MILANO (Reuters) - Seduta pesante a Piazza Affari, affossata dalla lettera che sta colpendo in modo particolare il settore bancario.
Secondo un trader, ad affossare i mercati azionari, soprattutto quello italiano che registra l'andamento peggiore fra le borse europee, sono le prese di profitto dei grossi fondi Usa che stanno approfittando del cambio euro dollaro ai massimi da un anno poco sopra 1,05.
Inoltre, il contesto internazionale con i timori di una escalation della guerra fra Russia e Ucraina non aiutano a spingere gli investitori verso il mercato azionario, preferendo quello dei titoli di stato.
Il presidente russo Vladimir Putin ha approvato un aggiornamento della dottrina nucleare, affermando che la Russia potrebbe prendere in considerazione l'uso di armi nucleari se fosse soggetta a un assalto missilistico convenzionale da parte di una potenza nucleare.
Anche i futures Usa si stanno muovendo in netto calo, facendo presagire un avvio di seduta negativo a Wall Street nel pomeriggio.
Intorno alle 12,20 il Ftse Mib cede il 2,10%. Volumi pari a circa 1,3 miliardi di euro.
I titoli in evidenza oggi
In deciso calo le banche che hanno accelerato al ribasso subito dopo l'avvio. L'indice delle banche cede il 3%. Fra le peggiori UniCredit (BIT:CRDI), titolo che ha molto peso sul listino delle principali blue chip, in flessione del 3,6%. Intesa (BIT:ISP) arretra del 2,7%. Pop Sondrio perde il 4%, Mps (BIT:BMPS) cede il 2,7% e scende sotto quota 6 euro, livello superato dopo l'ultimo collocamento di titoli.
Non riesce il recupero di Enel (BIT:ENEI), che arretra dell'1% circa e segue l'andamento negativo di ieri a seguito della presentazione del nuovo piano strategico al 2027, che non è riuscito a impressionare gli investitori. Perdono smalto anche le altre utility con l'eccezione di Snam (BIT:SRG) e Terna (BIT:TRN) che avanzano di uno 0,2%. A2A (BIT:A2) perde lo 0,7%, mentre Acea (BIT:ACE) sale dell'1% dopo i risultati.
Nel settore oil, nonostante il rimbalzo del greggio, forti vendite su Eni (BIT:ENI) e Saipem (BIT:SPMI), in calo rispettivamente dell'1,2% e del 3,5%. Acquisti su D'Amico a +0,45%, attiva nello shipping petrolifero, e Industrie De Nora a +2%.
Nel lusso giù Ferragamo (BIT:SFER) in flessione del 3,9% e nell'automotive Stellantis (BIT:STLAM) a -3,9%.
Infine, fuori dal paniere principale, spunti su Fnm a +1,4% nel giorno della presentazione del piano strategico al 2029 che vede un Ebitda in crescita a circa 320 milioni nel 2029 e utile netto pari a 60-65 milioni di euro medio annuo.
(Giancarlo Navach, editing Claudia Cristoferi)