🧐 L'aggiornamento di ottobre di ProPicks IA è appena uscito! Scopri quali titoli sono entrati nella listaScegli i titoli con l'IA

Cosa c’è dietro all’“amicizia intima” tra Russia e Arabia Saudita?

Pubblicato 24.01.2018, 15:50
US500
-
CL
-
NG
-

La versione originale di questo articolo, in inglese, è stata pubblicata il 24.01.2018

I membri della commissione di vigilanza congiunta OPEC e non-OPEC (JMMC) si sono incontrati in Oman domenica per rivedere le ultime cifre sulla produzione di greggio e valutare il rispetto generale del loro accordo sui tagli alla produzione. I paesi produttori si sono congratulati l’uno con l’altro per l’aumento del prezzo del greggio.

Tuttavia, trader ed analisti si chiedono:

  1. Quando l’OPEC e i suoi partner non-OPEC metteranno fine ai tagli alla produzione?
  2. Una volta terminato l’accordo, resterà una qualche forma di cooperazione tra i paesi produttori?

Khalid al Falih, ministro del petrolio saudita nonché co-presidente della JMMC, è sembrato molto ottimista circa l’impatto che l’accordo sta avendo sul mercato petrolifero globale. Ha affermato che il tasso generale di rispetto dell’accordo è stato superiore al 100% e che il greggio globale in eccesso è stato ridotto di 220 milioni di barili. Inoltre, i depositi galleggianti di greggio hanno visto una riduzione di quasi 50 milioni di barili nel periodo compreso tra il giugno e il dicembre 2017.

Nonostante queste buone notizie, al Falih ha segnalato la sovrapproduzione di Iraq e Kazakistan e l’incapacità dei due paesi di rispettare le loro quote di produzione. A dicembre, l’Iraq ha prodotto 4,41 milioni di barili al giorno secondo S&P Global Platts, mentre la sua quota ammonta a 4,35 milioni di barili al giorno. Il Kazakistan ha ammesso di aver superato la propria quota di una media di 35.000-45.000 barili al giorno nel 2017, ma il suo ministro per l’energia ha giustificato la sovrapproduzione definendola “entro il margine di errore”. Sembra che il calo della produzione in Venezuela sia passato in secondo piano e sia stato compensato dalla sovrapproduzione in Iraq e Kazakistan.

Il fine reale del vertice era che i pezzi grossi - Arabia Saudita e Russia - valutassero se sia necessario o meno continuare con i tagli alla produzione nel corso del 2018.

Data la riduzione delle scorte globali e l’aumento dei prezzi, molti osservatori dei mercati si chiedono se sia il caso che i produttori OPEC e non-OPEC mettano fine all’accordo sui tagli alla produzione prima della fine dell’anno. Al Falih ha dichiarato che il gruppo resta fermo nell’intenzione di proseguire con i tagli fino alla fine del 2018, ma non è una garanzia.

A giugno, il gruppo dovrebbe discutere di come chiudere i tagli alla produzione. Si teme che, se i tagli dovessero essere interrotti indiscriminatamente nel 2019 o prima, il risultato possa sconvolgere il mercato e provocare un improvviso crollo del prezzo del greggio.

Tutti i riflettori sono stati puntati su al Falih e su Alexander Novak, ministro del petrolio russo. Entrambi sembrano determinati a mantenere comunicazioni e cooperazioni reciproche, segnale che i tagli alla produzione potrebbero continuare almeno fino alla fine del 2018. I due hanno inoltre preso provvedimenti in modo da assicurarsi di essere visti insieme in pubblico.

Istituti finanziari come CitiGroup hanno persino definito il rapporto tra al Falih e Novak una “bromance”, un’amicizia intima e fraterna. Il loro rapporto, tuttavia, molto probabilmente non è che una mossa ben calcolata da parte di al Falih, finalizzata ad impedire alla Russia di allontanarsi dall’accordo sui tagli alla produzione e convincere il mercato che il patto è solido.

Fin dall’inizio, al Falih sapeva che la cooperazione della Russia avrebbe costituito la sfida più impegnativa. La Russia è nota per promettere di tagliare la produzione e per poi non riuscire a rispettare il patto. Dopo che la Russia ha accettato di tagliare la produzione insieme all’OPEC nel novembre 2016, la preoccupazione principale è stata che il paese non avrebbe mantenuto la promessa.

Al Falih è noto invece per essere un tipo che insiste fino a quando non ottiene quello che vuole. Sembra proprio una sua strategia il continuare a parlare, ad insistere e a ribadire le sue argomentazioni. Al Falih pensa che vincerà se continuerà ad insistere con Novak sull’accordo.

Novak, invece, probabilmente considera la strategia di al Falih un’opportunità economica per la Russia. Con al Falih che continua a tentare di convincere Novak sui tagli alla produzione, Novak può negoziare dei contratti per la Russia. Novak vuole vendere gli impianti nucleari e il gas naturale all’Arabia Saudita, che ne ha bisogno per generare energia per la nazione.

Nella politica globale come negli affari non ci sono “amici” e non ci sono “amicizie intime”. Entrambi i ministri stanno ora partecipando alla conferenza del Forum economico mondiale a Davos, in Svizzera, e possiamo aspettarci di vederli di nuovo fianco a fianco. Russia ed Arabia Saudita continueranno a sembrare amichevoli fino a quando sarà utile e vantaggioso per entrambi.

Ultimi commenti

Prossimo articolo in arrivo...
Installa le nostre app
Avviso esplicito sui rischi: Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
Fusion Media vi ricorda che i dati contenuti su questo sito web non sono necessariamente in tempo reale né accurati. I dati e i prezzi presenti sul sito web non sono necessariamente forniti da un mercato o da una piazza, ma possono essere forniti dai market maker; di conseguenza, i prezzi potrebbero non essere accurati ed essere differenti rispetto al prezzo reale su un dato mercato, il che significa che i prezzi sono indicativi e non adatti a scopi di trading. Fusion Media e qualunque fornitore dei dati contenuti su questo sito web non si assumono la responsabilità di eventuali perdite o danni dovuti al vostro trading né al fare affidamento sulle informazioni contenute all’interno del sito.
È vietato usare, conservare, riprodurre, mostrare, modificare, trasmettere o distribuire i dati contenuti su questo sito web senza l’esplicito consenso scritto emesso da Fusion Media e/o dal fornitore di dati. I diritti di proprietà intellettuale sono riservati da parte dei fornitori e/o dalle piazze che forniscono i dati contenuti su questo sito web.
Fusion Media può ricevere compensi da pubblicitari che compaiono sul sito web, in base alla vostra interazione con gli annunci pubblicitari o con i pubblicitari stessi.
La versione inglese di questa convenzione è da considerarsi quella ufficiale e preponderante nel caso di eventuali discrepanze rispetto a quella redatta in italiano.
© 2007-2024 - Fusion Media Limited. tutti i Diritti Riservati.