“La credulità è la debolezza dell’uomo, ma la forza del bambino” (Charles Lamb)
Il 2023 volge al termine ed è arrivato il momento dei bilanci. Diversi i temi di investimento che hanno accompagnato gli investitori nel corso dell’anno, ma ne ricordiamo alcuni che giudichiamo di particolare importanza: la stretta monetaria delle banche centrali, l’andamento dell’inflazione, il rally dei titoli bancari e tecnologici guidati dall’intelligenza artificiale, la riapertura dell’economia cinese post Pandemia e il ritorno del Bitcoin. Tutti insieme questi eventi hanno determinato una stagione che sarà ricordata a lungo. Le Borse mondiali hanno messo a segno una crescita a doppia cifra, sebbene la performance sia stata concentrata in un numero limitato di società, portandosi in diversi casi sui massimi di tutti i tempi. In cima alla lista per performance il Nasdaq salito del 44%, ex aequo con la Borsa Russa +44%, mentre sul gradino più basso del podio il listino ungherese +38%. Tra i primi 10 mercati in classifica anche Piazza Affari in rialzo del 28% sopra la soglia dei 30mila punti, livello che non vedeva dal 2007, tornata protagonista grazie al rally del comparto bancario spinto dai risultati di bilancio sui livelli record. Ma nonostante questa performance il nostro mercato azionario resta ancora al 40% al di sotto dei massimi storici, mentre i “cugini” europei, sfiorano i top di sempre. Fuori dal mercato azionario ha brillato il Bitcoin, in rialzo del 160% da gennaio ad oggi sull’aspettativa di un forte aumento della liquidita, con l’approvazione da parte della SEC statunitense dei primi ETF e l’avvicinarsi dell’halving, ovvero il dimezzamento del tasso di emissione di nuove criptovalute nell’aprile del prossimo anno.
L’anno che verrà
Nell’anno che verrà è possibile un prolungamento, almeno nei primi 4-6 mesi, di alcuni trend del 2023 ovvero la politica monetaria. Probabile infatti che si assista, entro la primavera ad un primo taglio dei tassi da parte di Fed e Bce con l’effetto però, di ribaltare, l’impatto sulle asset class. L’effetto combinato del calo del costo del denaro e la recessione potrebbe penalizzare i bilanci delle banche, favorendo di riflesso un ritorno di interesse per le utility e le mid-small cap. Queste ultime già nelle ultime settimane del 2023 hanno mostrato segnali di recupero: indice delle banche regionali statunitensi +21%, Russell 2000 +15%, S&P 600 Small Cap +15%, FTSE Italia Star +10%. Tutti indici che hanno fatto molto meglio delle blue chip dei rispettivi listini. Nel corso del prossimo anno questa tendenza potrebbe consolidarsi favorendo anche una ripresa della liquidità dei titoli. In Italia potrebbero esserci benefici aggiuntivi dai provvedimenti del Governo per favorire il mercato dei capitali, come in parte avvenuto con l’approvazione del DL Capitali che punta ad evitare il fenomeno del translisting, ovvero la migrazione delle società quotate a Piazza Affari in altri listini europei. Iniziativa giudicata favorevolmente da Integrae SIM che ha sottoscritto il Manifesto per lo Sviluppo dei Marcati dei Capitali in Italia.
Ti faccio causa
Il 2024 si chiude con la notizia che il New York Times ha fatto causa per violazione del diritto d’autore all’intelligenza artificiale. Per il noto quotidiano Open AI e la sua socia Microsoft (NASDAQ:MSFT) avrebbero utilizzato gli articoli prodotti dal giornale per addestrare i chatbot, i software che, grazie all’intelligenza artificiale, sono in grado di elaborare dati e richieste degli utenti per fornire risposte. La fonte dello scoop è lo stesso New York Times che non ha fornito dettagli sull’importo del risarcimento, ma ha fatto riferimento a “miliardi di dollari di danni” e alla necessità di porre dei limiti all’utilizzo del materiale coperto dal diritto d’autore nell’addestramento chatbot, ovvero i programmi di intelligenza artificiale. Questa vicenda potrebbe rappresentare un primo passo importante nella regolamentazione dell’intelligenza artificiale, almeno negli Usa. Il settore è infatti destinato a cambiare l’economia globale negli anni a venire e dove le big tech si stanno già sfidando per raggiungere una leadership che gli permetta di proseguire la corsa all’aumento dei profitti, ma ovviamente non mancheranno gli incidenti di percorso. Il rischio regolatorio è probabilmente il principale su cui si dovranno confrontare i modelli di business basati sulla AI, e per questo dopo il 2023 vissuto all’insegna del rialzo, il nuovo anno potrebbe invece essere all’insegna della volatilità.