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Il virus schiaccia il greggio; l’oro potrebbe finalmente superare i 1.800 dollari

Pubblicato 29.06.2020, 15:18
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

La stretta sul greggio operata dall’aumento dei casi di COVID-19 probabilmente proseguirà questa settimana, con gli orsi che puntano a 35 dollari al barile o meno per il greggio USA.

L’oro, al contrario, potrebbe vivere il momento migliore degli ultimi nove anni. L’obiettivo a lungo sfuggente di 1.800 dollari l’oncia sembra più vicino che mai, con la nuova ondata di casi di coronavirus che spinge sempre più investitori a fuggire dai mercati del rischio verso gli asset rifugio.

Il rimbalzo del 6% dei profitti industriali cinesi, il primo da maggio, ha contribuito a riportare l’ottimismo per la ripresa economica globale. Ma il sentimento dei mercati USA resta sulle spine, malgrado i future Dow indichino un’apertura lievemente positiva questo lunedì.

 “La traiettoria della pandemia di COVID-19 negli Stati Uniti continua ad essere fonte di preoccupazione”, afferma Jeffrey Halley, esperto senior di strategie di mercato a Sydney per la piattaforma di trading online OANDA.

 “In quanto consumatore finale globale per il resto del mondo per tanto tempo, un aggressivo doppio calo della ripresa economica USA sicuramente farà ammalare anche il resto del mondo”.

 “Una ripresa globale richiede che entrambi i bulli della scuola rubino il pranzo ai bambini più piccoli, non solo uno di loro”.

Daily WTI crude futures

Grafico giornaliero future WTI

Il numero delle vittime del coronavirus a livello mondiale ha superato le 500.000 ieri, lugubre promemoria del brutale bilancio della pandemia. Il numero totale di casi di coronavirus negli Stati Uniti ha superato i 2,5 milioni, con un peggioramento in Florida, Texas ed Arizona. Nel fine settimana, il numero di casi di coronavirus in tutto il mondo è schizzato oltre i 10 milioni.

Sebbene il governo Trump continui a minimizzare la seconda ondata e la probabilità di un nuovo round di serrate, la realtà appare differente.

Gli stati riprendono le restrizioni

In California, il governatore Gavin Newsom ieri ha ordinato ai bar che avevano aperto in sette contee, compresa quella di Los Angeles, di chiudere immediatamente ed ha invitato gli esercizi commerciali in altre otto contee a fare altrettanto, spiegando che il coronavirus si sta espandendo rapidamente in quelle aree.

In Texas, anche il governatore Greg Abbott ha chiuso di nuovo i bar ed ha ridotto la capacità dei ristoranti al 50%. Ha anche fermato le attività di rafting sui fiumi, responsabili a quanto pare di un’impennata dei casi, ed ha vietato le riunioni di oltre 100 persone all’esterno, a meno che non siano approvate dai funzionari locali.

 “Molto di tutto questo è legato all’incertezza su quanto rapidamente le persone potranno tornare al lavoro”, avrebbe affermato Larry Milstein, direttore senior del trading di R.W. Pressprich & Co, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, in vista del report sull’occupazione USA di giugno di giovedì.

Gli analisti intervistati da Investing.com stimano che l’occupazione non agricola USA potrebbe essere salita di ben 3 milioni di unità questo mese, rispetto ai 2,5 milioni di maggio. Tuttavia, con i nuovi contagi che hanno rallentato, o congelato, del tutto la riapertura di alcuni settori chiusi da marzo, il quadro finale sulla situazione lavorativa di questo mese potrebbe essere meno positivo.

La dura realtà

Il West Texas Intermediate, il riferimento per il greggio USA, crolla di un altro 2,2% questo lunedì, andandosi ad aggiungere al tonfo del 3,4% della settimana scorsa.

 “Il greggio WTI non è stato in grado di fare molto dopo aver conquistato il livello di 40 dollari e sembra destinato a proseguire il consolidamento tra i 35 ed i 42 dollari nelle prossime settimane”, ha dichiarato Ed Moya, esperto di strategie di OANDA a New York, dopo la chiusura dei mercati venerdì.

 “La rapida ripresa della domanda non si sta verificando, ma gli sforzi di stimolo, le pause nella riapertura delle attività, il miglioramento delle cure per il virus, stanno limitando le pressioni ribassiste sui prezzi del greggio”.

I future del Brent, che sono legati a circa tre quarti degli scambi di greggio mondiali, crollano dell’1,7%, sulla scia del tonfo del 3% della settimana scorsa.

Daily Brent crude futures

Grafico giornaliero future Brent

Le compagnie di petrolio e gas USA in Texas e nell’area circostante non si aspettano che i consumi petroliferi globali tornino ai livelli visti prima del coronavirus fino alla fine dell’anno prossimo, o anche oltre. Un recente sondaggio della Federal Reserve Bank di Dallas ha rivelato che circa il 51% degli intervistati si aspetta una ripresa entro il quarto trimestre del 2021 o dopo, se non nessuna ripresa affatto.

Più della metà dei dirigenti di 160 diverse aziende di greggio e gas ha dichiarato di aver fatto domanda per almeno un programma di assistenza governativo, in base al sondaggio della Federal Reserve Bank di Dallas.

 “I tassi più alti di lavoro da casa ed i minori viaggi di piacere quest’estate probabilmente peseranno ulteriormente sulla domanda petrolifera nei mercati sviluppati”, scrive in una nota riportata dal Wall Street Journal Bethany Beckett, economista di Oxford Economics.

La newyorkese Energy Intelligence ha suggerito in un’analisi che le compagnie petrolifere nazionali, dalla saudita Aramco (SE:2222), alla malese Petronas (KL:PETR) , stanno cercando di capire come reagire alla crisi.

“Le compagnie petrolifere nazionali (NOC) hanno varie forme e dimensioni, ma la maggior parte condivide lo stesso DNA”.

 “Per i loro azionisti, le NOC sono considerate chiave sia per la generazione di ricchezza della nazione che per la sovranità economica”.

Oro vicino ai 1.800 dollari

I future dell’oro sul COMEX restano stabili vicino ai 1.790 dollari l’oncia, aumentando le probabilità di arrivare al livello di 1.800 dollari. La scorsa settimana, l’oro è arrivato a meno di 4 dollari dall’infrangere quell’obiettivo a cui i long sul mercato anelano da nove anni.

Daily Gold Futures

Grafico giornaliero future dell’oro

Sebbene lo slancio rialzista sull’oro si sia raffreddato venerdì, gli analisti scommettono che il mercato riprenderà i massimi del 2011 entro la fine della prossima settimana, registrando possibilmente massimi storici sopra i 1.900 dollari a luglio.

L’oro potrebbe anche continuare a salire, toccando i 2.000 dollari quest’anno o il prossimo, dicono gli esperti di strategie.

Bob Haberkorn, esperto senior di strategie di mercato di RJO Futures a Chicago, nota:

 “Gli investitori stanno diventando nervosi per l’attuale aumento di casi di coronavirus e stanno chiudendo le posizioni sugli asset più rischiosi come i titoli azionari, parcheggiando i loro investimenti su oro e bond”.

Nota: Barani Krishnan non possiede e non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.

 

Ultimi commenti

Credo che i tempi d'oro del petrolio,stia volgendo al termine,la domanda sarà sempre più ridotta....
siete ridicoli
wti e brent in discesa? veramente fai?
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