Dopo essersi ripreso di quasi il 10% dai minimi di quattro settimane di metà ottobre, il mercato del gas naturale si trova nuovamente davanti alla prospettiva di un forte aumento delle scorte fuori stagione che potrebbe pesare sui prezzi. I tori andranno in controtendenza mandando il mercato
dall’altra parte?
Se c’è una cosa che il mercato del gas ci ha insegnato quest’anno, è di aspettarci l’inaspettato.
Dal clima inclemente (pensiamo alla tempesta invernale in Texas ed all’uragano Ida), agli intoppi nella produzione (minori attrezzature e dipendenti in tutti i maggiori servizi di trivellazione di greggio e gas dopo la pandemia), ai prezzi stessi dell’Henry Hub (che si sono mossi del 30% solo la scorsa settimana), ormai non c’è più niente che possa sorprendere i trader del gas.
E quindi la stima di ieri degli analisti che il gas nelle scorte sia aumentato di 63 miliardi di piedi cubici (bcf) la scorsa settimana per il clima più mite del normale potrebbe essere considerata semplicemente come un’altra anomalia da chi ha prospettive molto positive sul mercato. E questo soprattutto dopo il rally di quasi il 7% di ieri sull’Henry Hub, che per puro caso è arrivato dopo il rialzo di quasi il 5% di martedì, con i trader che si sono concentrati sulle previsioni di un maggiore fabbisogno di riscaldamento nonché sull’impennata della domanda di esportazioni di gas naturale liquefatto (GNL) vista la situazione delle scorte di carburante.
Ieri mattina, i dati meteo indicavano temperature più miti per il weekend fino alla metà della prossima settimana. Ma segnalano più freddo per il periodo 15-18 novembre, secondo le previsioni di NatGasWeather sul portale di settore naturalgasintel.com.
Con le scorte globali di gas minori rispetto agli ultimi anni ed i consumi in continuo aumento, la domanda di esportazioni USA resta forte, nota il portale.
Sebbene irregolari da un giorno all’altro, i volumi di GNL stanno oscillando vicino ai massimi del 2021 di circa 11 bcf finora questo mese, offrendo supporto ai future. Una ripresa economica globale dagli abissi del coronavirus, insieme al clima estremo di quest’anno, hanno alimentato una domanda robusta per il gas naturale in Europa ed Asia.
Sebbene questi elementi abbiano fornito una rete di sicurezza fondamentale al mercato, la volatilità dei prezzi nelle ultime settimane ha sorpreso persino i trader veterani, che non vedevano oscillazioni simili da anni. I prezzi si sono più volte avvicinati ai massimi di sette anni, prima di indietreggiare sulla scia dell’idea che erano saliti troppo e troppo velocemente senza motivo. “Scambiare il gas naturale in questi giorni fa sembrare sicuro il lavoro dei boscaioli”, scrivono gli analisti di Schork Report in un commento su naturalgasintel.com.
Source: Gelber & Associates
L’iniezione di 63 bcf stimata per la scorsa settimana sarebbe in contrasto con il calo di 27 bcf della stessa settimana di un anno fa e dell’aumento medio quinquennale (2016-2020) di 38 bcf. Nella settimana precedente, al 22 ottobre, sono stati immessi 87 bcf di gas nelle scorte, con un aumento maggiore del solito per la settima settimana di fila.
Se l’ipotesi degli analisti di un’iniezione di 63 bcf sarà corretta, le scorte arriveranno a 3,611 tcf (mila miliardi di piedi cubici). Sarebbe comunque circa il 2,7% al di sotto della media quinquennale e l’8% al di sotto del livello della stessa settimana di un anno fa. La US Energy Information Administration pubblicherà l’aggiornamento settimanale sulle scorte di gas alle 10:30 ET (14:30 GMT), come ogni giovedì.
La scorsa settimana, il clima è stato più mite del normale con 77 TDD, gradi giorno totali, rispetto alla media trentennale di 88 TDD per il periodo.
I TDD misurano di quanti gradi la temperatura media giornaliera è inferiore o superiore ai 65 gradi Farenheit (18 gradi Celsius) e vengono usati per stimare la domanda per il riscaldamento o il raffrescamento di abitazioni e uffici.
Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.