Matteo Paganini, 29 agosto 2014
INTRO
Ci siamo, oggi verrà rilasciata l’inflazione dell’area euro, la discriminante che farà decidere alla BCE se implementare azioni straordinarie (oltre al piano TLTRO già studiato) al fine di sostenere l’economia europea, sempre più verso il baratro. Ieri le rilevazioni tedesche (perfettamente in linea con le aspettative a 0.8%) che non hanno portato a reazioni particolari sui mercati. Oggi tutto potrebbe essere diverso.
Il piano di azione BCE
La manvora di TLTRO (Targeted Long Term Refinancing Operation) prevede, in una fase iniziale, che le banche potranno prendere in prestito una somma fino al 7% dei prestiti al settore privato (esclusi i mutui) in essere allo scorso 30 aprile. Se la richiesta iniziale dovesse essere piu' bassa, gli istituti potranno approvvigionarsi presso la Bce in due tranche (settembre e dicembre 2014) fino a un prestito totale del 7%, per una size di 400 miliardi di euro ad ogni tranche (tre in tutto dunque). Il tutto per riportare l’inflazione verso il target. Questa l’idea di Draghi e del direttivo che un paio di giorni fa si sono espressi circa eventuali e potenziali azioni ulteriori da parte dell’istituto di Francoforte, azioni dipendenti dalla pubblicazione dei dati sull’inflazione ma che saranno poco probabili. Evitiamo qualsiasi tipo di commento in questa sede, soprattutto dopo quest’ultime dichiarazioni, rilasciate nel momento in cui l’euro stava provando a scendere ulteriormente (e che invece l’hanno fatto rimbalzare, fortunatamente di poco) e lasciamo aperto un punto di domanda: cosa diavolo deve succedere per far comprendere ai nostri aguzzini la gravità della situazione?
Le reazioni del mercato
Le attese vogliono un deprimente 0.3% contro un precedente 0.4% a livello puro, mentre il dato depurato dai panieri alimentari ed energetici vede uno 0.8% come la precedente rilevazione. Quando su queste pagine scrivevamo, circa un anno fa, che l’Europa avrebbe potuto vivere un processo che abbiamo definito di “giapponesizzazione” in molti non credevano a ciò che stavano leggendo, ma ora, siamo molto vicini a questo outcome e se non ci diamo una mossa è possibile che la situazione peggiori ulteriormente. Persino loro hanno capito, dopo 20 anni di deflazione, che occorreva stampare denaro e stamparlo in fretta, cercando di trasmetterlo realmente all’economia e non lasciandolo a disposizione dei comodi delle banche commerciali. In caso di rilevazioni inferiori rispetto alle attese l’euro potrebbe risentirne e tentare delle rotture che potrebbero condurre le quotazioni contro il dollaro verso 1.3100 ed eventualmente, in caso di flussi “convinti” di vendita, anche verso estensioni ulteriori, a causa della liquidità estiva che non è ancora ritornata sui livelli pre-vacanze e che si normalizzerà gradualmente durante la prossima settimana, con ritorni a regime a partire dall’8 settembre. Dovessero le rilevazioni superare le attese, questo potrebbe portare ad una pausa nella discesa dell’euro, a causa del fatto che le aspettative su potenziali QE o acquisti di ABS potrebbero venire raffreddate del tutto (ricordiamo che il prossimo 4 settembre la BCE sarà chiamata a comunicare al mondo le proprie intenzioni). Seguiremo insieme la pubblicazione del dato alle ore 10.55.
QUADRO TECNICO
EUR/USD: perfetta la situazione tecnica dell’euro che dopo essersi mantenuto sotto le aree di resistenza studiate ieri (ricordiamo, per chi approcciasse da poco le nostre analisi, che quando viene fornita un’area di resistenza o di supporto l’idea è quella di valutare eventuali aperture di posizioni sotto leva canonica a partire dei primi punti individuati per poi mantenere spazio d’azione all’interno della parte restante dell’area per fare media controllata di prezzi e completare la posizione, per evitare il rischio che il mercato parta velocemente senza che si siano valutate reali possibilità di ingresso) ha raggiunto entrambi i target forniti. Ci troviamo ancora nei pressi della media a 21, che sia su un tf orario che su un 4 ore potrebbe rappresentare un’area di vendita, unitamente a 1.3195, per considerare ritorni verso i minimi ed eventuali estensioni verso 1.3130. Nel momento in cui i prezzi dovessero tornare sopra area 1.3220 è possibile che si tentino delle estensioni verso 1.3240, che insieme a 1.3255 potrebbe fare da attrazioni alle quotazioni, destinate a possibili salite verso 1.3300 soltanto in caso, crediamo, di superamento di area 1.3265.
