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Cosa può comportare la variante Omicron per i trader del petrolio?

Pubblicato 02.12.2021, 14:17
Aggiornato 09.07.2023, 12:31

I mercati del petrolio sono crollati lo scorso venerdì, affossati dalle notizie sulla pandemia provenienti dal Sudafrica.

WTI Weekly TTM

I dottori del Botswana hanno annunciato la scorsa settimana di aver individuato una nuova variante di coronavirus, nominata variante Omicron. I mercati azionari e petroliferi hanno risentito della notizia e trader e investitori hanno abbandonato gli asset più rischiosi buttandosi sui beni rifugio.

Negli Stati Uniti, venerdì era anche il giorno dopo la Festa del Ringraziamento, e molti trader stavano festeggiando con le famiglie invece di seguire i mercati, nonostante le borse fossero aperte. Questi volume inferiori alla norma hanno contribuito alla volatilità.

Alla fine degli scambi di venerdì, il WTI è crollato del 13% a 68,15 dollari al barile ed il Brent è crollato dell’11,6% a 72,72 dollari al barile.

Il calo è stato innescato principalmente dalla paura e dall’incertezza. Si sa molto poco della variante Omicron e molti esperti e membri dei governi si erano preparati al peggio.

Dal 26 novembre un totale di 56 stati ha indetto restrizioni come chiusure delle frontiere o limitazioni degli accessi per bloccare la variante Omicron.

Viste queste reazioni alla nuova variante e l’incertezza che alimenta la volatilità, i trader dovrebbero considerare che ci potrebbero essere delle conseguenze sulle previsioni della domanda e dei prezzi.

1. Il calo è solo una pausa temporanea nel rialzo dei prezzi?

I prezzi hanno iniziato a salire lunedì, con il Brent a 77 dollari al barile, per poi tornare a 73,44 dollari. Il WTI ha toccato i 72 dollari al barile per poi tornare a 69,95 dollari alla chiusura degli scambi. Iniziano a circolare delle indicazioni sulla minore gravità della variante Omicron rispetto alle altri varianti del coronavirus e alcuni paesi hanno ridotto la durata delle restrizioni legate agli spostamenti.

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Tuttavia, martedì e mercoledì i prezzi del petrolio hanno ripreso a scendere dopo che l’amministrazione Biden ha annunciato di stare considerando delle restrizioni più stringenti e delle procedure di quarantena che potrebbero rendere più difficili gli spostamenti da e verso gli Stati Uniti.

La paura di un crollo dei prezzi, fino a mercoledì, non sembra essere scesa.

2. Cosa significa questo per le previsioni dei prezzi?

Con il Brent ed il WTI sotto i 70 dollari al barile alla chiusura di mercoledì, sembra che le previsione di OPEC e AIE siano più accurate rispetto a quelle delle grandi banche. OPEC ed AIE avranno anche fatto delle previsioni migliori, ma non sapevano perché o in che modo il mercato avrebbe conosciuto questo ribasso.

A solo un mese dalla fine del 2021, sembra improbabile che i prezzi possano toccare i 90 dollari al barile quest’anno, come avevano previsto alcune banche. Gli istituti bancari sembrano convinti del fatto che i prezzi del petrolio possano essere destinati a salire. Goldman Sachs ha persino pubblicato una nota in cui spiega perché gli analisti credano che questo selloff sia passato e perché i prezzi del petrolio dovrebbero salire in queste circostanze.

3. Come influirà tutto questo sulla decisione mensile dell’ OPEC+?

Dopo il crollo dei prezzi, OPEC e OPEC+ hanno rimandato di un giorno i loro vertici, per avere più tempo per valutare l’andamento del mercato alla luce delle ultime notizie. L’OPEC si è riunita ieri ma non ha parlato le politiche di produzione del petrolio durante il vertice. Il cartello si è concentrato sulle questioni burocratiche come la nomina del nuovo Segretario Generale.

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Ci sono alcune indicazioni secondo cui l’OPEC+ potrebbe decidere di mettere in pausa l’aumento mensile di 400.000 barili al mese durante il vertice di giovedì, ma non si hanno indicazioni sulla durata della pausa.

Mercoledì un report dell’OPEC entrato in possesso di Reuters ha mostrato che le previsioni OPEC indicano un surplus di 2 milioni di barili al giorno a gennaio 2022, 3,4 milioni a febbraio 2022,e 3,8 milioni di barili a marzo 2022.

Secondo molti analisti per questo motivo l’OPEC+ non procederà con questo aumento previsto, ma non sappiamo se sarà così.

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