Matteo Paganini, 28 agosto 2014
INTRO
In una giornata scevra di pubblicazioni macroeconomiche, l’attenzione degli investitori è stata convogliata sul franco svizzero, che ha quasi raggiunto il livello di peg fissato dalla SNB e da dichiarazioni che ci sono arrivate dall’Eurotower, in preparazione alla giornata di domani.
Franco, peg e rumors europei
Come sappiamo, a fine 2011, la SNB (Swiss National Bank) ha deciso di fissare un livello minimo di cambio tra euro e franco svizzero sotto il quale desiderava non vedere la quotazione, questo al fine di evitare rafforzamenti della divisa elvetica giudicati troppo pericolosi per le pressioni inflazionistiche, che avrebbero potuto girare in deflazione, in un Paese che mantiene circa il 60% di rapporti commerciali con l’area euro (questo il motivo per cui il peg è stato indicato contro euro e non contro dollaro). Nelle scorse giornate e ieri in particolare abbiamo vissuto un rafforzamento del franco che, unito all’indebolimento di breve periodo cui stiamo assistendo sull’euro (EURUSD in primis), ha portato a raggiungere livelli che non vedevamo dalla fine del dicembre 2012, con un minimo in area 1.2060 che ha fatto scattare degli acquisti da parte di quelli che vengono definiti “official names” come a dare un warning al mercato. Attenzione signori che se continuate a vendere EURCHF (leggasi vendere EURUSD con il USDCHF che non sale a sufficienza) qualcuno è pronto ad acquistare EURCHF o USDCHF (quello che ci auspicheremmo, per evitare di vedere la SNB carica di euro in riserve e per aver maggior probabilità di riuscire in un suo intento difensivo, ora che i livelli di liquidità permetterebbero gli acquisti di dollari). Questo il messaggio lanciato ieri al mercato. Non escludiamo di poter assistere a discese ulteriori del rapporto EURCHF, fermatosi sui minimi di ieri anche grazie ad un rimbalzo dell’EURUSD causato da alcuni rumors provenienti dalla Banca Centrale Europea, secondo i quali l’azione da parte della BCE dipenderà dall’outcome relativo all’inflazione che ci verrà comunicato domani in mattinata alle ore 11.00 (e che seguiremo insieme in un appuntamento Trade The News), ma quello dell’interventismo è uno scenario “unlikely”, ossia improbabile. Una dichiarazione intelligente che è andata a smorzare in maniera decisa le vendite che stavano cominciando su EURUSD (guardate la coppia di candele a cavallo tra le 15.00 e le 16.00 di ieri per capirlo). Complimenti. Poi ci lamentiamo della forza eccessiva della moneta unica europea.
I dati di oggi
Questa mattina, ore 9.55, verranno rilasciati i dati sulla disoccupazione tedesca, in attesa a 6.7% con una perdita di posti di lavoro pari a 5.000 unità, un dato seguito dalla fiducia dei consumatori europei (che non dovrebbe comunque muovere il mercato) per poi approdare alla comunicazione dell’inflazione tedesca, il giorno prima della comunicazione di quella dell’intera area euro. In caso di dati inferiori alle attese (0.8%) è possibile che il mercato cominci a prezzare la possibilità di assistere ad una pubblicazioni inferiore alle attese anche domani, andando a pesare sulla divisa europea, scenario che si vedrebbe girato nel momento in cui i dati dovessero essere positivi. Attenzione dunque alle ore 14.00. Dopo trenta minuti verrà rilasciato il Pil Usa (in attesa a 3.9%) che dopo la sorpresa del 4% pubblicato l’ultima volta potrebbe rappresentare un market mover per il dollaro americano che potrebbe riprendersi dalla pausa durate due giorni e ricominciare a muoversi all’unisono contro le major.
QUADRO TECNICO
EUR/USD: mercato stanco quello di ieri, con poca volatilità e con rumors che abbiamo definito “intelligenti”. Senza quelli, probabilmente saremmo andati a target, invece siamo andati a prendere uno stop dopo che il mercato ha comunque fornito possibilità di chiusure parziali e di posizionamento di stop in pari. Poco male, i livelli tecnici studiati hanno dimostrato di essere validi e questa mattina seguiremo l’eventuale formazione di una divergenza ribassista oraria che, considerando lo stocastico a 4 ore quasi in ipercomprato, potrebbe rappresentare un buono scenario operativo. L’area tra 1.3220 e 1.3240 (punti statici precedenti e media a 21 a 4 ore) potrebbe farci considerare possibilità di vendita di euro per ritorni verso 1.3190 (parte bassa della bandiera ribassista che si sta formando e minimi precedenti) ed in estensione (in caso di stocastici lontani dall’ipervenduto) 1.3160 ed i minimi, tenendo conto che ritorni sopra area 1.3255 potrebbero rivelarsi propedeutici ad accelerazioni che se dovessero superare 1.3665 potrebbero riproporre figura.
