Con la presentazione dei buoni risultati del 2023 il management avverte che i prossimi mesi potrebbero risentire della guerra in Medio Oriente. Intanto, però, continua a crescere il flusso delle prenotazioni per il 2024 e i costi del carburante sono sotto controllo
La Borsa non coglie il pessimismo: quotazioni +2,9%
EasyJet non fa in tempo a festeggiare gli ottimi risultati del 2023, che subito il management avverte che la guerra in Medio Oriente, i prezzi elevati del carburante e le minacce di recessione hanno ridimensionato le prospettive del 2024, molto buone fino a due mesi fa. Una volta tanto, però, il mercato è meno pessimista dell’azienda e alla Borsa di Londra l’azione EasyJet stamattina sale del 2,3% a 414,60 pence.
Annunciati nella mattina di martedì 28 novembre, i conti dell’esercizio 2022-2023 (chiuso al 30 settembre) mostrano ricavi totali in aumento del 42% a 8,1 miliardi di sterline, rispetto ai 5,7 miliardi del 2022. Il risultato finale è un utile di 346 milioni, che si confronta con la perdita di 169 milioni dell’anno precedente.
I passeggeri trasportati nel corso dell’anno sono stati 82,8 milioni, il 19% in più rispetto all’anno precedente. La compagnia ha aumentato la capacità di posti offerti a 92,6 milioni da 81,5 milioni nel 2022.
I ricavi “ancillari” del gruppo hanno registrato un aumento del 51% a 2,9 miliardi di sterline, che equivale a circa 23,47 sterline per ogni passeggero, dalle 19,43 sterline nel 2022.
La Borsa premia i vettori low-cost rispetto alle compagnie tradizionali
Dall’inizio dell’anno l’azione EasyJet è salita del 25%, meno del principale concorrente Ryanair (LON:0RYA) (+43%), ma nettamente meglio delle due principali compagnie tradizionali europee, Lufthansa e Air France-Klm, le cui azioni sono scese dal primo gennaio rispettivamente dell’1% e del 9%.
Bisogna dire che il mercato è propenso a dare valutazioni decisamente più generose ai vettori low-cost, tanto è vero che EasyJet oggi è scambiata a 8,6 volte gli utili previsti per il 2024, Ryanair a 10,3 volte, mentre il P/E di Lufthansa supera a stento le 6 volte e quello di Air France-Klm non raggiunge neanche le 3 volte.
Dopo la comunicazione dei risultati, gli analisti che coprono EasyJet stanno uno dopo l’altro confermando i loro giudizi e target price. A ieri sera, su 19 esperti che seguono il titolo, 11 raccomandano di comprare le azioni e due consigliano di vendere con un target price medio di 610 pence, che implica una previsione di rialzo del 50% nei prossimi 12 mesi. Se il consensus degli analisti (i dati sono di MarketScreener) ci vede giusto, le compagnie aeree sono in questo momento fra le società che offrono i maggiori potenziali di rialzo agli investitori: a Ryanair viene dato un upside del 38%, a Lufthansa del 39%, ad Air France-Klm del 51%.
“I viaggi sono la principale spesa discrezionale delle famiglie”
Come si conciliano previsioni di crescita delle quotazioni con l’avvertimento lanciato stamattina da EasyJet di un peggioramento delle prospettive? Il fatto è che bisogna leggere con attenzione le dichiarazioni. EasyJet ha affermato che la temporanea sospensione dei voli verso Israele e la Giordania ha reso improbabile un miglioramento delle perdite del primo trimestre. Tuttavia, ha aggiunto che il flusso delle prenotazioni, che erano calate all’inizio del conflitto, hanno già iniziato a riprendersi. Johan Lundgren, Ceo di EasyJet, ha dichiarato: "Recenti ricerche sui consumatori evidenziano che circa tre quarti dei cittadini britannici prevedono di spendere di più per le vacanze rispetto all'anno scorso, e che i viaggi continuano a essere la priorità principale per la spesa discrezionale delle famiglie".
Quindi, sembra di capire che i conti del primo trimestre (da ottobre a dicembre 2023) non saranno brillanti come sperato, ma la forza delle prenotazioni per l'estate 2024 continua a fornire prospettive positive per il prossimo anno. Per quanto riguarda il costo del carburante, EasyJet dice di di aver coperto il 76% del suo fabbisogno di jet fuel per la prima metà dell'anno finanziario 2024, mettendosi al riparo dalla volatilità dei prezzi. Nell’esercizio che si è appena chiuso ha pesato l’aumento del carburante del 22%. In generale se si esclude la voce carburante i costi sono saliti del 2%.
Per la prima volta dallo scoppio della pandemia, il board di EasyJet intende proporre la distribuzione di un dividendo di 4,5 pence per azione.