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Ecco la prossima valuta che potrebbe andare giù in picchiata

Pubblicato 27.11.2018, 23:37
Aggiornato 09.07.2023, 12:31

Sommario giornaliero sul mercato forex 28.11.2018

Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.

Il dollaro USA è salito contro le principali controparti martedì, dopo che il Vice Presidente della Federal Reserve Richard Clarida si è detto a favore di aumenti dei tassi più graduali e di un eventuale ritorno verso tassi neutrali. Nonostante abbia ammesso di non sapere quale sia precisamente il livello neutrale e sebbene le sue dichiarazioni esprimano l’apprensione per le previsioni sull’inflazione, gli investitori si sono concentrati solo sulla parte del suo discorso relativa a ulteriori aumenti dei tassi. Sono stati ignorati i timori per l’andamento delle spese capitali e le dichiarazioni del Presidente della Fed di St. Louis Bullard circa un tasso di crescita più lento nei prossimi due anni. Considerato tutto ciò, i dati economici USA hanno sostenuto il biglietto verde. I prezzi delle case hanno registrato un aumento, l’indice sulla fiducia dei consumatori del Conference Board ha subito un leggero calo dal massimo degli ultimi 18 anni. Di conseguenza, il dollaro USA ha registrato un rialzo contro tutte le principali valute fatta eccezione per i dollari di Australia e Nuova Zelanda.

Il mercato forex ieri ha registrato tra importanti movimenti – il superamento del livello di 1,13 dell’euro, il calo della sterlinaverso i minimi giornalieri ed il rialzo del cambio USD/JPY. Ma la coppia di valute da osservare con più attenzione è quella AUD/USD in quanto per una serie di motivi potremmo assistere ad un forte ribasso. Prima di tutto tutti i segnali indicano che gli USA continueranno ad andarci giù pesante in tema di scambi con la Cina. Nonostante il prossimo vertice tra i Presidenti e Xi, gli USA continuano a ridimensionare la possibilità di un accordo. Il consigliere economico della Casa Bianca si è detto deluso per l’andamento dei negoziati e ha dichiarato che Trump è pronto ad applicare nuovi dazi sulla Cina. Sebbene possa trattarsi di una manovra politica a sorpresa dopo aver ridotto le aspettative, per ora, queste dichiarazioni confermano la nostra convinzione che il vertice non porterà a nulla di importante. Un aumento delle tensioni commerciali nuoce al cambio AUD/USD e alle previsioni sull’economia dell’Australia. Lo yuan cinese è già molto debole e ulteriori pressioni potrebbero portare il governo cinese a deprezzare ulteriormente la valuta, facendo scendere il potere d’acquisto degli importatori cinesi e di conseguenza la richiesta di esportazioni australiane. I prezzi del minerale di ferro sono scesi bruscamente negli ultimo giorni e questo potrebbe avere delle ripercussioni sul dollaro australiano. Abbiamo già intravisto un movimento al ribasso, con il cambio AUD/USD che ha chiuso la giornata per la prima volta questo mese sotto la media mobile giornaliera di 20 giorni; il prossimo stop dovrebbe essere il minimo di novembre di 0,7165.

5 motivi per cui il dollaro australiano potrebbe essere la prossima valuta in picchiata

  1. Gli USA non cedono in tema di scambi con la Cina
  2. Lo yuan cinese è sotto il livello chiave di 7,00 per dollaro
  3. I prezzi del minerale di ferro stanno crollando – ora al minimo di 4 mesi
  4. C’è una forte richiesta di dollari USA
  5. Il cambio AUD/USD è scambiato sotto la media mobile giornaliera di 20 e 100 giorni

AUD/USD

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