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Crolla l’NZD, si rafforzano le posizioni in USD

Pubblicato 29.09.2014, 11:50
Aggiornato 07.03.2022, 11:10

Market Brief

In avvio di settimana, l’attenzione torna a concentrarsi sull’NZD, oggi in pesante calo, pari all’1,5%, contro l’USD, sceso a 0,7752 USD, minimo dell’anno. Chiaramente l’intervento della banca centrale e i commenti del primo ministro neozelandese hanno avuto un forte impatto sulla valuta. Nell’agosto del 2014 la RBNZ ha venduto 521 milioni di NZD, massimo dal 2007. Il primo ministro neozelandese ha sostenuto le misure della RNBZ, dicendo che un intervento sarà logico, qualora l’NZD rimanesse su livelli elevati. Oggi in Asia tutte le altre valute principali hanno avuto un andamento ribassista contro il biglietto verde. In Giappone, l’USD/JPY è salito a 109,59 yen, livello massimo da quasi sette anni. Il dibattito sull’aumento del tasso negli USA e l’incremento dei rendimenti dei decennali USA al 2,58% hanno sostenuto l’USD, anche se i regolatori hanno segnalato i pericoli di un calo rapido e massiccio dello yen. Kuroda (BoJ) ha assicurato che la banca è pronta ad aggiustare la politica monetaria in caso di necessità. I listini azionari nipponici hanno tratto vantaggio dalla debolezza dello yen, raggiungendo buoni risultati; il Topix è cresciuto dello 0,39%, il Nikkei dello 0,50%. Il Giappone si prepara a una giornata impegnativa, in attesa del dato sulle spese complessive di agosto; le stime sono positive, in linea con le previsioni della BoJ. Nelle prossime ore saranno diffusi in Giappone anche i dati sul commercio al dettaglio e sulla disoccupazione.

In Cina le circostanze sono diverse; oggi l’Hang Seng ha ceduto il 2,25%, avvicinandosi a 23.160 punti, minimo da due mesi, in scia alle proteste scatenatesi contro le misure del governo cinese. Secondo alcune fonti, il governo cinese sarebbe incline a posticipare le riforme finanziarie per consolidare la crescita e raggiungere l’obiettivo del 7,5%. Nella Corea del Sud, il surplus della bilancia commerciale è sceso a 7,27 miliardi di USD ad agosto, rispetto ai 7,84 precedenti. Oggi il won sudcoreano ha ceduto lo 0,91% in Asia contro l’USD, la coppia USD/KRW è salita a 1053,60. Sarà una giornata fitta di appuntamenti anche nel Regno Unito, negli USA e nell’Eurozona, mentre si attendono i dati su IPC, fiducia dei consumatori e clima delle aziende in Germania. Oggi l’EUR/USD è sceso dello 0,08%, scambiando a 1,2656 USD, per poi dirigersi di nuovo verso 1,2690 USD. Negli USA oggi saranno pubblicati i dati riferiti a vendite di abitazioni in corso, spese e redditi personali. Venerdì scorso i listini azionari USA hanno chiuso in positivo, il Dow Jones dello 0,99%, il NASDAQ dell’1% e l’S&P dello 0,86%. In Gran Bretagna, la coppia GBP/USD oggi ha ceduto lo 0,15%, scendendo a 1,6230 USD, in attesa dei dati, in uscita nelle prossime ore, sulle approvazioni di mutui e sul credito al consumo.

La forza dell’USD ha un effetto negativo sui mercati delle materie prime, inclusi oro, argento e greggio. L’argento ha fatto registrare un calo dello 0,65%, attestandosi a 17,53 USD ALL’oncia, oggi in Asia l’oro è sceso a 1.215,40 USD per oncia. Sempre in Asia, oggi il greggio ha accusato un calo, ignorando i disordini di Hong Kong; il greggio WTI ha ceduto lo 0,80%, attestandosi a 92,80 USD al barile, il Brent è calato dello 0,60%, oggi viene scambiato a 96,43 USD al barile in Asia.

Mazen Salhab, Market Analyst,
Swissquote Europe Ltd

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