USD/JPY: ancora fermi su USDJPY che attualmente vede le medie orarie incrociate a ribasso (non ancora definitivamente a causa della mancanza degli aumenti di volatilità a ribasso dei prezzi), mentre quelle a 4 ore rimangono impostate bene a rialzo, con i prezzi però sotto la 21, non da considerare rotta definitivamente a causa del mantenimento delle quotazioni sopra i minimi statici precedenti. L’area di 103.50 continua a rappresentare un buon supporto, sul quale però oggi non valuteremo nessun acquisto a causa della price action principale che vede la formazione di massimi decrescenti e minimi decrescenti (se consideriamo la discesa dai massimi). Se dovessimo giungere verso area 103.30 con gli stocastici in ipervenduto (sia orari che a 4 ore), potremmo considerare, dato il buon R/R offerto, di procedere con acquisti di dollaro, tenendo conto che rotture a ribasso dell’area rappresentata da 103 ¼ potrebbero risultare propedeutiche ad accelerazioni verso 102.90.
EUR/JPY: come due giorni fa, le aree di resistenza studiate hanno tenuto egregiamente ma non abbiamo lavorato il cross a causa dei bassi rapporti tra rischio e rendimento associati a potenziali operazioni. Dà però soddisfazione l’impostazione tecnica che ha visto i prezzi raggiungere e superare i target ipotizzati, andando più che altro a confermarci come l’area passante tra 137.25 e 137.40 sia stata molto sentita dal mercato. Ritorni sopra di essa potrebbero condurre verso 137.65, oltre il quale livello il mercato potrebbe tentare estensioni verso figura. Seguiamo per oggi la possibilità di assistere a prezzi sotto le resistenze che iniziano a passare a partire da 136.90, con la possibilità di ritornare verso i minimi che se raggiunti con uno stocastico orario non ancora in ipervenduto ed uno a 4 ore impostato a ribasso (indipendentemente dal suo valore) potrebbero lasciare strada a potenziali estensioni verso 136.10.
GBP/USD: sfiorate le aree di resistenze a dunque nessuna operatività sul cable. Rimaniamo all’interno del quadro tecnico delineato ieri, con un grafico a 4 ore continua ad essere impostato a ribasso, con l’area passante tra 1.6620 e 1.6655 che potrebbe rappresentare una resistenza all’interno della quale comprare dollari. L’area è molto ampia e confusa per un’operatività intraday, per cui seguiamo la possibilità di operare all’interno di essa su un tf a 4 ore. Sopra 1.6675 è possibile che i prezzi tentino delle escursioni verso l’area rappresentata da 1.6730. Come ieri, lo seguiamo insieme sul forum prima di impostare qualsiasi ordine in macchina.
AUD/USD: australiano che si mantiene ancora sopra potenziali punti di supporto, individuabili nella media a 21 oraria, indicativa dell’inizio dell’area di supporto sulla quale eventualmente pensare di acquistare il dollaro australiano, che potrebbe raggiungere la media a 100 (corrispondente alla media a 21 a 4 ore). In caso di superamento a ribasso di area 0.9320 il mercato potrebbe estendere per una strada pari a 20/30 punti.
Ger30 (DAX): ottima l’impostazione di eventuali acquisti sui supporti statici di brevissimo periodo passanti per 9,515 soltanto se lo stocastico orario in ipervenduto. Non essendosi verificato tale scenario, il mercato ha puntato dapprima l’area di 9,465 ed in seguito ha esteso fino al livello di 9,425, ipotizzato ieri. Ci troviamo ora vicini alla trendline ascendente che sta contenendo tutto il movimento di rialzo (a nostro parere ancora una correzione su base daily, si vedano le resistenze date da punti precedenti e dalle medie) a partire dalla seconda settimana di agosto e questa, insieme agli ultimi massimi segnati intorno a 9,400, potrebbe rappresentare una buona area su cui valutare acquisti in caso di scaricamento dello stocastico a 4 ore. In caso di ritorno dei prezzi direttamente sopra 9,515 potremmo attenderci dei raggiungimenti dei massimi se gli stocastici orari si dovessero trovare lontani dall’ipercomprato con i prezzi sui livelli indicati, mentre in caso di scivolamento sotto area 9,380 i prezzi potrebbero puntare ad estensioni verso 9,340 e 9,300.
XAU/USD (Oro): buona la tenuta delle aree di resistenza individuate in 1,292.00/95.00 con i prezzi che hanno raggiunto i minimi precedenti. Ci spostiamo su un 4 ore oggi, seguendo la possibilità di assistere ad eventuali storni dell’oro nel caso in cui le resistenze viste ieri (valide anche per oggi) dovessero tenere (punti statici precedenti e media a 100). In caso di raggiungimento di area 1,281.00 con stocastico lontano dall’ipervenduto è possibile assistere a tentativi di estensione verso i minimi precedenti, da seguire fino a che l’oscillatore non dovesse girare a rialzo o raggiungere la zona opposta rispetto a quella dove si è formata la divergenza ribassista a 4 ore, attualmente in azione.