Il rally del greggio guadagna slancio, tra calo delle scorte USA e rischi per le forniture

Pubblicato 16.01.2025, 15:36
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Il Brent ha superato gli 82 dollari al barile. Il calo delle scorte di greggio USA e l’incertezza sulle forniture di petrolio russo a seguito delle sanzioni statunitensi continuano a sostenere i prezzi.

Energia - Calo delle scorte di greggio negli Stati Uniti

I prezzi del petrolio hanno continuato a salire ieri, con l’ICE Brent che ha superato gli 82 dollari al barile, raggiungendo il livello più alto dall’agosto 2024. Questo nonostante Israele e Hamas sembrino aver raggiunto un cessate il fuoco, anche se l’ufficio del Primo Ministro israeliano ha dichiarato che i dettagli devono ancora essere finalizzati. I dati sull’IPC degli Stati Uniti sarebbero stati di supporto al mercato del petrolio e agli asset di rischio in generale. L’inflazione core di dicembre è risultata inferiore alle attese.

Il mercato petrolifero continua a concentrarsi sull’incertezza dell’approvvigionamento petrolifero russo in seguito all’annuncio di sanzioni statunitensi più severe contro il settore energetico russo. Inoltre, il restringimento delle scorte di greggio statunitensi sarà di supporto. I dati EIA hanno mostrato che le scorte di greggio commerciale statunitense sono scese di 1,96 milioni di barili, lasciando le scorte a poco meno di 413 milioni di barili, il livello più basso da marzo 2022. Il calo dell’ultima settimana è stato guidato dalle importazioni di greggio che sono diminuite di 304.000 barili al giorno e dalle esportazioni che sono aumentate di 1 milione di barili al giorno. Per quanto riguarda i prodotti raffinati, nonostante l’utilizzo delle raffinerie sia diminuito di 1,6 punti percentuali nel corso della settimana, le scorte di benzina e di distillati sono aumentate rispettivamente di 5,85 e 3,08 milioni di barili.

La linea 1 del Colonial Pipeline resterà chiusa fino a venerdì. L’oleodotto, che trasporta circa 1,5 milioni di barili al giorno di benzina dalla costa del Golfo degli Stati Uniti alla costa orientale, è stato chiuso all’inizio della settimana a causa di una perdita, offrendo un certo sostegno alla benzina.

Sia l’AIE che l’OPEC hanno pubblicato il loro rapporto mensile sul mercato del petrolio. L’AIE ha messo in guardia da possibili interruzioni dell’approvvigionamento a seguito delle ultime sanzioni statunitensi sul settore energetico russo, mentre l’agenzia ha rivisto al rialzo le previsioni di crescita della domanda a causa del clima più freddo nell’emisfero settentrionale. L’AIE stima che la domanda di petrolio per il 2024 crescerà di 940k barili al giorno, con un aumento di 90k barili al giorno rispetto alla stima precedente. Nel 2025, invece, la domanda dovrebbe crescere di 1,05 milioni di barili al giorno.

Nel suo rapporto mensile, l’OPEC ha deciso di lasciare invariate le stime di crescita della domanda per il 2025 a 1,45 milioni di barili al giorno su base annua, mentre nella sua prima previsione per il 2026, il gruppo prevede che la domanda del prossimo anno crescerà di 1,43 milioni di barili al giorno su base annua. Il gruppo ha lasciato invariate anche le stime di crescita dell’offerta per i membri non-OPEC+ a 1,11 milioni di barili al giorno per il 2025, mentre per il 2026 l’offerta dovrebbe crescere in misura analoga.

La produzione OPEC ha registrato una crescita marginale nel mese di dicembre, aumentando di 26k barili al giorno su base mensile a 26,74 milioni di barili al giorno. Nel frattempo, la produzione totale OPEC+ è scesa di 14k barili al giorno a 40,65 milioni di barili al giorno, trainata dalla minore produzione del Kazakistan. I numeri dell’OPEC indicano che la domanda di greggio OPEC+ nel 2025 è di 42,5 milioni di barili al giorno e di 42,7 milioni di barili al giorno nel 2026.

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