought. Tuttavia, molti dicono anche che potrebbe salire ancora più su.
“I mercati in overbought possono essere cose complicate: sebbene il contesto sia una minore garanzia di continuazione, solitamente c’è un motivo per cui il mercato è diventato overbought. E queste motivazioni possono sicuramente persistere… e persistere, e persistere, come abbiamo visto nell’oro”, spiega James Stanley, esperto di strategie dell’oro che scrive un blog per Daily FX.
Jeffrey Halley, analista senior dei mercati per l’agenzia di intermediazione OANDA, si dice d’accordo:
“Per l’oro, il livello di 2.000,00 dollari l’oncia è il prossimo obiettivo e non sarei sorpreso di vederglielo raggiungere relativamente velocemente”.
Nessun “feroce short-covering” previsto per il momento
Sunil Kumar Dixit, analista indipendente dei metalli preziosi ed esperto di grafici, afferma che l’oro potrebbe capitolare agli orsi sopra il livello psicologico di 2.000 dollari, il che potrebbe succedere solo dopo che il livello di 1.955 dollari sia stato conquistato con decisione.
Un feroce short-covering “è ancora da vedere”, scrive Dixit, aggiungendo:
“Se le prese di profitto causeranno un apice di inversione del prezzo giornaliero e settimanale con rispettive chiusure sotto i livelli di 1.900 e 1.880 dollari, cercate aree di valore minore al supporto orizzontale di 1.818 dollari o 1.790 dollari che corrisponde (alla) EMA (media mobile esponenziale) su 50 giorni, e 1.740 dollari, la SMA (media mobile semplice) su 100 giorni”.
Per quanto riguarda il rialzo, afferma che una mossa decisiva potrebbe far registrare massimi storici di 1.995 dollari ed oltre, che i tori porteranno a 2.000 dollari.
Ma Dixit aggiunge che, se l’oro dovesse continuare imperterrito a salire, “i calcoli matematici suggeriscono 2.127 dollari come (la) prossima meta dell’imminente rally dei tori”.
Il rally dell’oro è stato alimentato dai tassi di interesse bassi e dalle migliaia di miliardi di dollari di stimolo lanciati dai governi e dalle banche centrali per combattere l’impatto economico della pandemia di COVID-19. E questo ha contribuito a svalutare il dollaro e ad aumentare i timori per l’inflazione, una situazione per cui gli investitori spesso si preparano comprando oro.
Solo quest’anno, il Congresso USA ha approvato tre pacchetti di stimolo per il coronavirus del valore di 3,3 mila miliardi di dollari e ne sta discutendo un quarto che dovrebbe costare altri mille miliardi o più. Intanto, la Federal Reserve ha proposto prestiti ed altri programmi di supporto economico e di aiuto ai mercati del valore di centinaia di miliardi di dollari, per lenire il danno economico causato dal virus. I leader UE, nel frattempo, la scorsa settimana hanno trovato un accordo su uno storico pacchetto di stimolo da 750 miliardi di euro (857 miliardi di dollari) per salvare le proprie economie.
Il vertice della Fed potrebbe contribuire al rally dell’oro
Questa settimana, il rally dell’oro potrebbe ricevere un’altra spinta dalla Federal Reserve. Durante il vertice di politica monetaria mercoledì, la banca centrale statunitense potrebbe ribadire la sua intenzione di mantenere i tassi vicino allo zero ed offrire il massimo stimolo all’economia, decisione che potrebbe indebolire il dollaro e supportare l’oro.
“Malgrado le letture di overbought sui grafici dell’oro a lungo termine, potrebbe esserci possibilità di continuazione ed un nuovo massimo storico in un futuro non troppo distante”, afferma AG Thorson, collaboratore di FX Empire.
La forza dell’oro è stata aiutata anche dal tonfo del dollaro quest’anno. L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro sei principali valute, è sceso continuamente dai massimi di 17 anni di 103,96 a marzo a meno di 94 ora, il minimo in quasi due anni.
“Il calo del dollaro non finirà tanto presto, in quanto i tassi reali negativi negli USA rendono molto più allettante cavalcare il rally europeo o (la) scommessa sulla ripresa della crescita che spingerà le valute legate alle materie prime contro tutte le altre”, spiega Ed Moya, altro analista di OANDA.
Argento di nuovo sulla cresta dell’onda
L’oro non è stato l’unico beneficiario del dollaro debole e dei programmi di stimolo di quest’anno.
L’argento, il secondo metallo prezioso scambiato più attivamente sul COMEX, ha segnato i massimi di sette anni. Il prezzo è schizzato del 34% quest’anno, mentre l’oro è salito di solo il 26%.
I future dell’argento sul COMEX hanno visto un’impennata di circa il 6% sulla giornata a 24,25 dollari l’oncia, dopo aver segnato il massimo della seduta di 24,520 dollari, il massimo dall’aprile 2013.
“Penso che l’argento abbia il potenziale di guadagnare molto, molto di più, se l’oro dovesse avvicinarsi all’obiettivo di 2.000 dollari”, afferma Eli Tesfaye di RJO Futures. “Se si pensa che l’argento era scambiato a quasi 44 dollari nel settembre 2011 quando l’oro aveva segnato quel massimo storico, si può capire benissimo quanto sia altamente sottovalutato al momento”.
Grafico giornaliero future dell’argento
Il greggio è la materia prima che resta indietro rispetto alle altre per ora
Il greggio, intanto, prosegue i suoi scambi piatti questo lunedì, con i future del West Texas Intermediate giù dello 0,6% a 41,05 dollari al barile, mentre i future del Brent sono in salita dello 0,1% a 43,34 dollari.
Grafico giornaliero future WTI
“Dopo un anno di shock senza precedenti, le incertezze sui fondamentali del greggio non sono mai state così tante”, scrive in una nota Goldman Sachs.
Goldman, una delle voci più influenti a Wall Street sul trading delle materie prime, ha spiegato che il modello di previsione “dal basso verso l’alto” sul greggio dal collasso della domanda di aprile e maggio dimostra che i miglioramenti registrati dalla domanda petrolifera globale stanno nettamente rallentando, con un calo del 60% a luglio, rispetto al ritmo degli aumenti tra maggio e giugno.
Il modello “dall’alto verso il basso” di Goldman, tuttavia, indica dati mensili che coprono il 75% della domanda globale.
Nota: Barani Krishnan non possiede e non ha una posizione sugli asset di cui scrive.