USD/JPY: ancora fermi su USDJPY che sta mostrando restringimenti di volatilità interessanti, da seguire mantenendo in testa i livelli visti durante gli ultimi due giorni. Ci troviamo ancora nei pressi della media a 100 oraria che corrisponde al passaggio della 21 a 4 ore che potrebbe rappresentare un’area sulla quale pensare ad acquisti di dollaro tenendo conto che ritorni sotto 103.50 potrebbero lasciare spazio a tentativi di estensioni verso 103.35 che, se raggiunto, potrebbe lasciare in noi l’idea di valutare eventuali estensioni verso 102.90/103.00. Risk/Reward non ottimi sul cambio.
EUR/JPY: questo cross negli ultimi due giorni ci ha dato soddisfazioni dopo le ore 17.00. 137.25 raggiunto e prezzi che hanno stornato fino a sotto 136.90. Situazione tecnica corretta ma non lavorata a causa della mancanza di un R/R corretto, a differenza di due giorni fa quando in posizione siamo entrati. Oggi ci troviamo con un mercato sotto le medie a 4 ore che hanno incrociato, per il momento, a ribasso ed alla ricerca delle medie orarie che potrebbero intervenire come resistenze. Seguiamo l’area compresa tra 137.25 e 137.40 come potenziale resistenza sulla quale eventualmente pensare ad acquisti di yen per ritorni verso 136.90 ed in estensione i minimi, con superamenti degli ultimi livelli di resistenza che potrebbero essere propedeutici a tentativi di accelerazioni verso 137.65, oltre il quale livello il mercato potrebbe tentare estensioni verso figura. R/R ancora non buono.
GBP/USD: l’idea di proteggere eventuali posizioni corte con stop molto stretti sopra 1.65 ¾ (a causa dei minimi crescenti che si erano formati e che indicavano delle perdite di momentum ribassista) ha permesso delle ricoperture molto veloci e quasi indolori, con i prezzi che per il momento si sono fermati a 1.6600. Un grafico a 4 ore continua ad essere impostato a ribasso, con l’area passante tra 1.6620 e 1.6655 che potrebbe rappresentare una resistenza all’interno della quale comprare dollari. L’area è molto ampia e confusa per un’operatività intraday, per cui seguiamo la possibilità di operare all’interno di essa su un tf a 4 ore. Sopra 75 è possibile che i prezzi tentino delle escursioni verso l’area rappresentata da 1.6730. Lo seguiamo insieme sul forum prima di impostare qualsiasi ordine in macchina.
AUD/USD: nessuna operatività sull’aussie data la debolezza del quadro tecnico evidenziato ieri. Siamo ora con i prezzi che hanno strappato a rialzo, allontanandosi dalla media a 21 oraria che ora potrebbe, insieme alla 100, essere seguita come indicativa dell’inizio di un’area di supporto sulla quale eventualmente pensare di acquistare il dollaro australiano, che potrebbe raggiungere la media a 100 (corrispondente alla media a 21 a 4 ore) in caso di completamento di una divergenza ribassista a 4 ore, che potrebbe cominciare ad incontrare punti di interferenza all’interno delle zone evidenziate. Sotto la figura potrebbe intervenire ancora 0.9290 come supporto, ma se superato quello l’idea è di seguire fino ad esaurimento la divergenza a 4 ore, che a quel punto potrebbe risultare il quadro tecnico principale.
Ger30 (DAX): vorremmo far un copia e incolla del quadretto tecnico visto ieri per il Dax. Abbiamo infatti rotto a rialzo la parte alta del canale rialzista evidenziato a partire dalla seconda settimana di agosto ed eravamo in attesa di eventuali storni verso i supporti (individuabili in 9,515, dato dalla media a 21 oraria e dagli ultimi massimi prima della rottura) sui quali avremmo pensato ad acquisti dell’indice. Continuiamo a seguire questa eventualità ed in caso di raggiungimento dei livelli indicati con uno stocastico orario in ipervenduto potremmo pensare ad acquisti. Nel momento in cui dovessero tenere i supporti il mercato potrebbe tentare il raggiungimento dei massimi ed eventuali estensioni verso 9,625, con l’idea che in caso di ritorno sotto area 9,465 i prezzi potrebbero tentare estensioni verso 9,425 con 9,440 che potrebbe inizialmente intervenire. Se il mercato dovesse scappare a rialzo senza passare dai supporti, non lavoreremo in rottura rialzista a meno di assistere al superamento di area 9,585 (da proteggere velocemente con stop in pari).
XAU/USD (Oro): oro ancora a rialzo stamattina. Ci dà la possibilità di seguire eventuali frenate in area 1,292.00/95.00 per pensare ad eventuali frenate e tentativi di ritorno verso i minimi di ieri. Lo seguiamo sul forum prima di impostare l’eventuale operatività.