Dopo la Brexit e le elezioni Usa, le elezioni francesi sono il primo “evento” 2017 molto osservato anche dai mercati finanziari. In teoria una vittoria di madame LePen sarebbe considerata un colpo sicuramente più duro della Brexit alla (non certo solida) unione europea.
Dopo Brexit e Trump
Come andò a finire dopo Brexit e la inattesa elezione di Trump lo sappiamo: storno dei mercati a partire da circa 45 giorni prima dell’evento, e poi una decisa ripresa a cavallo dell’evento, con i rispettivi indici che hanno in pochi giorni più che colmato la precedente debolezza.
I timori degli investitori
La ragione “psicologica” degli investitori sembra evidente: si alleggerisce il portafoglio prima di probabili picchi di volatilità che generalmente si accompagnano all’incertezza di queste fasi, Per poi rientrare una volta che ci si rende conto che il mondo non è crollato.
Nonostante la Brexit o Trump. E sia per UK che per gli indici Usa, nuovi record storici sono stati fatti dai rispettivi indici.
Potrebbe succedere lo stesso fenomeno per l’indice francese (il Cac 40) e in generale per gli indici europei? Non è certo da escludere. Un 4-6% di ritracciamento per i principali indici europei nel prossimo mese è una eventualità che avrebbe anche senso dal punto di vista tecnico, dato anche il deciso ipercomprato sugli oscillatori ed il raggiungimento di primi importanti livelli di resistenza (area 5000 per il Cac 40, 20.200/20.500 per l’indice italiano, ad esempio).
La strategia
Seguendo questo schema la strategia potrebbe quindi essere di fare qualche acquisto la settimana prima del ballottaggio delle presidenziali francesi, che sono il 7 maggio. Non consideriamo il primo turno del 23 aprile: altamente improbabile che vi sia un candidato con oltre il 50%, quasi certo che si vada al secondo turno. E poi confidare che i candidati più “europeisti” possano avere la meglio, almeno guardando alle performance di borsa.
Lo scenario più rischioso
Certo vi è poi il rischio effettivo che la candidata meno gradita all’Europa possa vincere; Rischio che, a giudicare dai sondaggi, appare piuttosto remoto.
E non vi è, in questo caso, uno scarto entro i 5 punti che avevamo tra Clinton/Trump e sul referendum inglese, qui si parla di circa 30 punti di svantaggio, qualunque sia l’opponente (probabilmente Macron), fuori dalla soglia dell’errore statistico, per quanto un sondaggio possa essere fatto male…
Provando ad immaginare anche lo scenario meno probabile (la vittoria di Le Pen), ci sarebbe con ogni probabilità panico sui mercati.
Che potrebbe nel tempo trasformarsi in opportunità anche in questo caso.
Ad oggi, circa il 70% dei francesi sono favorevoli a rimanere nell’Euro.
Per cui il referendum promesso dalla leader del Front National avrebbe difficoltà a passare.
Non sembra essere l’Euro il problema principale dei francesi che supportano la Le Pen.
Riccardo Zarfati
onehourtrading.it