L’S&P 500 è ben posizionato per continuare il rally di novembre e riconquistare i massimi del 2023 in un contesto di miglioramento delle circostanze macro.
L’S&P 500 è schizzato di quasi il 10% a novembre, in quanto il miglioramento delle condizioni macroeconomiche ha significativamente spinto il sentiment di mercato. Al livello attuale, l’indice si trova circa il 2% al di sotto del suo massimo intraday del 2023 e circa il 6,7% dal suo massimo intraday storico.
S&P 500 al 2% al di sotto del suo massimo intraday 2023
L’azionario statunitense è andato alla grande a novembre, spingendo l’indice S&P 500 sopra il livello di 4.500 per la prima volta in due mesi.
Dopo aver toccato quasi quota 4.100 a fine ottobre, l’indice ha registrato uno straordinario rally di circa il 10%, in parte alimentato dagli utili perlopiù positivi tra le compagnie Big Tech e dall’allentamento delle pressioni macroeconomiche. L’S&P 500 al momento si trova a 4.514, appena il 2,1% al di sotto di 4.607, il massimo intraday per la giornata.
Durante il rally di novembre, l’S&P 500 è schizzato sopra i livelli chiave di resistenza e non mostra ancora segni di rallentamento. La prossima barriera è a 4.520, che precedentemente aveva limitato i guadagni dell’indice.
Tuttavia, superare questo ostacolo aprirebbe la strada per riconquistare il massimo intraday del 2023 e poi il massimo intraday storico di 4.818.
“Ci sono le premesse per una corsa verso il picco. C’è troppo slancio, troppa paura di perderselo”.
– Afferma il chief global strategist di Freedom Capital Markets Jay Woods.
Prospettive a breve termine per l’S&P 500
Il fatto che il mercato non abbia visto un selloff dopo i recenti guadagni indica che tra gli investitori persiste l’ottimismo di continuare a comprare titoli.
Le possibilità a breve termine che l’S&P 500 continui la traiettoria al rialzo dipendono da una serie di fattori. L’ultima serie di dati mostrano che l’economia statunitense sta finalmente rallentando, spingendo giù i rendimenti dei Treasury dai massimi pluriennali. Tuttavia, gli analisti dicono che i rendimenti devono restare dove sono o scendere ancora affinché l’indice possa continuare il trend in salita.
Il panorama è diventato più favorevole per i titoli e altri asset di rischio, con i report sull’indice sui prezzi al consumo (IPC) e sulle richieste di sussidio di disoccupazione che hanno rivelato che i tassi di interesse stanno limitando la crescita dell’economia statunitense. Questo, a sua volta, ha portato alla crescente convinzione che la Federal Reserve non implementerà ulteriori aumenti dei tassi, portando una nuova ondata di ottimismo sui mercati.
Inoltre, i titoli statunitensi dovrebbero ricevere anche una spinta stagionale, con il mercato che registra l’1,5% a dicembre dal 1950.
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